Nel contesto del solido andamento del Ftse Mib, oggi ENI è tornata a segnare una performance positiva dopo la debolezza registrata nella sessione precedente.

Il logo di Eni su un grafico con una freccia che indica rialzo
Eni: titolo in rialzo e raccomandazione buy – MeteoFinanza.com

I prezzi delle azioni ENI avevano subito una leggera flessione di quasi mezzo punto percentuale nella giornata di giovedì, principalmente a causa di alcune prese di profitto, seguite a tre sessioni consecutive in rialzo. Tuttavia, il giorno seguente il titolo ha subito ripreso il suo trend al rialzo.

ENI beneficia dell’andamento del Ftse Mib e del prezzo del petrolio

L’andamento positivo di ENI non è solamente riconducibile all’ottima performance del Ftse Mib ma è anche influenzato dall’aumento dei prezzi del petrolio. Attualmente, il prezzo del petrolio è quotato a 84,35 dollari, registrando un aumento dell’1,02%.

Inoltre, ENI gode del supporto degli analisti, i quali sono ottimisti in previsione dei risultati finanziari del terzo trimestre, che saranno resi noti il prossimo 27 ottobre.

ENI: le aspettative di Equita SIM per il trimestre

Gli analisti di Equita SIM prevedono un utile netto rettificato di circa 1,552 miliardi di euro, il che rappresenta una diminuzione del 58% rispetto all’anno precedente. L’Ebit rettificato è stimato a 2,836 miliardi di euro, registrando una diminuzione del 51%.

La produzione E&P dovrebbe attestarsi a 1,63 milioni di barili equivalenti al giorno, con un incremento del 3%, in linea con le previsioni fornite da ENI stessa.

L’indebitamento finanziario netto è previsto raggiungere i 13,291 miliardi di euro, in crescita rispetto ai 12,941 miliardi del secondo trimestre di quest’anno.

In generale, gli analisti di Equita SIM si aspettano che gli utili operativi subiscano una contrazione del 16% rispetto al trimestre precedente. Tale andamento è il risultato del recupero dei prezzi del Brent (+11%), dei margini di raffinazione e dei volumi upstream (+1%), compensati in parte dal calo dei prezzi del gas spot (-11%) e dalla minore contribuzione della divisione GGP a causa di fattori stagionali.

Dal punto di vista delle divisioni aziendali, ci si attende un miglioramento sequenziale per E&P, Sustainable Mobility e Refining, mentre la divisione Chimica dovrebbe registrare un ulteriore indebolimento.

Per quanto riguarda il flusso di cassa, Equita SIM stima un CFFO rettificato di circa 3,2 miliardi di euro, con spese per investimenti pari a 2,2 miliardi di euro. Il livello di indebitamento rimarrà stabile, grazie alla forte generazione di cassa, compensato dalla remunerazione degli azionisti nel trimestre, attraverso dividendi e piani di buyback, per un totale di 0,8 e 0,6 miliardi di euro rispettivamente.

ENI: Equita conferma le stime e rimanne ottimista

Gli analisti di Equita SIM confermano la loro stima di eps per il 2023, fissandola a circa 2,5 euro, in linea con il consensus. Bloomberg prevede un eps di 2,51 euro, mentre Factset lo stima a 2,44 euro.

Equita SIM ritiene che ENI abbia la possibilità di superare i propri obiettivi per il 2023, poiché i dati attuali risultano piuttosto conservativi.

Gli analisti mantengono una visione positiva sul titolo, considerando che, basandosi sulle loro previsioni di un prezzo del Brent a 80 dollari al barile nel 2024, ENI è attualmente valutata a circa 3 volte il multiplo enterprise value/EBITDA e a circa 5,7 volte il prezzo/utili, con un rendimento del dividendo del 6,5%.

In attesa dei dati ufficiali di ENI, Equita SIM rafforza la sua raccomandazione “buy” e stabilisce un prezzo obiettivo di 19,5 euro.

ENI sotto l’analisi di UBS

Anche UBS si schiera a favore del titolo ENI, confermando il rating “buy” e stabilendo un target price di 17,5 euro.

Per quanto riguarda i risultati finanziari del terzo trimestre, la banca svizzera prevede un utile netto di 1,789 miliardi di euro da parte di ENI. Inoltre, UBS ritiene che la guidance per l’intero anno 2023 potrebbe essere rivista al rialzo.

In sintesi, ENI sembra attraversare un periodo favorevole, sostenuto dal contesto positivo del Ftse Mib, dall’andamento del prezzo del petrolio e dalla fiducia degli analisti che ne prevedono una performance solida.

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