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BIGLIETTO VERDE IN ASCESA SULL’ EURO NONOSTANTE BALZO OLTRE LE ATTESE NON-FARM PAYROLLS USA DI OTTOBRE
Ancora un’ ottava sottotono per il cross EUR-USD che chiude la settimana con un lieve calo dello 0,12%, ma cede pericolosamente terreno sotto l’ importante supporto tecnico rappresentato da area 1,14, chiudendo gli scambi di Venerdì 2 Novembre a quota 1,1389 ( -0,17% ).
LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LA COPPIA EURO-DOLLARO
Euro in difficolta nei confronti della divisa americana nonostante la prima lettura del Prodotto Interno Lordo dell’ Eurozona, relativa al terzo trimestre abbia evidenziato una crescita dello 0,4% su base mensile e dell’1,7% su base annua. Lievemente battute le attese degli analisti, che invece si aspettavano un incremento dello 0,3% su mese e dell’ 1,8% su anno.
A livello trimestrale il dato del periodo Luglio-Settembre ha riflesso l’ aumento evidenziato nel periodo Aprile-Giugno, mentre la stima su base annua ha rallentato rispetto al +2,2% fatto registrare nel trimestre precedente.
In linea con le attese e con il dato preliminare, anche l’indicatore che rileva la fiducia dei consumatori nell’ area Euro, che secondo la stima finale di Ottobre, rilasciata dalla Commissione Europea, pur essendosi assestata a -2,7%, ha confermato un miglioramento rispetto ai -2,9 punti di Settembre.
Scende a 109,8 punti, invece, l’ indicatore di fiducia economica per l’ Eurozona, in calo dai 110,9 punti della precedente lettura mensile. L’ indice sul clima business, invece, ha subito un calo a 1,01 punti da 1,21 punti, mentre le attese degli analisti erano per una lettura a 1,21 punti. Il sentiment di fiducia nel settore industriale, invece, ha evidenziato una flessione a 3 punti dai 4,7 punti della precedente rivelazione, deludendo i pronostici degli analisti, che invece si aspettavano una discesa meno marcata, pari a 3,9 punti. La fiducia nel settore servizi, invece, è scesa a 13,6 punti dai 14,7 punti precedenti, mentre il consensus medio era per un decremento a 14 punti.
Cross EUR-USD in calo nonostante quanto emerso dal dato preliminare sull’ indice dei prezzi al consumo dell’ Eurozona nel mese di Ottobre. Eurostat ha infatti indicato che l’ inflazione lo scorso mese ha evidenziato un aumento del 2,2% su base annua, in crescita dal 2,1% finale del mese di Settembre. La lettura “ Core “, che non comprende la categorie più volatili, ovvero i prezzi di energia, cibo, alcool e tabacchi, ha invece rivelato un progresso dell’ 1,1%, come da consensus, ma tuttavia in crescita rispetto al +0,9% della precedente stima mensile.
Indicazioni confortanti sono arrivati dal mercato del lavoro con la lettura del tasso di disoccupazione dell’ Eurozona, portatosi all’ 8,1%, ovvero sul livello più basso da Novembre 2008. La lettura resa nota da Eurostat pur evidenziando un dato in linea con i livelli dello scorso mese di Agosto, ha mostrato un netto calo rispetto all’ 8,9% della rivelazione dell’ analogo periodo del 2017.
Ha invece mostrato segnali di rallentamento la crescita economica nell’ Eurozona, che in base ai dati diffusi da Markit, nel mese di Ottobre, ha evidenziato un valore finale PMI finale manifatturiero a 52 punti, in calo rispetto ai 52,1 punti della stima flash ed ai 53,2 punti del dato finale di Settembre.
Continua a mostrare i muscoli il mercato del lavoro USA, che come anticipato nel titolo iniziale ha messo in luce un ottimo risultato sulle Non-Farm Payrolls di Ottobre, che in base a quanto elaborato dal Dipartimento per il Lavoro si sono assestate a +250 mila unità, in decisa ascesa rispetto alle +190 mila unità, indicate dagli analisti, ma soprattutto in netto aumento rispetto alle +118 mila unità della rilevazione finale di Settembre, corretta al ribasso da +134 mila unità della prima comunicazione.
L’ impennata dei nuovi occupati è arrivata grazie al grosso contributo arrivato dalle assunzioni nei comparti “ leisure “ ed “ hospitality “, in ripresa dopo la flessione di Settembre dovuta al passaggio dell’ uragano Florence. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 3,7%, sui valori più bassi degli ultimi 49 anni. Lettura in chiaroscuro per i salari medi orari, in aumento dello 0,2% su base mensile a 5 cent/ dollaro, ma meno del +0,3% della stima mensile precedente. Su base annua, invece, i salari hanno evidenziato una crescita più marcata, pari a +3,1%, contro il +2,8% del mese precedente. Le paghe orarie su anno hanno messo in luce il record degli ultimi nove anni e mezzo. Considerati gli eccellenti dati appena indicati, con molte probabilità la FED continuerà a perseguire la strada del rialzo dei tassi anche nel corso del meeting di Dicembre.
Come consuetudine la stima sulle NFP è stata anticipata dal dato relativo ai nuovi occupati nei settori privati degli Stati Uniti, diffuso dalla da Automatic Processing Data ( ADP ) che sempre nel mese di Ottobre, ha evidenziato una crescita di 227 mila unità. Gli analisti, invece, si aspettavano un aumento più contenuto, a +187 mila unità. La lettura che ha battuto anche la stima finale di Settembre, assestatasi a +218 mila unità. La produzione non agricola nel terzo trimestre dell’ anno in corso è cresciuta del 2,2%, segando il passo rispetto al +3% del periodo Aprile-Giugno.
Secondo la consueta stima mensile rilasciata dalla Conference Board , la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti è balzata sui massimi dal 200, assestandosi a 137,9punti dai 135,3 punti di Settembre. Battuti i pronostici degli analisti, che invece non andavano oltre i 136 punti. L’ ottima lettura è stata sostenuta dalla forza dimostrata dal mercato del lavoro.
Oro in ripresa dopo il dato sottotono sui redditi personali negli Stati Uniti, che nonostante l’ aumento dello 0,2% su base mensile, registrato a Settembre, hanno rallentato rispetto al +0,4% della precedente stima di Agosto ( rivisto da +0,3% ).Le indicazioni degli analisti, invece, erano per un ulteriore crescita dello 0,4%. Segnali di rallentamento sono arrivati anche dalle spese personali, che pur in crescita dello 0,4%, hanno evidenziato un minor aumento rispetto al +0,5% della precedente rivelazione mensile, a sua volta corretta al rialzo da +0,3% della lettura flash. La Banca Centrale Americana monitora con attenzione le due voci appena riportate, in quanto elementi cardine per il PIL della prima economia mondiale.
L’ indice manufatturiero del distretto di Dallas nel mese di Ottobre ha mostrato un miglioramento a 29,4 punti, in salita dai 28,1 punti di settembre. Battute le aspettative degli analisti, che invece si aspettavano un valore stabile sui 28,1 punti.
La settimana macro relativa al settore immobiliare a stelle e strisce ha invece mostrato dei risultati misti. La Mortgage Bankers Association ha infatti reso noto che nella settimana terminata il 22 Ottobre, il saldo dei nuovo mutui ipotecari Ha subito un calo del 2,5%, in netta contrazione rispetto al +4,9% della precedente lettura settimanale. Stabili sui valori della precedente settimana, ovvero al 5,11%, invece, i tassi sui mutui trentennali.
In crescita i prezzi delle case nelle venti maggiori aree metropolitane degli USA, che secondo quanto rilevato dall’ Indice S&P Case Shiller hanno fatto registrare un aumento del 5,5% su base annua. La lettura ha tuttavia evidenziato un lieve rallentamento rispetto al +5,9% della precedente stima mensile ed ai pronostici degli analisti, che invece avevano indicato un miglioramento a +6%.
Lo scorso mese di Settembre le spese per le costruzioni si sono portate a 1.329,5 miliardi di dollari, in crescita dai 1.328,8 miliardi di dollari di Agosto. Il consensus degli analisti, invece dava un maggior incremento, pari a +0,1%.
In lieve flessione la stima del saldo delle nuove richieste di disoccupazione, che secondo quanto reso noto dal Dipartimento per il Lavoro, nell’ ottava terminata il 27 Ottobre, si è portata a 214 mila unità, non lontana dalle 212 mila unità pronosticate dagli analisti. Il precedente dato settimanale, invece, ha messo in luce una lettura pari a 216 mila unità, corretta da 215 mila unità della stima flash. La media mobile mensile, meno volatile rispetto alle singole rivelazioni settimanali, invece, si è portata a 213.750 unità, in crescita di 1.750 unità rispetto alla precedente stima. In discesa il numero totale delle richieste di indennizzo, che il 20 Ottobre ha evidenziato una calo a 1,631 milioni di unità da 1,638 milioni di unità ( rivisto da 1,636 milioni di unità ), mentre gli analisti si aspettavano un aumento a 1,640 milioni di unità.
Il Purchasing Managers Index manifatturiero USA, a livello nazionale, nel mese di Ottobre ha messo in luce una crescita a 55,7 punti, in lieve aumento rispetto alla precedente lettura mensile ( 55,6 punti ), ma lievemente giù rispetto alla prima comunicazione, pari a 55,9 punti. La stima PMI relativa al settore servizi, invece, ha mostrato un risultato pari a 55,7 punti, dai 55,6 punti del mese di Settembre ( flash 55,9 punti ) ( attese 55,8 punti ).
Rallenta, invece, l’ andamento del settore manifatturiero di Chicago, che secondo le stime del PMI elaborato da Markit, il mese scorso si è è portato a 58,4 punti dai 60,4 punti della lettura di Settembre. Gli analisti, invece, si aspettavano un lieve calo a 60 punti, Assestandosi di gran lunga sopra la soglia dei 50 punti, l’ indicatore ha comunque evidenziato una forte espansione.
L’ institute for Supply Management ( ISM ) ha invece reso noto che l’attività manifatturiera nel mese di Ottobre è scesa a 57,7 punti dai 59,8 punti precedenti, mentre i pronostici degli analisti, erano per un calo più modesto, a 59 punti.
Aumenta il deficit della bilancia commerciale a stelle e strisce nel mese di Settembre, in rosso di 54 miliardi di dollari, contro i 53,3 miliardi di dollari della precedente rilevazione mensile. Lettura anche peggiore delle indicazioni degli analisti, che invece avevano indicato un disavanzo di 53,6 miliardi di dollari.
L’ ottava statunitense si è conclusa con la lettura finale degli ordini di beni durevoli di Settembre, rilasciata dal Dipartimento per il Commercio, che ha evidenziato un incremento dello 0,7%, rallentando rispetto al +0,8% della stima flash. Al netto della componente trasporti, il suddetto dato ha invece evidenziato un aumento dello 0,1%
VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO
Come indicato nel corso delle precedenti sessioni di analisi tecnica sul cross EUR-USD, la perdita dell’ importante supporto che passa in area 1,16, ha nuovamente compromesso il quadro tecnico della coppia di valute più scambiata sul mercato del Forex. La chiusura settimanale sotto tale livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili in prossimità di area 1,13.
La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Luglio 2017 in area 1,13.
La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25.
Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato e tendono all’ ipervenduto. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. La perdita del sostegno individuato in area 1,14 , in chiusura weekly potrebbe compromettere in negativo il quadro grafico di medio-lungo periodo, favorendo ulteriori ribassi, con target in area 1,12, senza escludere ulteriori crolli in area 1,10. Lo scenario ribassista sul breve, pertanto, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18
STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO
Buono il bilancio settimanale del nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto sul primo obiettivo indicato dalla strategia Long Intraday e sui 2 obiettivi pronosticati dalla strategia Short Intraday.
La visione rialzista consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1408 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1435 e 1,1478; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1382. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1478, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1505 e successivamente a 1,155; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1408 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,155, per tentare di prendere profitto in area 1,1577 e 1,1604, estesa ad 1,1648; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1478 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,109, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1172 e 1,1242, estesi ad 1,1312; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,10 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La visione ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1382; Target Price attesi in prima battuta a 1,1355 e successivamente a 1,1312; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1408 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1312 per sfruttare possibili cali in area 1,1285 e 1,1242; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1389 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1242 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,118 e 1,1172, estesi ad 1,109; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1312 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1715 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1643 e 1,1599, estesi a 1,1527; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,18 in chiusura di candela oraria o daily
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