Probabilmente avrai sentito parlare di investitori istituzionali sui giornali finanziari o in alcuni casi nei comuni telegiornali. Per esempio si parla spesso di investitori istituzionali in fase di IPO, quando questa categoria ha un accesso privilegiato all’acquisto delle azioni della nuova società che si quota in borsa.
In questa guida vedremo chi sono gli investitori istituzionali e le differenze con i trader al dettaglio, ovvero gli investitori retail, coloro che investono piccole somme proprie.
Indice
Chi sono gli Investitori Istituzionali
Gli investitori istituzionali sono intermediari finanziari che ha come obiettivo quello di investire un capitale per conto di soggetti che si trovano in surplus economico.
Parliamo quindi di investitori che fanno trading non con soldi propri, ma con il patrimonio di grandi aziende pubbliche o private per loro conto.
Gli investitori istituzionali possono muovere grandi volumi di denaro, che sono in grado di influenzare il mercato. Infatti negoziando grande somme di denaro è possibile muovere il mercato verso una determinata direzione.
È quindi possibile per gli investitori istituzionali controllare il mercato? In un certo senso sì e ci sono stati anche alcuni esempi che lo testimoniano. Per esempio quando Soros nel 1992 affondò la sterlina britannica.
L’imprenditore attraverso il suo fondo Quantum investì 1 miliardo di dollari contro la sterlina britannica (GBP) e investì anche contro la lira italiana. La conseguenza di questa speculazione, che coinvolse anche altri investitori istituzionali, fu l’uscita dallo SME (Sistema Monetario Europeo) della lira italiana e della sterlina britannica.
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Categorie di Investitori Istituzionali
Abbiamo visto la definizione di investitori istituzionali, vediamo ora quali sono le categorie che possono rientrare fra i trader istituzionali, che possiamo riassumere nel seguente elenco:
- Organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR);
- fondi comuni di investimento mobiliari;
- fondi comuni di investimento immobiliari;
- hedge funds (fondi speculativi)
- Sicav;
- fondi pensione;
- compagnie di assicurazione.
Fra queste categorie rientrano anche le banche d’investimento, fra le più famose in Italia c’è Mediobanca, mentre a livello internazionale citiamo Jp Morgan, Goldman Sachs e Morgan Stanley.
Spesso queste banche d’affari offrono servizi di consulenza su alcune operazioni di mercato come per esempio l’IPO, le fusioni e acquisizioni o le riorganizzazioni delle società.
Hedge Funds (Fondi Speculativi)
Gli hedge funds, la cui traduzione in italiano è fondi speculativi, sono chiamati anche fondi in gestione libera perché decidono in piena libertà come investire il proprio patrimonio. Dunque questi fondi possono anche fare operazioni ad alto rischio con l’obiettivo di ottenere un forte ritorno economico.
I fondi speculativi fanno uso anche della vendita allo scoperto, della leva finanziaria e di strumenti derivati come opzioni e futures.
Dal nome di questi particolari investitori istituzionali possiamo citare l’hedging, che è la copertura del rischio per proteggersi dai rischi associati ad un’altra operazione. Infatti in caso di perdite con la strategia dell’hedging il fondo potrebbe posizionarsi su un altro asset per controbilanciare la perdita.
In Italia per accedere a un fondo speculativo bisogna investire almeno 500.000€, inoltre il fondo oltre a seguire alcuni criteri normativi non può pubblicizzare la cessione di quote di partecipazione del fondo speculativo.
Fondi Comuni di Investimento
Un’altra categoria degli investitori istituzionali che vogliamo approfondire sono i fondi comuni di investimento mobiliari e immobiliari.
Come si evince dal nome i fondi immobiliari investono il 2/3 del capitale a disposizione in beni immobili, in diritti reali immobiliari e nell’ottenimento di quote in società immobiliari. I fondi mobiliari sono fondi che non investono in immobili.
Chi deposita denaro in un fondo comune di investimento viene definito fondista. Questo capitale verrà poi gestito dalla società, ma viene versato in banche depositarie, che hanno anche il compito di controllare l’attività del fondo.
Fondi pensione
I fondi pensione non differiscono molto dai fondi comuni di investimento. La differenza sta nella raccolta del denaro, che avviene tramite i contributi previdenziali dei clienti.
Investitori Istituzionali vs investitori retail
Probabilmente ora ti sarà chiaro chi sono gli investitori istituzionali, ma in caso di dubbi non avere timore nel fare domande nel riquadro dei commenti in fondo all’articolo, ti risponderemo nella maniera più veloce ed esaustiva possibile.
Gli investitori istituzionali operano con un conto di trading non di loro proprietà, ma dell’istituto dove lavorano, che rientra nelle categorie precedentemente descritte. Il trader retail (o trader al dettaglio) invece investe denaro con un conto di trading individuale o personale.
Con il tempo agli investitori retail sono stati concessi più strumenti, una volta permessi solo agli investitori istituzionali. Oggi alcune differenze di accesso permangono, come nel caso delle IPO o i contratti a termine.
Oggi, però, con il trading online puoi operare su diversi asset finanziari direttamente da casa tua con il tuo PC, ma anche ovunque con il tuo smartphone grazie alle migliori app.
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Gli investitori istituzionali sono intermediari finanziari che ha come obiettivo quello di investire un capitale per conto di soggetti che si trovano in surplus economico.
Gli investitori istituzionali operano con un conto di trading per conto dell’istituto dove lavorano, che rientra nelle categorie descritte nell’articolo. Il trader retail (o trader al dettaglio) invece investe denaro con un conto di trading individuale o personale.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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