L’indice VIX è un indice di volatilità utilizzato per calcolare la volatilità implicita dell’indice americano S&P 500 per i prossimi 30 giorni di trading, utilizzando un’ampia gamma di opzioni che hanno proprio lo S&P 500 come asset sottostante. E’ in pratica un indice utile per comprendere il sentimento degli investitori che operano nel mercato azionario americano: tramite l’indice VIX si possono individuare i momenti di “tensione” del mercato (che possono portare a forti movimenti ribassisti o rialzisti), e momenti di “tranquillità”.
L’indice VIX è stato introdotto, e viene tutt’ora calcolato, dal CBOE: Chicago Board Options Exchange, il principale mercato americano per la comprevendita di opzioni call e opzioni put. Vi sono molti indici di volatilità, ma l’indice VIX risulta essere quello più famoso.
Per chi non sapesse che cosa siano le opzioni call e le opzioni put (non stiamo parlando delle opzioni binarie, che sono state vietate dall’ESMA per i trader al dettaglio, ma non per i trader professionisti), vi consigliamo di leggere il prossimo paragrafo che sintetizza brevemente il funzionamento dei due tipi di opzione. Altrimenti, potete direttamente passare al paragrafo dedicato al come utilizzare l’indice VIX per fare trading online.
Indice
Che cosa sono le opzioni call e le opzioni put: un esempio
- Cosa sono le opzioni call: questo tipo di opzioni ci garantisce il diritto, ma non l’obbligo, di comprare un certo numero di azioni (da noi scelto durante l’acquisto delle Opzioni Call) ad un certo prezzo fissato (chiamato Strike Price), entro una certa data di scadenza. Chi compra Opzioni Call, di solito ha previsioni rialziste sull’andamento di un’azione; viceversa, chi le vende ha previsioni ribassiste o neutre.
- Cosa sono le Opzioni Put: questo tipo di opzioni ci garantisce il diritto, ma non l’obbligo, di vendere un certo numero di azioni (da noi scelto durante l’acquisto delle Opzioni Put) ad un certo prezzo fissato (chiamato Strike Price), entro una certa data di scadenza. Chi compra Opzioni Put, di solito ha previsioni ribassiste sull’andamento di un’azione.
Quando si comprano delle Opzioni Call 0 Opzioni Put, bisogna pagare un determinato “Premio” (una quantità di denaro fissa) al venditore: questi soldi rimarranno al venditore dell’Opzione, indipendentemente dal fatto che poi esercitiamo il diritto di comprare le azioni o meno.
Per fare un esempio: tramite le Opzioni Put, compriamo il diritto di vendere 100 azioni di una società a $50 l’una (questo è lo strike price) entro il 15 Giugno. Il Premio costa $5 ad azione, quindi paghiamo la controparte con un Premio di $500. A questo punto può accadere:
- Il prezzo delle azioni, come noi avevamo previsto, cala. Diciamo che raggiunge i $ 40 ad azione prima della scadenza del 15 Giugno. Bene, allora ci conviene esercitare il diritto che ci siamo comprati in precedenza pagando il Premio: compriamo 100 azioni al prezzo corrente, quindi $40, e poi le rivendiamo alla controparte, la quale è costretta a comprarle $50 l’una; la controparte è costretta a pagare le azioni allo strike price fissato, cioè $ 50 ad azione, anche se il prezzo ora è calato. Noi abbiamo si speso $ 4000 per comprare le 100 azioni da rivendere; ma dalla vendita abbiamo guadagnato $ 5000. Abbiamo quindi un profitto di $ 1000, dai quali però dobbiamo decurtare il costo del Premio che avevamo pagato alla controparte. Perciò il nostro vero guadagno è $ 1000 – $ 500, quindi $ 500 di profitto.
- Il prezzo delle azioni sale, anziché scendere come avevamo previsto. Se il prezzo delle azioni non scende al di sotto dello strike price, quindi dei famosi $ 50 per azione, non ci conviene esercitare il diritto che ci eravamo comprati con le Opzioni Put. Ovvero, preferiamo non acquistare le azioni per poi venderle alla controparte. Perché se per esempio il prezzo attuale è di $ 55, vuol dire che noi compreremmo 100 azioni spendendo $ 5500; ma se esercitassimo il diritto comprato con le Opzioni Put, dovremmo venderle alla controparte allo strike price prefissato: quindi le venderemmo a $ 5000. Perciò dalla vendita subiremmo una perdita di $500; a cui si dovrebbe sommare il Premio pagato all’inizio alla controparte: quindi altri $ 500. Come vedete, se esercitassimo il diritto di vendita, subiremmo una perdita di $ 1000. Per questo motivo lasciamo stare, e non esercitiamo il nostro diritto: in questo scenario abbiamo così subito una perdita di $ 500, anziché del doppio.
Adesso che abbiamo compreso che cosa siano le opzioni call e put, possiamo passare alla spiegazione dell’Indice VIX.
Come utilizzare l’indice VIX
Mostrare il calcolo completo dell’indice VIX va oltre lo scopo del nostro articolo, anche perché dovremmo addentrarci in tecnicismi molto complicati. Come vi abbiamo detto, l‘indice VIX utilizza la volatilità implicità del mercato delle opzioni, relative in questo caso all’indice americano S&P 500. Il CBOE (Chicago Board Options Exchange), si occupa di calcolare il VIX in questo modo:
- Vengono prese in considerazione opzioni con scadenza a breve termine (almeno 1 settimana) e lungo termine (1-2 mesi), le quali hanno tutte come sottostante l’indice S&P 500
- Viene calcolata la volatilità implicità per ognuna delle opzioni
- Viene calcolata una media ponderata della volatilità implicità
- La media ponderata viene poi moltiplicata per 100
Dal risultato otteniamo la deviazione ponderata standard per 30 giorni del movimento annuale dell’indice S&P 500. Per esempio, un risultato pari a 20%, sta ad indicare che nei prossimi 12 mesi ci si aspetta una variazione del 20% nel valore dell’indice S&P 500 (variazione che può accadere sia al ribasso che al rialzo).
Per ottenere la probabile variazione invece solamente per il prossimo mese di trading, dobbiamo dividere il risultato (20%) per la radice quadrata di 12 (numero mesi totale). Proseguendo con l’esempio precedente, otterremo un valore pari a 5.77%. Possiamo anche andare oltre, calcolando la variazione giornaliera che ci si può aspettare; per farlo, basta dividere la deviazione ponderata standard annuale (nel nostro caso 20%) per la radice quadrata di 252 (il numero di giorni di trading in un anno). Nel nostro esempio otterremmo un valore pari a 1.26%.
Come interpretare l’indice VIX per fare trading online
Come avete visto, l’indice VIX non fa altro che mostrarci il sentimento del mercato: il movimento che può avvenire può essere sia rialzista o ribassista. Ma il VIX ci permette di quantificare (più o meno) la portata di tale movimento.
L’indice VIX ha un rapporto inversamente proporzionale con l’andamento dei mercati. Per accorgersene basta controllare il grafico qui sotto, che rappresenta l’indice VIX insieme all’indice S&P 500. La linea blu e la scala di valori sulla sinistra, rappresentano l’indice S&P500; mentre la linea rossa e la scala di valori sulla destra, rappresentano l’indice VIX.
L’indice VIX si muove in una scala di valori da 10 fino a 90: tali due valori rappresentano gli estremi dell’indice VIX. Raramente questi valori vengono toccati dall’indice VIX: l’indice VIX ha raggiunto i valori di 90 solamente una volta da quando è stato creato (1993), precisamente durante il 2009. Di solito, quando l’indice VIX aumenta, significa che il valore delle azioni diminuisce; viceversa, quando l’indice VIX diminuisce, significa che il valore delle azioni aumenta.
Ciò avviene perché quando si sta avvicinando un ribasso, gli investitori decidono di coprire i propri investimenti (ovvero fanno hedging) comprando delle opzioni put. Ma più investitori comprano opzioni, più aumenta la volatilità implicita delle opzioni e il loro “premio” da pagare a chi le vende. Questo aumento viene riscontrato dal VIX, che quindi incomincia il suo rialzo. Ecco spiegato perché quando aumenta il VIX, il mercato azionario invece si muove al ribasso.
Nel caso opposto invece, ovvero quando il mercato è in rialzo, gli investitori non hanno bisogno di comprare opzioni per coprirsi. Perciò la volatilità implicita delle opzioni è bassa, così come sarà basso il valore dell’indice VIX (mentre il mercato azionario sarà in rialzo).
Dato che quindi l’indice VIX si muove in maniera opposta al mercato azionario, può essere utilizzato anche come strumento per confermare un trend in corso.
- Se le nostre azioni si trovano in rialzo, mentre il VIX è in ribasso, allora possiamo confermare il trend rialzista
- Se le nostre azioni si trovano in ribasso, mentre il VIX è in rialzo, allora possiamo confermare il trend ribassista
Indice VIX segnali di trading
L’indice VIX può essere anche utilizzato per identificare situazioni estreme di sentimento rialzista e sentimento ribassista. In questo caso, vengono presi in considerazioni dei valori massimi e minimi all’interno dei quali il VIX si muove.
- Valori inferiori al 20 del VIX indicano tranquillità nei mercati e possibilità di rialzo
- Valori superiori al 30 del VIX indicano agitazione nei mercati e possibilità di ribasso
Questi erano i valori “generali” del VIX: per rendere i segnali di trading più precisi, è bene adattare i valori presi in considerazione alla situazione attuale del VIX. Prendiamo come esempio il grafico qui sotto, che mostra l’andamento dell’indice VIX da Luglio 2007 a Ottobre 2008.
Come potete vedere chiaramente, il VIX si è mosso in un determinato range di valori.
- I valori superiori erano rappresentati da 30-32: ogni volta che il VIX toccava questi valori, avveniva un ribasso nell’indice S&P 500. L’indice VIX mostrava quindi un’eccessivo sentimento ribassista nei mercati.
- I valori inferiori erano rappresentati da 16-18: ogni volta che il VIX toccava questi valori, avveniva un rialzo nell’indice S&P 500. L’indice VIX mostrava quindi un’eccessivo sentimento rialzista nei mercati.
Per questo vi consigliamo di analizzare a fondo l’andamento dell’indice VIX, cercando di trovare un range in cui il VIX si muove: in questo modo, potrete ottenere segnali di trading molto più affidabili. Ovviamente, l’indice VIX può essere usato in una strategia di trading per qualsiasi mercato, inclusi i mercati dei derivati come CFD. Se volete scoprire più strategie per il trading online, vi rimandiamo al nostro indice per strategie trading online.
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