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IL CROSS EUR-USD SI RIPORTA SOPRA AREA 1,12 ALLENTANDO LA PRESSIONE RIBASSISTA
Dopo due settimane consecutive in rosso, la coppia Euro-Dollaro inverte la tendenza, riguadagnando l’ importante livello tecnico rappresentato da area 1,12, a fronte di una chiusura d’ottava a quota 1,1203. Nelle ultime cinque sedute, invece, le quotazioni si sono apprezzate di quasi mezzo punto percentuale, dopo aver toccato un top a quota 1,1267.
LE NEWS ED I DATI PIU’ IMPORTANTI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO
Moneta unica europea in salita sulla divisa statunitense nel corso delle prime battute della scorsa ottava dopo che il Prodotto Interno Lordo dell’ Eurozona, nel primo trimestre dell’anno, secondo la prima stima diffusa da Eurostat, ha evidenziato un incremento dello 0,4%, in crescita dal +0,2% del precedente trimestre e dal +0,3% atteso dagli analisti. La rivelazione su base annua ha invece registrato un aumento dell’1,2%, sui valori della precedente stima ( corretta al rialzo da +1,1% della prima comunicazione ) ed al di sopra del +1,1% indicato dagli analisti. Il tasso di disoccupazione, a Marzo, si è invece assestato al 7,7% dal 7,8% della precedente lettura mensile.
Cross EUR-USD frenato dal rallentamento subito dall’ economic sentiment diffuso dalla Commissione Europea, che nel mese di Aprile si è assestato a 104 punti, facendo registrare la decima contrazione consecutiva, nonché il livello più basso da Ottobre 2016. Le attese degli analisti, invece, davano un risultato pari a 105 punti. L’ indice che monitora il comparto industriale, invece, si è portato a -4,1 punti, scendendo ancor più giù rispetto ai -1,6 punti di Marzo, ed evidenziando il quinto calo consecutivo.
Le aspettative degli analisti, invece, indicavano una discesa più modesta, pari a -2 punti. Giù anche le aspettative di produzione, gli ordinativi in corso e le scorte di prodotti finiti. Il sentiment relativo ai servizi, che concorrono per 2/3 nella formazione del PIL, invece, è rimasto stabile a 11,5 punti, sopra gli 11,1 punti ipotizzati dagli analisti.
La Commissione Europea ha rivelato che la fiducia dei consumatori nel mese di Aprile si è assestata a -7,9 punti, come da stima preliminare, ma tuttavia in peggioramento rispetto ai -7,2 punti di Marzo. La lettura del sentiment relativo al commercio al dettaglio, invece, è peggiorato a -1,1 punti da 0,3 punti di Marzo.
IHS Markit ha rivelato che l’attività manifatturiera nell’ Eurozona, ad Aprile, si è assestata per il terzo mese consecutivo sotto la soglia di espansione, evidenziando un risultato pari a 47,9 punti, ma tuttavia in lieve miglioramento dai 47,5 punti di Marzo ed i 47,8 punti della stima preliminare, corrispondente anche al consensus degli analisti. Dai dettagli rilasciati dalla società di ricerca è emerso che sul dato hanno influito negativamente la debole domanda mondiale ed il tema Brexit.
Moneta unica europea in ripresa sul biglietto verde dopo l’aumento migliore delle attese dell’ indice dei prezzi al consumo nell’ Eurozona, in crescita dell’1,2%, contro il +0,8% di Marzo ed il +1% pronosticato dagli analisti. Il Consumer Price Index, al netto delle componenti volatili, quali prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco ha invece mostrato un aumento tendenziale dell’1,7% ( attese +1,6% ), in ascesa dal +1,4% della precedente stima mensile.
L’ottava europea è terminata con la comunicazione di Eurostat sui prezzi alla produzione del mese di Marzo, in calo dello 0,1% su base mensile, e al di sotto del +0,1% di Febbraio. Su base annua, invece, si è registrato un incremento del 2,9%, lievemente sotto il +3% della precedente rivelazione, corrispondente anche alle aspettative degli analisti.
Cambio Euro-Dollaro che ha inoltre beneficiato della robusta lettura delle Non-Farm Payrolls statunitensi, in crescita, ad Aprile, a 263 mila unità, evidenziando un deciso incremento rispetto alle +189 mila unità stimate a Marzo, a loro volta riviste al ribasso da +196 mila unità della comunicazione flash. Come ormai consueto la suddetta la lettura delle NFP era stata anticipata dalla stima del saldo delle nuove buste-paga nei settori privati statunitensi, assestatosi, secondo le stime del gruppo Automatic Data Processing, a +275 mila unità da +181 mila unità della precedente rivelazione mensile. Il Dipartimento per il Lavoro ha inoltre rivelato che sempre ad Aprile, il tasso di disoccupazione è diminuito al 3,6% dal 3,8% di marzo.
La variazione dei compensi medi, sempre lo scorso mese, ha invece mostrato un incremento dello 0,2%, in progresso dal +0,1% di Marzo, ma lievemente sotto il +0,3% pronosticato dagli analisti. Su base annua, invece, i salari medi orari hanno evidenziato un incremento del 3,2% ( consensus +3,3% ), assestandosi sui valori mensili precedenti.
La voce relativa al reddito personale, a Marzo, ha rivelato un incremento dello 0,1% su base mensile, frenando rispetto al +0,2% del mese di Marzo ed al +0,4% indicato dagli analisti. Sempre a Marzo, le spese per consumi personali sono lievitate a +0,9%, oltre il +0,7% indicato dagli analisti ed in netta ripresa rispetto al +0,1% della stima finale di Febbraio. I redditi personali sono strettamente correlati alle spese personali, che a loro volta partecipano al 70% nella formazione del PIL a stelle e strisce.
In frenata a Marzo, l’ indice che misura l’andamento del comparto manifatturiero nel distretto federale di Dallas, sceso a 8,3 punti e al di sotto dei10 punti indicati dagli analisti.
Un forte segnale di rallentamento è arrivato anche dall’ indice PMI di Chiacago. L’ indicatore che rileva l’andamento economico nell’ omonimo distretto federale si è portato a 52,6 punti, in netto calo dai 58,7 punti di Marzo. Lettura nettamente inferiore ai 59 punti pronosticati dagli analisti.
Incoraggiante il miglioramento della fiducia dei consumatori nel mese di Aprile, che secondo la stima elaborata dal Conference Board è cresciuta a 129,2 punti dai 124,2 punti della precedente rivelazione. La lettura relativa alle condizioni attuali, invece, è salita a 168,3 punti dai 163 punti di Marzo. La voce relativa alle aspettative future ha invece registrato un progresso a 103 punti da 98 punti, portandosi, come per le condizioni attuali, sui valori più elevati degli ultimi dieci anni.
Rivelazione superiore alle attese per gli ordinativi industriali di Marzo, che secondo quanto reso noto dal Bureau of the Census sono aumentati dell’1,9%, mentre gli analisti si aspettavano un minor incremento, pari a +1,5%. Lettura di gran lunga migliore della precedente stima mensile, che da -0,5% della prima comunicazione è stata portata a -0,4%.
Ottimo anche il dato finale relativo sugli ordinativi di beni durevoli di Marzo, che secondo quanto elaborato dal Dipartimento per il Commercio sono aumentati del 2,6% rispetto al mese precedente, assestandosi, tuttavia, lievemente sotto il +2,7% indicato dagli analisti. Gli ordini di beni durevoli “ core “ ovvero al netto del comparto trasporti, hanno invece mostrato un progresso dello 0,3%, frenando leggermente rispetto al +0,4% dei pronostici.
Il Dipartimento per il Commercio ha rivelato che al 27 Aprile, le nuove richieste di indennizzo di disoccupazione sono aumentate a +230 mila unità, mantenendosi sui livelli della precedente ottava. Superate le aspettative degli analisti, che invece non si spingevano oltre le +215 mila unità. La media mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole letture settimanali, invece, si è portata a 212.500 unità, in aumento di 6.500 unità rispetto alla precedente stima settimanale. Il totale dei richiedenti sussidio, al 20 Aprile, invece, è aumentato a 1,671 milioni di unità, in aumento da 1,654 milioni di unità della precedente ottava. Lettura maggiore delle stime degli analisti, che invece avevano indicato un aumento più contenuto, a 1,66 milioni di unità.
In calo nel mese di Aprile, l’ indice ISM manifatturiero, assestatosi a 55,5 punti dai 55,6 punti di Marzo, mentre gli analisti avevano indicato un aumento a 57 punti. Per il suddetto indicatore si è trattata della più bassa lettura da Agosto 2017.
La stima finale dell’ indice PMI servizi di Aprile ha evidenziato un lieve miglioramento a 53 punti, dai 52,9 punti della rivelazione flash, che corrispondeva anche alle aspettative degli analisti. La lettura del Puschasing Managrs Index Composito, che comprende sia il dato relativo al comparto manifatturiero che a quello dei servizi, ha invece mostrato un incremento a 53 punti dai 52,8 punti della stima preliminare e delle attese degli analisti.
La settimana macro statunitense è terminata con la rilevazione del dato sulle scorte di Marzo, rimasto invariato rispetto al mese precedente, quando la lettura aveva evidenziato un aumento dello 0,2%. Gli analisti, invece, si aspettavano un ulteriore progresso dello 0,2%.
VISIONE CAMBIO EURO-DOLLARO SUL BREVE PERIODO
Quadro tecnico di breve-medio periodo ancora impostato al ribasso per la coppia EUR-USD, che staziona ancora al di sotto del supporto in area 1,14, indicato nelle precedenti rubriche di analisi tecnica sul Forex. La perdita in chiusura settimanale del suddetto livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili in prossimità di area 1,11. Il recupero oltre area 1,12, invece, potrebbe allentare la presa ribassista di brevissimo.
La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la fine del 2017 ed il primo trimestre 2018. Sul medio-lungo periodo, dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.
La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. Sul brevissimo, la discesa sotto area 1,14, in chiusura weekly, ha già causato, come anticipato, un affondo in area 1,11, la cui eventuale perdita potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10. Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,14.
STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO
Discreto il bilancio settimanale realizzato dal nostro Trading System con sottostante il cambio Euro-Dollaro, che ha preso profitto sui due target price indicati dalla strategia Long Intraday.
La visione rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1245 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1287 e 1,133; Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1201. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,133, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1357 e successivamente a 1,1401; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1245 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1401, per tentare di prendere profitto in area 1,1442 e 1,147, estesa a quota 1,154; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,133 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,0925, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,0993 e 1,1035, estesi ad 1,1062; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,085 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La visione ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1201; Target Price attesi in prima battuta a 1,1174 e successivamente a 1,1131; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1245 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1131 per sfruttare possibili cali in area 1,1105 e 1,1062; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1174 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1062 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1035 e 1,0993, estesi a 1,0925; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1131 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,154 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,147 e 1,1442, estesi a quota 1,1401; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,1612 in chiusura di candela oraria o daily.
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