Capire quali sono i fattori economici che influenzano i titoli azionari è indispensabile per chi vuole investire nel mercato azionario. Infatti la sola analisi tecnica non basta e spesso le azioni salgono e scendono per motivi diversi, che vedremo nel corso della nostra guida.
Lo studio sui fattori economici che influenzano i titoli azionari possono ricondursi a quella che generalmente si chiama analisi fondamentale. Infatti essa tenta di capire qual è il valore intrinseco di un titolo a prescindere dall’analisi tecnica, ma controllando solamente i fattori economici che possono variare l’andamento futuro del titolo.
Comprendere quali titoli possano avere del potenziale è molto difficile, ma non impossibile. Esistono diversi fattori economici che ci possono aiutare a capire se un titolo azionario può aumentare di prezzo o meno, vediamo quali sono.
Indice
Fattori Qualitativi e Quantitativi
Innanzitutto è bene distinguere quali sono i fattori qualitativi e quali sono quelli quantitativi. Entrambi i fattori infatti influenzano il prezzo delle azioni.

Cosa si intende con questi due termini?
- Quantitativi: si intendono tutte quelle cifre relative a un segmento di mercato di riferimento o alla società stessa, come per esempio il bilancio.
- Qualitativi: si intende tutto ciò che sta alla base della società, come la popolarità del brand, delle persone che la guidano ed effettivamente cosa offre o produce l’azienda.
Compresa la differenza fra i fattori qualitativi e quantitativi, vediamo quali sono quelli da analizzare per capire il valore intrinseco di una società.
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Fattori qualitativi da analizzare
I fattori qualitativi non hanno un’importanza secondaria, ma sono anche loro fondamentali nella scelta dell’investimento da realizzare. Infatti basarsi solo sugli utili di una società non è sufficiente e bisogna avere un quadro più ampio della situazione.
Prima di guardare gli elementi quantitativi (come gli utili) è importante osservare alcuni fattori economici qualitativi:
- Modello di business: cosa effettivamente vende o produce la società? Da cosa dipendono le entrate e le uscite finanziarie?
- Settore: a quale settore appartiene la società? Si tratta di un settore in crescita?
- Originalità: offre servizi unici? Oppure c’è molta concorrenza nel suo segmento di mercato?
- Persone: chi guida la società? La dirigenza è efficace?
Tutte queste domande è giusto porsele prima di investire su un titolo azionario, ma in ogni caso non sono sufficienti per avere una panoramica generale.
Fattori quantitativi da monitorare

Chiaramente per avere un quadro più completo serve anche studiare i fattori quantitativi, che si rifanno direttamente alle cifre verificate sulla società, come il bilancio, ma non solo.
Fra i fattori quantitativi da monitorare possiamo citare i seguenti tre:
- EPS (Utile per azione o Earnings Per Share): profitto della società diviso per il numero medio delle azioni in circolazione, o azioni attualmente sul mercato.
- P/E Ratio (Price-to-earning ratio): rapporto tra il costo di un titolo aziendale rispetto al guadagno aziendale su base azionaria; questo viene calcolato dividendo il prezzo delle azioni dai guadagni della società per azione (EPS).
- ROE (Return on equity): rapporto fra risultato e il patrimonio netto di una società. Il Roe misura sostanzialmente gli utili di un’azienda.
Questi tre fattori sono fondamentali per comprendere la stabilità della società su cui vuoi investire, in particolare soffermiamoci sul P/E Ratio, che indica se un’azione è value o è growth.
Se il rapporto price/earning è basso si tratta di azioni value. Questi titoli sono di società con un valore intrinseco molto vicino al prezzo sul mercato e sono tendenzialmente società stabili.
Se invece il P/E Ratio è alto parliamo di azioni growth, ovvero società con potenziale, ma ancora poco stabili. In questa categoria troviamo per esempio le società giovani, che ancora non producono molti utili, ma promettono bene per il futuro.
Dove fare trading azionario
Vediamo ora dove mettere in pratica le nozioni oggi imparate. Prima di investire ti consigliamo sempre di provare un con un conto demo gratuito, che ti permette di simulare investimenti senza utilizzare denaro reale, ma di operare in un ambiente demo.
Oggi parleremo di due broker per azioni, eToro e Plus500, e della banca che presenta la migliore piattaforma trading tra quelle delle banche italiane: Fineco.
1 – eToro

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2 – Fineco

Ad oggi Fineco si distingue come una delle migliori piattaforme di trading offerte dalle banche italiane. Mentre molte banche forniscono servizi di intermediazione per l’acquisto di azioni, Fineco mette a disposizione dei clientio una piattaforma di trading altamente competitiva e performante.
Tramite la piattaforma Fineco è possibile negoziare azioni sui principali listini internazionali a partire da quello italiano. Grazie a questa offerta così ampia, gli investitori di diversificare i propri portafogli con facilità.
Per operare sulle azioni, Fineco propone due opzioni principali: l’acquisto diretto dei titoli, diventando così azionisti, e il trading tramite CFD. La struttura delle commissioni si differenzia in base all’attività svolta. In generale Fineco adotta un sistema a scalare, in cui le commissioni diminuiscono all’aumentare dell’attività di trading.
Sebbene per tanti anni Fineco sia stata presente sul mercato con un solo conto tradizionale comprendente sia i servizi bancari che quelli di trading, negli ultimi mesi è stato introdotto un conto di solo trading, che non prevede costi fissi (a differenza del primo) ma che è privo di servizi bancari. Il nuovo conto rappresenta un’opportunità interessante per chi desidera accedere ai mercati finanziari senza dover sottoscrivere un conto corrente tradizionale.
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3 – Plus500
Plus500 è un broker interamente CFD, dunque abbastanza diverso da eToro.

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Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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