Vi siete mai chiesti in che modo si possa diventare un trader professionista?
Siete pronti a far diventare il trading una vera e propria professione, elevandolo – magari – da semplice passatempo?
E quale è il miglior percorso di studi che potete avviare o recuperare per fare trading professionale?
Quanto tempo ci vuole per diventare un buon trader?
Cosa si studia per diventare trader?
Quanto si guadagna a fare il trader?
Chi sono i trader?
Cerchiamo di rispondere a questa e a tante altre domande, occupandoci di chiarire tutto ciò che dovreste sapere su come diventare un trader professionista!
Indice
- 1 Quanto è difficile diventare Trader Professionista?
- 2 Studi per diventare Trader Professionista indipendente
- 3 Corsi per diventare Trader Professionista indipendente
- 4 Trader Professionista: consulenza per gli altri o… per se stessi?
- 5 Quanto guadagna un Trader Professionista?
- 6 Miglior broker per trader professionale: eToro
- 7 Come diventare un trader migliore?
- 8 Fissare l’obiettivo del vostro trading
- 9 Fissare dei punti di controllo
- 10 Il trading come processo psicologico
- 11 Trader Professionista dopo normativa ESMA del 2018
Quanto è difficile diventare Trader Professionista?
Per iniziare a chiarire tutti i principali aspetti sulla vostra carriera di trader professionista per vivere di trading, cominciamo con il ricordare che non esiste una scala di difficoltà sulla base della quale misurare il livello di complessità del “diventare trader“.
Se ben ci pensate, infatti, chiunque di noi può diventare un trader: è sufficiente aprire un conto di trading presso uno dei broker operanti sui mercati internazionali e iniziare ad aprire e chiudere posizioni.
Naturalmente, esaurire in queste poche righe il tema sarebbe profondamente errato.
Lo scopo di diventare un trader professionista non è infatti semplicemente quello di riuscire ad accedere sui mercati finanziari, bensì quello di “vincere” nei mercati finanziari, ottenendo un successo e, dunque, dei guadagni che possano rendere sostenibile la propria attività di trading.
Insomma, cercate di scindere, già da queste prime righe iniziali, quel che volete diventare. Semplificando il panorama dei trader, possiamo infatti trovare:
- trader amatoriali, che investono saltuariamente nei mercati finanziari con lo scopo di ottenere un guadagno aggiuntivo a fine mese, rispetto a quello che potrebbe essere un lavoro principale; spesso il loro investimento non è dettato da una congrua strategia, bensì dall’intuizione di alcune operazioni non integrate da porre in essere senza una precisa periodicità; il loro impegno può essere legato a pochi minuti al giorno o poche ore alla settimana;
- trader professionisti, per i quali l’attività di compravendita di asset sui mercati finanziari rappresenta il core business; i trader professionisti investono sulla base di una profonda strategia di trading professionale, e su un piano di investimento periodicamente rivisto; hanno inoltre conoscenze e caratteristiche che… vedremo tra breve!
Studi per diventare Trader Professionista indipendente
Anche se chiunque può diventare un trader professionista, e sebbene non vi siano dei corsi di studi necessari per “abilitare” alla professione di trader, è bene ricordare come alcuni filoni formativi siano sicuramente più utili degli altri. Ma quali sono?
Come risulterà essere intuibile, un buon punto di riferimento per fare trading professionale potrebbe essere il possesso di una laurea in Economia o, comunque, di conoscenze particolarmente approfondite sull’economia.
Si tenga in debita considerazione che, oltre a una conoscenza sulle teorie economiche, sulla microeconomia e sulla macroeconomia, sulle analisi metodologiche di bilancio e così via, risulterà essere di elevata importanza la tendenza a comprendere il funzionamento dei mercati finanziari regolamentati (per i quali potrebbero essere dunque utili degli esami di tecnica bancaria, di diritto delle società quotate, e tanto altro ancora).
Anche una laurea in Matematica o in Scienze statistiche potrebbe essere di grandissimo aiuto, visto e considerato che l’analisi tecnica e, più in generale, l’analisi “numerica” e finanziaria, costituiranno un utile supporto alle vostre valutazioni.
Come risulta essere facilmente intuibile, non sarà sufficiente il possesso di un titolo di studio pari a una laurea, o equivalente, per trasformarvi in provetti trader: se così fosse, il mondo sarebbe colmo di provetti investitori!
Assumendo pertanto che un titolo di studio in materie economiche, o conoscenze equivalenti, rappresenta una buona e indispensabile base, ricordiamo come la preparazione di un ottimo trader dovrà essere integrata da altro materiale formativo.
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Corsi per diventare Trader Professionista indipendente
A nostro giudizio, per fare trading professionale diventerà estremamente importante cercare di completare la propria conoscenza mediante corsi sulle tecniche del trading, sui metodi di analisi tecnica e fondamentale, sulla psicologia nel trading e su tutto ciò che può costituire un tassello ideale per poter arricchire il vostro bagaglio di esperienze e di conoscenze, in vista dello sbarco vero e proprio sui mercati finanziari.
Per vostra fortuna, il web è pieno di risorse di buona qualità.
Pertanto, sebbene spesso il valore aggiunto di cicli di seminari dal vivo, corsi universitari, appuntamenti di approfondimento presso società di investimento e banche, costituiscano un valore aggiunto imprescindibile, sappiate che potete facilmente trovare del materiale formativo di base e avanzato anche sulla rete, e spesso in maniera totalmente gratuita.
Sul web esistono infatti centinaia di diverse autorevoli fonti da consultare, e che vi permetteranno – tra ebook, webinar sul trading, video lezioni e altro – di acquisire conoscenze sempre più dedicate.
Infine, un ultimo consiglio in ottica formativa: non date mai per scontato nulla, e non ritenete “terminata” la vostra conoscenza.
Gli esami – come si dice! – non finiscono mai, ed è pertanto utile cercare di arrivare preparati ai “momenti della verità” forti di una formazione continua.
Giorno dopo giorno, dunque, cercate di acquisire nuove conoscenze e nuove competenze: i migliori trader, sono quelli che non smettono mai di imparare, anche se già operano nel trading professionale!
Trader Professionista: consulenza per gli altri o… per se stessi?
Il passo successivo – non obbligatorio – per diventare investitore professionista è quello di divenire consulente per i propri clienti: un trader professionista che non ha la responsabilità di investire solo il proprio patrimonio, ma ha il compito di investire patrimoni altrui, ha naturalmente una serie di gravami aggiuntivi che non potranno che impattare in misura significativa sul proprio atteggiamento e sulle proprie riflessioni strategiche.
Quanto sopra deve, tuttavia, fornirci il giusto spunto per poter riflettere su un ulteriore elemento che il trader professionista che inizia a svolgere il suo lavoro nei confronti di altre persone deve necessariamente possedere: la professionalità.
Il trader che esercita la propria funzione di consulente nei confronti di altri non deve solamente essere esperto, competente e diligente nella propria professione: deve altresì essere in grado di rapportarsi nei confronti della propria clientela in maniera trasparente, chiara, efficace ed efficiente.
Il che, tradotto in termini ancora più pragmatici, significa che il trader professionista dovrà essere in grado di interpretare correttamente i bisogni della clientela, profilarla con precisione e oggettività, comunicare e spiegare i piani di investimento, e così via.
Si tratta, in verità, di elementi non sempre facilmente conseguibili. Alcune persone nascono con un innato senso di comunicazione, di empatia e di chiarezza.
Altre persone devono invece lavorare maggiormente sull’ottenimento di tali requisiti che, spesso, non sono così agevolmente acquisibili in poco tempo.
Ne deriva che anche il trader professionista più capace, ma scarsamente in grado di comunicare con la propria clientela, potrebbe presto arrivare al fallimento della propria attività, e all’insoddisfazione dell’utenza che a lui si rivolge.
Quanto guadagna un Trader Professionista?
Una delle domande più frequenti che vengono riposte nei confronti dei trader professionisti è: quanto si guadagna? Purtroppo, se la domanda è piuttosto comune, anche la risposta rischia di esserlo: dipende.
Gli stipendi, nel trading professionale, sono infatti estremamente differenti, e dipendono principalmente dai volumi di capitale che il trader riesce a muovere per la propria clientela. Se invece il trader opera solamente sui propri patrimoni, il guadagno derivante dalla propria attività sarà naturalmente ponderato sulla base dei risultati delle proprie attività di investimento.
Si tenga inoltre conto che non tutti i trader operano come liberi professionisti, considerato che alcuni preferiscono entrare alle dipendenze di un istituto di credito o di una società di investimento.
In questo caso, lo stipendio di fa trading professionale sarà determinato prevalentemente in misura fissa e, a seconda dell’inquadramento, potrebbe essere costituito da diverse migliaia di euro al mese.
Miglior broker per trader professionale: eToro
eToro è un broker molto popolare in Italia grazie al Social Trading, che permette lo scambio di opinioni e di strategie fra gli utenti. Un’altra funzione molto importante è il copy trading, che consente a un trader di copiare intere operazioni di un Popular Investor iscritto su eToro.
Reputiamo eToro il miglior broker per un trader professionista perché non solo ti permette di operare senza le restrizioni imposte ai trader retail, ma ti consente di accedere al programma Popular Investor, che non è strettamente legato allo status di trader professionista, infatti anche un trader retail può diventare popular investor, se soddisfa alcuni requisiti, come il punteggio di rischio e il numero minimo di copiatori, che puoi trovare sul sito web di eToro.
Oltre a guadagnare direttamente dal trading online, il Popular Investor diventa una guida per milioni di social trader, divenendo di fatto gestori di fondi e ricevendo pagamenti quando altri trader copiano i suoi investimenti.
Quando altri trader decidono di copiarli, i Popular Investor ottengono profitti fissi e, se si è in un determinato livello, fino all’1,5% del loro Asset Under Copy (AUC), che non è altro che il totale dei fondi investiti dai copiatori. Il guadagno generato da questi pagamenti sono in aggiunta alle plusvalenze ottenute con la propria attività di trading.
- Regolamentazione: CySEC (Cipro), FCA (Regno Unito) e ASIC (Australia).
- Piattaforme: possibilità di investire sui titoli azionari con 0% commissioni sia dal computer che dallo smartphone.
- Deposito minimo: 50$
- Vantaggi: Social trading e copy trading
- Conto demo: gratuito e 100.000$ virtuali a disposizione
Sostanzialmente più persone copiano i Popular Investor, più quest’ultimi guadagnano soldi extra. Se sei un trader professionista dovresti valutare l’idea di diventare Popular Investor ed entrare a far parte di una community che vanta più di 30 milioni di persone!
Come diventare un trader migliore?
Diventare dei trader migliori? È possibile e, forse, questo obiettivo non è nemmeno così lontano come potete pensare. Cerchiamo in tal senso di soffermarci su alcuni spunti basilari che vi consentiranno di comprendere per quale motivo la maggior parte degli investitori non riesce a realizzare i propri obiettivi a lungo termine, e per quale motivo il piano d’azione sia uno strumento così importante per poter raggiungere i propri target!
È fondamentale avere un money management, ossia un piano che permette al trader professionista di ridurre le perdite e ottimizzare i profitti, cercando di stabilizzarli per il lungo periodo.
Il money management non è altro che la gestione del capitale, ed è un passo fondamentale che sia un trader professionista sia un neofita deve compiere per fare trading finanziario.
Fissare l’obiettivo del vostro trading
Innanzitutto, ricordate che dove cercare di comprendere quale sarà l’obiettivo del vostro trading. Ognuno di voi avrà infatti abitudini, preferenze e finalità differenti, e spetterà a ciascuno di voi decidere se è disposto ad essere un trader a tempo pieno, fare trading da casa propria o con soli dispositivi mobili, avere come finalità quella di integrare il reddito mensile del proprio lavoro ordinario, gestire solo il proprio denaro o anche quello di altre persone, e così via.
Insomma, prima di procedere oltre, cercate di chiarire quale sia il vostro scopo nelle attività di trading. Fatto ciò, mettetelo nero su bianco, scrivendolo nel vostro piano d’azione o sul muro: in ogni caso, è fondamentale assicurarsi di aver definito chiaramente l’obiettivo finale dei vostri sforzi.
Fissare dei punti di controllo
Difficilmente l’obiettivo di un trader sarà rappresentato da un orizzonte temporale di brevissimo termine (attenzione, non ci riferiamo alla natura delle singole posizioni, quanto alle caratteristiche del vero obiettivo finale: es. costruire un capitale supplementare di “n” euro).
Considerato dunque che dovrete raffrontarvi con un target posto a “n” mesi o anni da oggi, è utile dividere il proprio obiettivo a lungo termine in quelli più brevi, che potrebbero essere realizzati all’interno di un periodo di un mese o di più mesi.
In altri termini, quel che vi consigliamo di fare è considerare l’obiettivo finale come una serie di obiettivi minori, collegati, che devono essere compiuti ogni mese. In questo modo, saprete che se raggiungerete i proprio obiettivi minimi ogni mese, riuscirete anche a raggiungere il vero obiettivo finale. Inoltre, contrassegnare come “compiuti” i vostri obiettivi mensili rafforzerà il vostro ottimismo e vi darà una fiducia sulla sostenibilità degli obiettivi primari.
Purtroppo, però, molti trader prestano eccessiva attenzione al loro obiettivo a lungo termine senza tuttavia fare il giusto sforzo per capire come realizzare questo obiettivo in modo più realistico, mese dopo mese. Tutto ciò provoca nei trader la sensazione di una grandissima sfida, un forte aumento dell’ansia conseguente che potrebbe favorire la perdita della pazienza e la sottomissione a elementi psicologici che potrebbero indurli ad assumere le decisioni sbagliate sul mercato.
Nel tempo, tutti gli obiettivi a breve termine dovranno andare a realizzare una opportuna sinergia con l’obiettivo a lungo termine. Meglio pertanto lavorare per gradi, ricordando che con il raggiungimento di ogni obiettivo realistico a breve termine, la fiducia del trader probabilmente sarà destinata a migliorare, sentendosi sempre più vicino al raggiungimento dell’obiettivo finale, qualsiasi esso sia.
Il trading come processo psicologico
Compiamo ora una piccola integrazione a quanto sopra abbiamo avuto modo di rammentare, ricordando che esistono almeno cinque fasi di base attraverso cui ogni trader deve passare per poter completare la sua conoscenza e ottenere un miglior approccio alla psicologia di mercato. Vediamole una per una, per come sono rappresentate ed etichettate: incompetenza inconscia, incompetenza cosciente, momento di risveglio, competenza cosciente e competenza inconscia.
Incompetenza inconscia
Quella dell’incompetenza inconscia è la fase iniziale che ogni trader è indotto ad attraversare, poiché non è a conoscenza della sua mancanza di conoscenza in questo ambito. In tale fase, i principianti verranno solitamente avviati nel trading intraprendendo azioni iniziali che potranno soddisfare la loro curiosità, come il download della piattaforma che intendono utilizzare, l’apertura di un conto in un broker particolare e la loro prima posizione sul mercato.
Il tutto avverrà inoltre in balìa delle emozioni: i trader neofiti in questa fase sono infatti di solito abbastanza tentati dalla prospettiva di fare un profitto solido in un breve periodo di tempo… erroneamente!
Incompetenza cosciente
Nella seconda fase i trader principianti gradualmente comprendono la necessità di accumulare conoscenze prima di commettere nuovi errori. È qui che sembrano essere guidati dal pensiero che più “conoscono”, tanto più successo otterranno sul mercato. trader principianti solitamente tentano di mettere in pratica ogni informazione o consiglio che hanno ottenuto da libri, forum, studi e articoli. Saranno alla ricerca dell’assistenza di esperti, cercheranno di capire se le strategie di trading fanno al caso loro e si apriranno pericolosamente a ogni possibilità.
Il momento del risveglio
Superata anche la seconda fase, i trader – ancora principianti – si rendono conto che un efficace trade sul mercato ha probabilmente qualcosa a che fare con la propria psicologia, e con il modo con cui vengono approcciati i mercati globali.
I trader iniziano pertanto a capire, a livello di base, che non saranno mai in grado di prevedere quale direzione il mercato avrà con certezza, e arrivano alla consapevolezza che, per espandere il valore del loro conto, devono passare attraverso una serie di posizioni in profitto e in perdita.
Chi opera fa trading professionale è molto consapevole di questo. Capiscono anche che per poter raggiungere i propri obiettivi dovranno seguire una disciplina rigorosa, una propria strategia o un sistema di trading consolidato, che possa aiutarli a ridurre le perdite e consentire lo sviluppo delle proprie capacità.
Competenza consapevole
Superata anche la terza fase, il trader progredisce al punto in cui capisce che scegliere i trade vincenti è lavoro particolarmente annoso. Tuttavia, grazie alle conoscenze che sono state maturate nelle precedenti fasi, è in grado di applicare sul mercato un approccio che consentirà al trader di rivelare delle opportunità di ingresso sui mercati da sfruttare.
In questa fase il trader riconosce di essere soggetto a emozioni, e impiega maggiori sforzi per rispettare la strategia prefissata. È sempre in questa fase che il trader capisce che le perdite sono solo una parte dell’intero processo di produrre un profitto complessivo.
Competenza inconscia
Si arriva dunque all’ultima fase, quella della competenza inconscia, che di norma si raggiuge dopo che l’investitore ha aperto e chiuso un ragguardevole numero di posizioni, ma soprattutto ha acquisito competenze preziose mediante la pratica continua. Il trader qui è in grado di assumere decisioni di investimento in maniera quasi automatica, con minori sforzi rispetto a quanto avveniva nelle fasi precedenti.
Trader Professionista dopo normativa ESMA del 2018
Nel 2018 l’ESMA ha introdotto nuove regole in merito al trading CFD per i trader retail. Infatti per quest’ultimi è stato vietato il trading binario, ossia il trading con le opzioni binarie. inoltre sono stati imposti pesanti limiti alla leva finanziaria.
Per i trader al dettaglio (retail) i nuovi limiti sulla leva finanziaria sono i seguenti:
- 30:1 per le coppie di valute principali, ovvero quelle che comprendono il dollaro americano, come per esempio EUR/USD o GBP/USD.
- 20:1 per per le coppie di valute secondarie, ossia quelle che non comprendono il dollaro, come per esempio EUR/CHF; per l’oro e gli indici azionari più importanti del mondo.
- 10:1 per tutte le altre materie prime e gli indici azionari secondari.
- 5:1 per i titoli azionari.
- 2:1 per le criptovalute, come il Bitcoin.
Dunque diventare trader professionista è assolutamente prioritario per chi vuole mantenere un livello di leva finanziaria alto e per chi vuole fare trading binario.
Il trader professionista indipendente potrà infatti continuare ad operare come ha sempre fatto senza subire le nuove limitazioni, che sono relegate solo ai clienti retail.
Per diventare trader professionista dovete fare richiesta al vostro broker online, il quale vi concederà tale titolo se avete alcuni requisiti che ogni broker decide autonomamente.
Come diventare Trader Professionista?
Dopo l’introduzione delle norme ESMA è diventato molto più importante per i trader professionisti ottenere questo status, proprio per evitare di avere quei limiti. Di preciso come si può diventare trader professionista indipendente? Solitamente bisogna soddisfare 2 delle seguenti 3 condizioni:
- Esperienza di almeno un anno nel settore finanziario, ossia avere una professione che permette la conoscenza approfondita dei CFD e del Forex.
- Aver aperto posizioni di elevata entità non meno di 10-30 volte in ogni trimestre nell’ultimo anno.
- Aver nel proprio portafoglio fra investimenti e liquidità una cifra superiore ai 500.000 euro.
Ricordiamo che diventando trader professionisti non si hanno certamente i limiti dei trader retail, ma nemmeno le loro tutele. Non sarà scontato per esempio avere una protezione del saldo negativo (alcuni broker lo offrono in ogni caso).
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Consigli di trading
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Accesso ai mercati tramite conto demo
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Formazione professionale
Le nostre opinioni
Sono tanti gli strumenti che oggi ti permettono di divenire un trader di successo prima ed un consulente per te stesso e per gli altri dopo. Non si deve essere un genio della matematica o dell’economia per imparare a fare trading online ma si deve essere predisposti al rischio.Allo stesso modo, il trader deve essere propenso allo studio e all’applicazione delle strategie di trading. Puoi divenire anche tu un consulente di trading onlne iniziando dapprima con il conto demo.
Come diventare un Trader Professionista?
1)Esperienza di almeno un anno nel settore finanziario, ossia avere una professione che permette la conoscenza approfondita dei CFD e del Forex.
2)Aver aperto posizioni di elevata entità non meno di 10-30 volte in ogni trimestre nell’ultimo anno.
3)Aver nel proprio portafoglio fra investimenti e liquidità una cifra superiore ai 500.000 euro.
Si può essere trader professionisti su eToro?
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
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