L’indice della Borsa hi-tech americana è impostato per regolare la ponderazione dei suoi 100 componenti, in cui le azioni delle sette big tech Microsoft, Apple, Nvidia, Tesla, Alphabet (Google), Meta Platforms e Amazon.com rappresentano più della metà del peso (55%).
Di qui la decisione di un ribilanciamento speciale del Nasdaq 100 che si svolgerà prima dell’apertura del mercato lunedì 24 luglio. Si tratta di una mossa che punta ad affrontare la sovraconcentrazione nell’indice ridistribuendo i pesi.
E ricordiamo che il Nasdaq ha condotto un riequilibrio speciale solo due volte nella sua storia: nel dicembre 1998 e nel maggio 2011.
Le sette aziende più grandi del Nasdaq 100, vale a dire i cosiddetti “magnifici 7”, rappresentano oggi il 55% dell’indice e questa ponderazione combinata sarà ridotta. Secondo gli osservatori di mercato, è anche probabile che ci siano notevoli spostamenti di ponderazione relativa anche all’interno delle 7 big tech.
Sulla base della metodologia Nasdaq 100, dal 24 luglio il peso combinato delle cinque società con la più grande capitalizzazione di mercato sarà fissato al 38,5%. Le cinque aziende più grandi, Apple, Microsoft, Google, Amazon e Nvidia avevano finora un peso combinato del 46,7%.
Ad ogni modo i dettagli ufficiali verranno comunicati dal Nasdaq venerdì 14, probabilmente dopo la chiusura. Ci saranno anche azioni che vedranno un aumento delle ponderazioni, tra cui – secondo gli analisti di Wells Fargo – quelle di Starbucks, Mondelez International, Booking Holdings, Gilead Sciences, Intuitive Surgical, Analog Devices e Automatic Data Processing.
Quanto pesano le big tech
L’indice Nasdaq 100 è un indice di capitalizzazione di mercato modificato: la valutazione del mercato è il fattore più grande, ma con una metodologia per limitare la sovraconcentrazione.
I pesi attuali mostrano che la capitalizzazione di mercato è il fattore dominante, ma non è l’unico. Infatti, al 7 luglio, le azioni di Microsoft hanno il peso maggiore, il 12,9%. Le azioni Apple hanno un peso del 12,5%, nonostante abbiano una capitalizzazione di mercato di 2,999 trilioni di dollari rispetto ai 2,51 trilioni di dollari di Microsoft.
Le azioni di Google hanno una ponderazione del 7,4% con le classi di condivisione GOOGL e GOOG combinate.
Le azioni Nvidia hanno portato a una ponderazione Nasdaq 100 del 7%, grazie alla sua capitalizzazione di mercato di 1,05 trilioni di dollari. Questo è un peso leggermente più grande delle azioni Amazon (6,9%), anche se quest’ultima ha una valutazione significativamente più alta, ovvero 1,33 trilioni di dollari.
Le azioni di Tesla e quelle di Meta completano la lista dei 7 grandi, con pesi rispettivamente del 4,5% e del 4,3%.
Solo per riferimento, per l’intero composito Nasdaq, le azioni Apple avevano una ponderazione dell’11,4% al 7 luglio mentre Microsoft era al 9,5%. Le azioni GOOGL sono al 5,8% mentre Amazon e Nvidia sono al 5,1% e al 4%, rispettivamente. Le azioni TSLA hanno una quota del 3,3% e le azioni META sono al 2,8%.
Il ribilanciamento delle big cap
L’Etf Invesco QQQ, che tiene traccia dell’indice Nasdaq delle big cap, è aumentato del 37,5% nel 2023 fino al 7 luglio. Il First Trust Nasdaq 100 Equal Weighted Index ETF, che dà un peso uguale a tutte le 100 azioni, è aumentato di solo il 18,8%.
Questo, si legge su investors.com, riflette in gran parte i grandi guadagni delle big cap in Borsa. Nel 2023, finora, le azioni NVDA sono quasi triplicate (191%), le azioni META sono salite del 141%, mentre le azioni TSLA sono in aumento del 123%. Le azioni AMZN sono cresciute del 54,5%, quelle AAPL del 47%, MSFT quasi del 41% e quelle di Google del 35%.
Da questi dati nasce, probabilmente, la preoccupazione del Nasdaq che una manciata di titoli stia distorcendo il mercato azionario generale, con la conseguente decisione eccezionale di operare un riequilibrio.
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