Il recente aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE) ha scosso il mercato finanziario e suscitato incertezze tra i mutuatari.
Tuttavia, potrebbe essere il momento di esaminare più da vicino le prospettive future, considerando la diminuzione dell’inflazione e il calo dell’erogazione dei finanziamenti.
Secondo numerosi esperti, potremmo assistere a un’inversione di rotta dei tassi dei mutui all’inizio del prossimo anno, con una lenta discesa dell’importo delle rate. Vediamo cosa dicono le previsioni degli esperti e le simulazioni.
La politica di aumento dei tassi della BCE
L’ultimo aumento dei tassi di interesse della BCE ha portato il tasso sui rifinanziamenti principali al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Questo rappresenta il decimo incremento consecutivo dall’inizio della politica di aumento del costo del denaro, avviata nel luglio 2022 per combattere l’elevata inflazione.
Tuttavia, c’è un dettaglio interessante nel comunicato della BCE: se l’inflazione continuerà a scendere e l’obiettivo di riportarla al 2% nel medio termine verrà raggiunto, l’ultimo aumento dei tassi effettuato il 20 settembre potrebbe essere stato l’ultimo consecutivo. Questa prospettiva è basata sulle valutazioni attuali e non prevede ulteriori “shock”, per usare le parole della Presidente Christine Lagarde.
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L’aumento delle rate dei mutui a tasso variabile
Nel frattempo, le rate dei mutui a tasso variabile continuano a salire, causando preoccupazioni tra i mutuatari. Tuttavia, secondo le previsioni degli esperti, potremmo essere vicini al picco, se non l’abbiamo già raggiunto. I futures sull’Euriobor, utilizzati come base di calcolo per i mutui variabili, prevedono una crescita sempre meno forte da qui alla fine dell’anno. Si prevede che il picco si verifichi a dicembre, con un tasso previsto al 3,90%. Da lì, inizierà una lenta discesa a partire dal 2024.
Un altro elemento da considerare è la contrazione del mercato dei mutui. Sia le richieste di mutuo che le erogazioni stanno diminuendo come risultato dell’incremento dei tassi di interesse. Questo ha un impatto significativo sul settore dei mutui e potrebbe essere un segnale di inversione imminente.
Simulazione della situazione attuale e prospettive future
Per comprendere meglio l’impatto di questi aumenti sui mutui a tasso variabile, possiamo esaminare una simulazione. Un mutuo variabile da 126.000 euro con una durata di 25 anni, sottoscritto a gennaio 2022, aveva un tasso TAN di partenza dello 0,67% e una rata mensile di 456 euro. A seguito degli incrementi della BCE, lo stesso tasso nel settembre 2023 è salito al 5,05%, portando la rata mensile a 740 euro. Questo rappresenta un aumento di 285 euro (+62%) rispetto alla cifra iniziale.
Tuttavia, secondo gli esperti, il picco sembra essere vicino o addirittura già superato. Prendendo come riferimento la simulazione precedente, si prevede che a giugno la rata del mutuo dovrebbe scendere a 731 euro, per poi arrivare a 685 euro a giugno 2025. Questa previsione suggerisce un’inversione di rotta dei tassi di interesse dei mutui a tasso variabile all’inizio del nuovo anno.
Pertanto, nonostante gli attuali aumenti dei tassi di interesse abbiano sollevato preoccupazioni tra i mutuatari, le prospettive future sembrano indicare un’inversione di rotta imminente. Gli esperti prevedono una diminuzione dei tassi a partire dal nuovo anno, insieme a una lenta discesa delle rate dei mutui.
Tuttavia, è importante rimanere informati sulle condizioni del mercato e consultare un esperto finanziario prima di prendere decisioni importanti riguardo ai mutui.
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