Dove investire soldi e su cosa nel 2024 – 2025? Come investire piccole somme

Se ti stai domandando dove conviene investire oggi, a cavallo tra il 2024 e il 2025, anche in considerazione del particolare scenario geopolitico che si sta configurando in diverse aree del mondo, a cominciare dalle tensioni in Medio Oriente, probabilmente è il caso di tracciare un quadro generale più completo iniziando dalle basi per iniziare ad investire.

Occorre quindi, prima di analizzare il contesto economico-finanziario in cui ci troviamo, approfondire alcuni aspetti generali che riguardano l’attività di investimento, cominciando dalla domanda più ovvia ma anche più importante: perché hai intenzione di investire? Quali sono in sintesi gli obiettivi che ti prefiggi?

Perché investire? Obiettivi e aspettative

Il primo punto da chiarire è probabilmente che ci sono principalmente due tipi di investitori: chi investe per mettere al sicuro i propri risparmi, e chi invece lo fa con una maggiore propensione al rischio, per ottenere degli utili auspicabilmente elevati.

Dove investire quindi, dipende prima di tutto dalla risposta che dai a questa domanda, in quanto nel primo caso occorre indirizzarsi su prodotti finanziari a basso rischio, soluzioni di investimento più tradizionali cui puoi accedere attraverso canali come banche e uffici postali.

Sempre nell’ambito degli investimenti con minor rischio (e basse prospettive di guadagno) troviamo anche alcuni beni rifugio come l’oro, visto come un’alternativa interessante specialmente in contesti di forti tensioni. tra l’altro negli ultimi anni l’oro ha continuato ad aumentare di valore permettendo a chi ha investito di realizzare anche degli utili interessanti.

Se invece le tue intenzioni sono quelle di speculare il più possibile per tentare di ottenere dei guadagni significativi, se hai disponibilità di risorse che puoi destinare agli investimenti finanziari senza compromettere la tua stabilità economica o quella della tua famiglia, allora puoi anche indirizzarti verso prodotti piuù rischiosi e potenzialmente redditizi, e qui il ventaglio delle opzioni disponibili si amplia notevolmente, andando dai CFD alle azioni, dai titoli alle criptovalute.

Qual è la migliore strategia di investimento?

Abbiamo visto, anche se solo a grossi tratti, quali possono essere le ragioni che spingono a investire, individuando in sostanza due macro categorie di investitori: risparmiatori e speculatori.

Sia nel primo che nel secondo caso comunque occorre agire con criterio, tracciare una strategia sulla base degli obiettivi che si vogliono raggiungere, e seguirla con disciplina.

L’aspetto della disciplina, in generale, viene spesso trascurato, infatti alcuni investitori, specie quelli alle prime armi, non sono consapevoli di quanto sia importante il giusto mindset nell’approccio al mondo degli investimenti finanziari.

Il lato emotivo dovrebbe lasciare spazio a un approccio pragmatico per seguire in modo metodico la propria linea. Il primo passo da compiere però è quello di definire la strategia da seguire, e questa varia anche in base al profilo dell’investitore. Andremo a distinguere quindi le seguenti tipologie in quanto hanno diverse esigenze per via del contesto economico che affrontano nel quotidiano.

• Il neo lavoratore: se sei un lavoratore relativamente giovane hai la possibilità di sfruttare il fattore tempo. Infatti, salvo imprevisti, dovresti poter contare per qualche decina d’anni di reddito garantito, e questo è un vantaggio considerevole per sfruttare l’interesse composto e accumulare lentamente.
• La giovane coppia con figli: nel caso della coppia con figli l’approccio deve essere necessariamente diverso. Si punta ad accantonare quanto possibile, e a mettere da parte dei risparmi con un orizzonte di investimento che potrebbe essere di medio-lungo termine e un profilo a basso rischio.
• Il lavoratore vicino alla pensione: in questo terzo caso parliamo di un soggetto intorno ai 65 anni di età, che quindi ha un orizzonte temporale più corto. In questo csao l’obiettivo è in genere quello di integrare il trattamento pensionistico, e magari riuscire a mettere da parte un capitale per figli o nipoti, e perché no, comprare una nuova casa dove vivere ancor più serenamente gli anni di pensione.

Quando investire

Tra gli aspetti che riteniamo opportuno prendere in considerazione anche il fattore tempo. La domanda originale infatti è: “dove conviene investire?” ma prima di questo occorre dedicare dello spazio a un’altra domanda altrettanto importante: “quando conviene investire?”.

Precisiamo prima di tutto che tempo e rischio sono strettamente correlati. Se sei giovane hai più tempo e, in teoria, la possibilità di correre rischi maggiori, mentre se l’età è avanzata, e quindi hai già una famiglia e impegni finanziari più onerosi, la propensione al rischio deve necessariamente calare.

In linea generale poi, prima si inizia ad investire, tanto meglio. Chi comincia a investire in giovane età ha il vantaggio di sfruttare l’interesse composto (interesse sugli interessi percepiti che vanno ad accorparsi al capitale investito) e quindi ottiene benefici sul lungo periodo.

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Ancora una volta siamo partiti da concetti generali, per quel che riguarda il fattore tempo, ma sicuramente ci sono diverse considerazioni aggiuntive che vale la pena fare.

Rimanendo su questo tema infatti, cioè sul “quando” investire, è chiaro che bisogna spendere due parole sul tempismo. Abbiamo detto che a seconda dell’età dell’investitore, e quindi degli impegni che si trova ad affrontare in quella specifica fase della vita, varia il profilo.

Occorre anche dire però che, una volta stabilito il profilo dell’investitore, il fattore tempo non cessa di influire sulle decisioni da prendere. Il mondo degli investimenti finanziari gira interamente intorno al concetto del tempismo: entrare nel mercato nel momento migliore e uscire nel momento migliore è ciò che fa la differenza tra un investimento vincente e un investimento fallimentare.

E questo è anche il motivo per cui nessuno può rispondere alla domanda delle domande: “quando conviene investire?”. È tutto lì il problema. E dal momento che trovare la risposta è difficile anche per gli investitori più esperti, seguire una strategia, fissare gli obiettivi e seguire l’andamento del mercato, agendo sempre con disciplina, rappresenta la ricetta base da cui partire.

In questo modo è possibile provare a ottenere dei risultati e ridurre i rischi che, vale la pena sottolinearlo ancora una volta, ci saranno sempre nel campo degli investimenti finanziari.

Dove conviene investire?

Premesso che non ci sono trucchi per avere guadagni sicuri nel mondo degli investimenti, e che uno stesso investimento può essere vincente oggi e fallimentare domani, è chiaro che quando parliamo di dove investire facciamo un discorso generale che riguarda le tipologie di investimenti tra cui scegliere.

Il livello di rischio è l’aspetto principale che contraddistingue un investimento da un altro, e generalmente vale la regola generale che maggiore il rischio, maggiore l’utile potenziale. Infatti abbiamo già parlato del fatto che non esistono investimenti sicuri, ma che esistono investimenti più rischiosi e investimenti meno rischiosi. Vediamo allora qual è il ventglio delle opzioni a disposizione degli investitori.

Tra gli investimenti con un tasso di rischio più basso troviamo prima di tutto i conti deposito, che sono uno dei prodotti preferiti dagli investitori che cercano un certo grado di sicurezza, anche a patto di rinunciare a rendimenti elevati.

Un altro tipo di investimento piuttosto sicuro è il buono fruttifero postale, che è garantito dallo Stato italiano, e che ha alle spalle un ente come Poste Italiane, che gode di grande fiducia da parte di una ricca fetta della popolazione.

Se invece sei disposto a rischiare qualcosina in più puoi muoverti verso il mercato azionario, che offre ovviamente delle opportunità di guadagno più interessanti. Uno dei settori più sicuri comunque è quello farmaceutico, anche se possono pur sempre verificarsi improvvise e significative fluttuazioni dei prezzi.

Altri settori interessanti sono quello dei titoli tecnologici e quello dei titoli energetici. Si tratta di investimenti piuttosto redditizi e abbastanza sicuri, ma che ad esempio hanno riservato brutte sorprese nel 2022, quando dopo la pandemia di Covid-19, la crisi della supply chain, seguite da guerra in Ucraina e crollo del mercato obbligazionario, hanno registrato un drastico calo.

Dove investire nel 2025?

Con il 2024 ormai in chiusura, quali prospettive abbiamo con l’arrivo del nuovo anno, e quindi dove conviene investire nel 2025? Le previsioni per il prossimo anno sono ancora in fase di elaborazione, con alcuni esperti di finanza che suggeriscono delle tendenze emergenti basandosi più che altro sulle previsioni per il 2024.

Viene dedicata una certa attenzione a due tipologie di investimenti principalmente:

• Reddito fisso
• Azioni

Nella prima categoria vengono indicati i Titoli di Stato, con un’attenzione particolare alle emissioni di investment grade e alle medie-lunghe scadenze, vale a dire 3-5 anni e 5-10 anni. In secondo luogo si parla di Corporate bond, con un’attenzione speciale per quelli di aziende solide e con buone prospettive di crescita.

Nella seconda categoria troviamo invece i titoli a larga capitalizzazione di aziende consolidate che hanno conquistato una fetta importante nel mercato di riferimento, ma anche azioni di settoi specifici, dove potrebbero emergere opportunità in settori quali tech, sanità ed energia rinnovabile.

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