Il 2023 si è aperto con il prezzo del palladio in area 1740 dollari, decisamente lontano dagli oltre 1900 dollari di un anno fa. La situazione di incertezza che si è venuta a creare sul palladio a partire dalla metà del secondo trimestre 2022 sembra quindi proseguire anzi, a voler essere più precisi, dalla metà dello scorso dicembre, i valori di questa materia prima sembrano essere ancora più depressi.
Cosa sta succedendo? Per quale motivo le quotazioni del palladio non riescono più a ripartire? E quali sono le previsioni sul nuovo anno? In questo articolo proveremo a dare una risposta a tutti questi interrogativi. Il nostro obiettivo è quello di fornire ai lettori indicazioni operative concrete che essi possono poi implementare nelle loro strategie trading.
E a proposito di “investimenti” nella seconda parte del post, è possibile trovare un riferimento ai migliori broker per fare trading sul prezzo del palladio. Abbiamo deciso di inserire questo paragrafo per una ragione ben precisa: ad oggi non ci sono tanti broker che consentono di fare trading sul palladio e questo può portare ad inutili perdite di tempo. Tuttavia tra i broker che supportano il trading sul prezzo del palladio c’è eToro. Se non sei interessato a conoscere le indicazioni sull’andamento del palladio nel 2023 ma vuoi subito passare all’azione, ti consigliamo di aprire un conto demo proprio con eToro e avere così subito 100 mila euro virtuali per fare pratica.
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Indice
Prezzi palladio previsioni 2023: il contesto di riferimento
Per inquadrare quali solo le prospettive del palladio per il nuovo anno è necessario fare un passo indietro e analizzare quale è stata l’eredità del 2022.
Durante i primi tre mesi del 2022, le quotazioni del palladio sono salite ai massimi storici ma poi hanno dovuto lottare contro i venti contrari che sono comparsi nel secondo trimestre, riducendo quindi i guadagni del metallo nel primo semestre al 5,2%.
L’eccesso di offerta del 2021 ha mantenuto i prezzi del palladio al di sotto dei 2.000 dollari per oncia all’inizio 2022, mentre il mercato cercava di assorbire il materiale in eccesso. Nonostante un deficit precedentemente previsto, la debolezza della domanda del settore automobilistico ha spinto il mercato verso un surplus per la prima volta in un decennio.
Poco dopo, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha pesato sulle già fragili catene di approvvigionamento, sollevando anche questioni relative alla produzione di palladio. Nel 2021, la Russia ha prodotto 74.000 chilogrammi di palladio e il Paese rappresenta il 37% dell’offerta primaria di palladio. L’incertezza ha fatto schizzare il palladio ai massimi storici intraday di 3.189 dollari il 9 marzo. Alla fine di marzo, i timori del mercato si sono dissipati e i valori sono tornati a 2.270 dollari.
Il secondo trimestre del 2022 si è rivelato molto più impegnativo per il palladio: i guadagni del 1° trimestre sono stati erosi da fattori quali un’inflazione ai massimi da quattro decenni, l’aumento dei costi energetici e i problemi della catena di approvvigionamento. Al termine del primo trimestre, i prezzi del metallo del gruppo del platino (PGM) si aggiravano intorno a 1.935 dollari.
Nei trimestri successivi le quotazioni hanno proseguito il loro declino tanto che a fine dicembre 2022 il palladio scambiava sotto i 1700 dollari.
Previsto un calo della domanda
Il segmento dei catalizzatori per auto è il principale utilizzatore finale del palladio e gran parte della performance del metallo è legata alla domanda di veicoli con motore a combustione interna. Come molti altri mercati, il settore automobilistico si trovava nel bel mezzo di una lenta ripresa post-COVID-19, quando l’inflazione ha iniziato a salire a livelli che non si vedevano dagli anni Ottanta.
Di fronte al calo del reddito disponibile, alle persistenti carenze di semiconduttori, alle sfide della catena di approvvigionamento e ai prezzi elevati del gas, Metals Focus prevede un lieve aumento della domanda di palladio da parte del settore auto, ma la domanda complessiva dovrebbe risultare in leggero calo.
I prezzi del palladio sono ancora alti
Grazie al ribasso registrato per tutta la seconda metà del 2022, i prezzi del palladio, fino alla fine del secondo trimestre ancora relativamente alti se confrontati con la media storica, si sono allineati al trend storico.
Jeffrey Christian, managing partner di CPM Group, durante una presentazione di fine luglio, affermava che i prezzi del palladio erano aumentati in modo molto marcato per circa cinque anni e quindi erano inesorabilmente avviati verso un avvitamento.
Del resto il continuo aumento del prezzo del metallo ha già da tempo indotto le qcase automobilistiche a sostituirlo al platino. Questo aspetto è stato messo in evidenziato da Metals Focus, in un dossier in cui si afferma che “a livello globale, il metallo continua ad affrontare i venti contrari derivanti dalla carenza di semiconduttori, in particolare nella prima metà dell’anno, e dalla sostituzione con il platino”.
La società di consulenza sui metalli osservava inoltre che la sostituzione è destinata a concretizzarsi nel segmento della domanda industriale del mercato del palladio. “L’elevato prezzo del palladio continua a incentivare la sostituzione nei settori in cui sono disponibili alternative, ovvero l’elettronica e il medicale”, spiegavano gli analisti.
L’effetto russo sul palladio
Oltre ai problemi di domanda che la sostituzione presenta, anche il lato dell’offerta del mercato dei MGP si trova in una posizione precaria a causa del ruolo importante della produzione russa.
“I timori per le interruzioni dell’offerta e i benefici derivanti dagli afflussi di beni rifugio nel settore dei metalli preziosi in generale hanno fatto lievitare i prezzi (dei MGP)”, si legge nella panoramica sui MGP di Metals Focus. “Tuttavia, l’effetto di secondo ordine della crisi potrebbe rivelarsi negativo per i MGP, in quanto le nuove sfide della catena di approvvigionamento, l’aumento dei prezzi dell’energia e il danno al sentimento dei consumatori potrebbero pesare sulla produzione di veicoli”.
“Le preoccupazioni sulla sicurezza dell’approvvigionamento, in particolare per il palladio, sono sorte in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e data l’importanza della Russia per le forniture globali di palladio estratto e, in misura molto minore, di platino”, ha commentato. “Questo potrebbe aumentare gli sforzi di sostituzione del platino con il palladio e modificare le strategie di approvvigionamento e di gestione delle scorte di un’ampia gamma di operatori di mercato”.
Prezzo del palladio previsioni 2023
Anche se la sostituzione del palladio sta aumentando, ci sono fattori che potrebbero aggiungere venti di coda al prezzo del palladio nel nuovo anno.
In particolare, è probabile che la forza della domanda di investimenti continui, mentre i prezzi del palladio mantengono i loro valori più elevati. Secondo Savant di CPM Group, gli investitori hanno continuato ad assorbire le scorte in superficie del metallo nel 2022, nella speranza che una ripresa della domanda di auto spingesse i prezzi ancora più in alto.
Il vicepresidente della ricerca ha anche spiegato che il calo della domanda nel settore automobilistico potrebbe essere compensato da una ripresa delle vendite di veicoli di grandi dimensioni negli Stati Uniti, nonché dalla necessità di carichi più elevati per soddisfare normative ambientali più severe, il che “sosterrebbe la domanda di palladio”.
Per quanto riguarda l’offerta, oltre alle sfide della produzione russa, il mercato potrebbe registrare interruzioni in Sudafrica, il principale produttore di platino e palladio. In totale, si prevede che l’offerta delle miniere si possa leggermente contrarre nel corso del 2023.
Secondo Peter Kinsella, global head of FX strategy di Union Bancaire Privée, le previsioni di lungo termine sul prezzo del palladio sono positive, tuttavia è impossibile negare che nel breve termine il palladio sia destinato a subire una volatilità crescente e questo a causa degli stessi motivi che hanno condizionato la materia prima nel corso del seconda metà del 2022 ossia l’evidente rischio di approvvigionamento (a sua volta frutto delle sanzioni nei confronti della Russia, che produce il 60% dell’offerta globale).
Sempre secondo Union Bancaire Privée (UBP), il palladio potrebbe anche fare i conti con il passaggio ai veicoli elettrici a batteria. Questa dinamica potrebbe sgonfiare ancora di più le quotazioni del metallo portandole fino a 1600 dollari l’oncia.
Come investire sul palladio: i broker da usare
Alla luce di quanto detto in precedenza, chi intende investire nel palladio nel 2023 dovrebbe attendersi un ampio ribasso nel prezzo con una di potenziali rialzi volatili che sono collegati agli eventuali sviluppi della guerra russo-ucraina. La possibile presenza di una spiccata volatilità, rende il palladio un asset su cui poter speculare attraverso i broker CFD. In questo senso la scelta dei migliori broker sulle materie prime da usare per tradare questo metallo può fare la differenza.
Abbiamo già detto che non sono tante le piattaforme che consentono di negoziare palladio attraverso i Contratti per Differenza. I TOP di gamma, però, sono sempre una garanzia e infatti è possibile investire sul palladio con i CFD sia con eToro che con Plus500. Vediamo in modo molto sintetico le condizioni applicate dai due fornitori e le modalità operative per procedere.
eToro
Il broker eToro non ha bisogno di alcuna presentazione. Da sempre eToro offre la possibilità di fare trading con i CFD su tantissime materie prime a condizioni molto vantaggiose.
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La possibilità di ricorrere al copy trading è fondamentale quando parliamo di investimenti in mercati di nicchia (o comunque non propriamente generalisti) come è appunto il caso del palladio.
Tra l’altro il copy trading sul palladio può essere testato in modalità demo grazie al conto virtuale da 100 mila euro che il broker offre ai suoi clienti.
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Plus500
Una valida alternativa ad eToro per investire sul palladio è Plus500 (qui la recensione del broker). Anche in questo caso parliamo di un fornitore CFD che offre la possibilità di speculare sull’andamento di prezzo dell’asset sottostante (nel nostro caso specifico il palladio) senza possederlo.
Con Plus500 puoi investire sul palladio in due direzioni: al rialzo (long trading) o al ribasso (short trading).
Tra i punti di forza di Plus500 c’è l’ampia offerta grafica. Il broker, infatti, mette a disposizione grafici interamente personalizzabili che possono essere molto di aiuto per impostare la propria strategia trading sul palladio. Come nel caso di eToro anche con Plus500 è possibile usare il conto demo gratuito che in questo caso è di 40mila euro virtuali. Il deposito minimo per iniziare ad investire sui CFD sul palladio con Plus500 è invece di 100 euro.
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