Si riscalda il fronte delle materie prime con il petrolio WTI e il gas naturale sempre sotto ai riflettori. Dal punto di vista dell’analisi tecnica, infatti, entrambi gli asset sembrerebbero essere in procinto di entrare in aree molto sensibili che potrebbero impattare sulla futura evoluzione del trend.
In particolare da un lato c’è il petrolio WTI che sembra oramai aver messo nel mirino quota 75 dollari al barile (valore che corrisponde ad un importante livello di resistenza e quindi molto significativa dal punto di vista tecnico) mentre dall’altro c’è il prezzo del gas naturale che non è da escludere che possa riservare delle sorprese.
Prima di esaminare le previsioni di breve di entrambi gli asset, facciamo il punto su quella che è la situazione in atto proprio adesso.
Per quello che riguarda il petrolio WTI come si può vedere dal relativo grafico, sembrerebbero essere state intercettate tutte quelle resistenze intermedie. Avendo raggiunto questo obiettivo, adesso nel mirino ci potrebbe proprio essere la resistenza più importante (appunto quella a 75 dollari). Come spesso accade è possibile che prima di questo ulteriore allungo, il WTI possa consolidare la sua posizione.
Il gas naturale, invece, è oramai molto vicino al supporto di 2 dollari. Ciò rende la situazione molto incerta con due possibili evoluzioni entrambe connesse ad un test attorno a quest’area critica. Da un lato ci potrebbe essere una ulteriore spinta verso il basso che significherebbe alla fine discesa sotto ai 2 dollari (e questo è lo scenario più improntato al pessimismo) mentre dall’altro ci potrebbe anche essere un rimbalzo che sarebbe favorito proprio dal test su questo supporto (e questo è lo scenario più ottimista).
Da evidenza che se dovesse prevalere la prima ipotesi allora il prezzo del gas naturale scivolerebbe ai minimi degli ultimi 2 anni mentre se dovesse prevalere la seconda ipotesi si verrebbe a profilare una vera e propria sorpresa.
Prima di parlare di stime e previsioni, ricordiamo ai nostri lettori che si può investire su entrambi gli asset con uno strumento derivato come i CFD che ha la caratteristica di riflettere il prezzo del sottostante.
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Previsioni prezzo petrolio WTI nel breve
Parliamo adesso di previsioni sul greggio. Partendo dall’attuale quotazione petrolio, sembrerebbe essere in atto un tentativo di affondo verso la resistenza a 75 dollari essendo saltate le resistenze intermedie a 73,8 e 74,2 dollari al barile. Questo scenario potrebbe significare spinta al ribasso dei prezzi.
Fondamentale diventa capire se il WTI riuscirà o meno a contenere questa spinta. Se dovesse farcela allora ci potrebbe anche essere un allungo del rialzo.
Un eventuale break-out rialzista avrebbe però ncessità di un supporto dal fronte macro. Ad esempio market mover che attestando l’aumento della domanda cinese oppure la ripartenza dell’economia dell’area Euro sarebbero determinanti.
C’è poi lo scenario ribassista. In questo caso diverrebbe da attenzionare una eventuale rottura del supporto in area 70 dollari. Una eventualità che avrebbe immediati effetti sulle quotazioni con ribasso prima anche fino a 65 dollari al barile.
L’impressione è che il prezzo del petrolio possa aver ritrovato una certa volatilità che può essere sfruttata per speculare con i CFD.
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Previsioni prezzo gas naturale di breve
E passiamo adesso alle previsioni sulla seconda commodity. Come si può vedere dalla quotazione gas naturale, dopo un rapido test ai minimi di febbraio la situazione continua ad essere negativa con rischio di ribasso fino a 2 dollari.
Bisogna essere onesti. Le prospettive di ripresa dei prezzi sono bassissime, quasi nulle. In questo contesto lo scenario più plausibile è quello che vede il gas rimbalzare dopo un testo sui 2 dollari. Si tratterebbe solo di un movimento tecnico visto che il contesto sfavorisce questa materia prima.
Essendo un movimento tecnico non è da escludere che ci possa essere anche l’evoluzione opposta vale a dire ulteriore crollo dei prezzi.
Se ci dovesse essere il rimbalzo, i nuovi valori da monitorare sarebbero 2,8 dollari e poi 3 dollari. Un’ipotesi suggestiva che premierebbe le strategie rialziste.
La volatilità resta però alta anche perchè non ci sono supporti di tipo fondamentale.
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