I fondi obbligazionari sono fondi comuni di investimento che investono solamente in obbligazioni o titoli di Stato. I fondi obbligazionari possono quindi investire sui bond emessi da società private, ma anche sulle obbligazioni rilasciate da uno Stato sovrano.
Questi fondi investono solo su scadenze superiori a 3 anni dal momento dell’acquisto del bond, perciò sono escluse le obbligazioni a brevissimo termine, ossia sotto i 3 anni.
A discrezione del fondo obbligazionario, esso può investire sia in obbligazioni in euro sia in bond denominati in valuta estera, come per esempio la sterlina britannica, lo yen giapponese, il dollaro americano e così via. Chiaramente un investimento in un’obbligazione in valuta estera sarà influenzato anche dai tassi di cambio, dal momento che il risparmiatore italiano verserà la propria quota in euro.
Rispetto ad altri tipi di fondi comuni di investimento, i fondi obbligazionari sono caratterizzati dal fatto di essere a basso rischio e di conseguenza a basso rendimento. Ricordiamo infatti che tendenzialmente più il rischio è alto più sale il rendimento; viceversa più il rischio è basso più il rendimento scende.
Per evitare che il rendimento sia molto basso o talvolta nullo a causa di costi e commissioni, i fondi obbligazionari talvolta inseriscono nel proprio portafoglio obbligazioni ad alto rendimento (in inglese high yield), che però sono anche molto rischiose, dal momento che hanno ottenuto un rating non proprio eccelso (per esempio inferiore a BBB).
Indice
Obbligazione: cos’è?
Prima di concentrarci sui fondi obbligazionari è opportuno fare un passo indietro, soprattutto per chi non è dentro il mondo della finanza, e spiegare cos’è un’obbligazione.
Essa è un titolo di debito emesso da società private o pubbliche che può essere acquistato da investitori istituzionali o retail. Quando un’azienda o uno Stato emette un’obbligazione si sta sostanzialmente indebitando. Infatti l’investitore che acquista il titolo di debito fornirà la liquidità nel momento stesso dell’acquisto, che verrà rimborsata alla scadenza. Per tutta la vita dell’obbligazione l’emittente elargirà interessi su base trimestrale, semestrale o annuale, che vengono chiamate cedole. Solo chi emette obbligazioni zero-coupon non dovrà staccare cedole, perché è proprio la caratteristica di questa tipologia di bond.
Le cedole rappresentano di fatto il guadagno lordo (si dovranno togliere poi tasse e commissioni) dell’investitore e la perdita da parte dell’emittente. Il rischio di chi investe in obbligazioni è relativamente basso e dipende molto dallo stato di salute dell’emittente.
Infatti solo con l’insolvenza da parte dell’emittente l’obbligazione sarà un insuccesso. In caso di fallimento dell’emittente l’investitore avrà perso il capitale investito. Specifichiamo che se un emittente non riesce a pagare una cedola o a rimborsare la somma investita a scadenza di un singolo investitore obbligazionario, quest’ultimo può presentare istanza di fallimento per l’emittente, anche se sia riuscito a rimborsare tutti gli altri investitori.
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Principali tipi di obbligazioni
Quali sono le tipologie di obbligazioni? Come abbiamo già anticipato i fondi obbligazionari investono solo su bond con scadenza superiore a 3 anni, ma la scadenza temporale non è l’unica distinzione esistente fra un bond e l’altro. Andiamo a vedere quali sono le principali tipologie di obbligazioni.
- Titoli di Stato: non potevamo non partire dai titoli di Stato, di gran lunga i bond più famosi e popolari. Il titolo di Stato è un titolo di debito emesso da uno Stato sovrano. Dunque l’emittente sarà proprio lo Stato e il rischio legato all’obbligazione sarà in relazione alla possibilità del Paese di riuscire a ripagare il debito. L’obbligazione statale si tramuterebbe in perdita per l’investitore solo qualora lo Stato dovesse dichiarare bancarotta.
- Obbligazioni ad alto e a basso rendimento: è una delle differenze sostanziali fra i bond, la prima che un investitore solitamente guarda. Maggiore è il rischio di insolvenza da parte dell’emittente (privato o pubblico che sia) più alto sarà il rendimento per l’investitore. Viceversa se l’emittente è finanziariamente solido e in grado di ripagare con facilità il proprio debito il rischio sarà più basso, ma anche il rendimento per l’investitore. Quest’ultimo tipo di obbligazioni sono dette anche investment grade.
- Obbligazioni subordinate: sono quel tipo di bond che hanno una peculiarità in caso di insolvenza dell’emittente. Se ciò si concretizzasse i primi a venir soddisfatti saranno i creditori privilegiati e chirografari. Solo successivamente chi ha un’obbligazione subordinata otterrà il rimborso.
Da cosa dipende il rendimento dei fondi obbligazionari?
Calcolare il rendimento dei fondi obbligazionari è molto semplice. Esso non è altro che la differenza fra il prezzo di acquisto e quello di vendita dei bond che compongono il fondo.
I fondi obbligazionari possono investire in titoli con due tipi di tasso di interesse:
- tasso fisso
- tasso variabile
I titoli a tasso variabile sono quindi condizionati dal tasso di interesse corrente. Il rischio di investire in questo tipo di titoli è certamente più alto rispetto ai titoli a tasso fisso. Infatti se i tassi di interesse dovessero alzarsi notevolmente il rendimento si abbasserebbe drasticamente. D’altro canto se per tutta la durata del bond il tasso variabile è inferiore al tasso fisso si ottiene un rendimento maggiore.
Se non si conoscono le condizioni di mercato o in ogni caso non ci si fida della variazione dei tassi di interesse, il risparmiatore potrebbe valutare l’idea di investire solo in fondi obbligazionari che investono in bond a tasso fisso.
Il consiglio è quello di informarsi per bene di quali titoli è composto il fondo obbligazionario e quale tasso è presente, ovvero se variabile o fisso.
Rischi dei fondi obbligazionari
Sebbene il rischio sia molto più basso rispetto ad altri tipi di fondi comuni di investimento, anche i fondi obbligazionari hanno dei rischi, come la possibilità che l’emittente del bond sia insolvente, ossia che esso non sia in grado di ripagare il proprio debito.
Le obbligazioni presentano un basso rischio (un rating quindi alto) quando l’emittente privato o pubblico sia in grado di ripagare il debito contratto; viceversa esse presentano un rischio più alto quando la possibilità di ripagare i propri debiti sia più bassa.
Ogni fondo di investimento non deve possedere nel proprio portafoglio più del 10% di uno stesso bond. In questa maniera si tutela il cliente del fondo. Il fondo obbligazionario è quindi costretto a diversificare ed inserire diversi titoli all’interno del proprio portafoglio.
Un altro rischio è relativo alla valuta scelta. Infatti i titoli sono legati alla valuta adottata. Nel caso di obbligazioni in euro per esempio è necessario stare attenti ad eventuali rialzi dei tassi di interesse della BCE, dato che questi potrebbero incidere sul valore della moneta unica europea. Infine vi è il rischio legato ai tassi di cambio già enunciato a inizio articolo.
Costi e commissioni
Per poter aderire a un fondo obbligazionario è necessario pagare una quota di ingresso. Inoltre sono presenti commissioni di gestione annuali, che però sono previste per ogni fondo comune di investimento. Non ci sono commissioni di performance, dunque in linea teorica non vi è un limite massimo ai guadagni, presente invece in altre tipologie di fondi di investimento.
I costi quindi sono relativamente bassi, ma potrebbero essere bypassati qualora decidiate di investire voi direttamente in obbligazioni, senza quindi passare per un fondo.
D’altro canto aderendo a un fondo obbligazionario vi è la possibilità di delegare la scelta dell’investimento al fondo, il quale saprà anche diversificare al fine di offrire la rendita maggiore possibile al rischio più basso possibile.
Quali sono i migliori fondi obbligazionari del 2019?
Per poter scegliere i migliori fondi obbligazionari è innanzitutto importante capire cosa si vuole ottenere, qual è il vostro orizzonte temporale, ma soprattutto bisogna studiare l’emittente e non farsi prendere dalla foga del “guadagno facile”, dato che essenzialmente non esiste.
Di seguito vi riportiamo quelli che gli analisti reputano essere i migliori fondi obbligazionari, calcolando anche il rendimento avuto ad inizio 2019. È importante però che non prendiate questo come un consiglio di investimento, ma solo come un’informazione. Sarete poi voi a scegliere se investire o meno in un determinato fondo obbligazionario considerando la vostra situazione economica e i vostri obiettivi.
- iShares TIPS Bond ( NYSEMKT: TIP )
- Vanguard Short Term Bond ( NYSEMKT: BSV )
- Vanguard Total Bond Market ( NASDAQ: BND )
- iShares iBoxx Investment Grade Corporate Bond ( NYSEMKT: LQD )
- iShares Core US Aggregate Bond ( NYSEMKT: AGG )
La lista potrebbe essere certamente più lunga, ma al momento questi cinque fondi sono riusciti a raccogliere molto capitale grazie alle loro caratteristiche. Non sono eccessivamente costosi e hanno investito sui bond più popolari al mondo, tra cui i buoni del Tesoro statunitensi. La loro scadenza non è né troppo lontana né troppo vicina, si parla di circa 8 anni e può attirare quindi investitori di vario tipo.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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