Sui mercati finanziari è una fase ad alta tensione. Il fallimento della Silicon Valley Bank, 18esimo istituto bancario americano con forte esposizione sulle start-up, ha dato il via ad una catena di eventi dagli esiti imprevedibili. E così’ mentre le autorità fanno a gara nel tentativo di infondere tranquillità, c’è chi parla apertamente di rischio sistemico di settore.
Del resto non sarebbe la prima volta che il fallimento di una banca dà il “la” al classico effetto domino che finisce con il contagiare anche istituti che non sono legati direttamente al grande malato. E in effetti non c’è alcun collegamento tra la fallita SVB e l’altrettanto decotta Credit Suisse, la quale è riuscita a salvarsi solo alla discesa in campo dell’eterna concorrente UBS. Anzi a voler essere precisi un collegato c’è ed è quello peggiore: la crisi di fiducia.
Ovviamente il Credit Suisse era in difficoltà da tempo ma la crisi delle banche americane ha finito col travolgere l’istituto elvetico essendo venuto meno quel minimo di fiducia ancora presente.
E adesso si scommette su quale altra banca, già profondamente malata, sia destinata a finire sulla graticola perchè proprio come avviene durante un’epidemia sono proprio i più fragili a correre il rischio di andare via e quindi vanno protetti.
Un segnale che rende la situazione in atto ancora più preoccupante è il fatto che, mentre avviene tutto questo, le banche centrali comprano oro a tonnellate. Solo nel 2022 gli istituti centrali anno acquistato la cifra record di 1.136 tonnellate di oro, per un contro-valore di circa 70 miliardi di dollari. Le conseguenze delle mosse delle banche centrali e della crisi bancaria si vedono proprio sull’andamento del prezzo dell’oro. Il caro vecchio gold su cui rifugiarsi quando tutto va male, è salito fino ai massimi di marzo 2022. Più crescono i timori per la crisi delle banche, più le quotazione dell’oro salgono.
In realtà, però, l’oro è solo un vincitore scontato. Ad oggi il vero vincitore della crisi delle banche (con annesse tensioni finanziarie globali) è il Bitcoin.
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Comprare Bitcoin per sfruttare la crisi delle banche?
Iniziamo dai numeri perchè sono essi a dare la dimensione migliore degli eventi. Oggi la quotazione Bitcoin è attestata in area 28mila dollari. La scorsa settimana, tutto il settore dei crypto-asset ha registrato afflussi per complessivi 200 miliardi di dollari. In particolare, come si può vedere dal grafico in alto, il prezzo Bitcoin è aumentato del 38 per cento negli ultimi 7 giorni.
A seguire c’è il prezzo di ETH che è aumentato del 26 per cento. Il dato più saliente di questo nuovo trend è che la market cap del settore è salita da 918 miliardi di dollari a a 1,17 trilioni. Tutto in pochissimo tempo. Tutto a causa della crisi delle banche.
Comprare Bitcoin è oggi una risposta immediata alla crisi delle banche. Praticamente sta succedendo che, a causa proprio della crescente sfiducia verso il settore, siano in atto spostamenti di liquidità sui wallet. Ora si tratta di capire se la tendenza è destinata a proseguire. Ci sono personaggi eccentrici come Balaji, Co-Fondatore di Counsyl, 21 Inc/Earn, ex CTO di Coinbase e General Partner di Andreessen Horowitz, secondo i quali nel giro di 3 mesi 1 BTC varrà 1 milione di dollari!
Questi sono casi estremi e quasi pittoreschi. Tuttavia è altamente probabile che il prezzo del Bitcoin possa arrivare anche a 30mila dollari. Anche secondo il celebre Plan B, il BTC ha spazio per salire.
Insomma c’è fiducia. Chi volesse sfruttare questa situazione per speculare al rialzo sul Bitcoin può operare con l’exchange Binance. La piattaforma offre tanti strumenti di analisi oltre ad una serie di funzionalità aggiuntive grazie alle quali poter guadagnare ricompense. Inoltre Binance mette spesso a disposizione anche dei bonus molto interessanti. Per averli è necessario eseguire la proceduta di registrazione sul sito dell’exchange (anche app).
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