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CROSS EUR-USD ROMPE SUPPORTO A QUOTA 1,20 E SCIVOLA SUI MINIMI A 4 MESI
Cambio Euro-Dollaro in calo per la terza settimana consecutiva, principalmente appesantito da una lunga serie di dati macro sottotono arrivati dall’ Eurozona ed alla contemporanea diffusione di alcune letture positive che hanno posto l’ accento sul robusto scenario macroeconomico statunitense. Il bilancio settimanale della coppia EUR-USD ha evidenziato una flessione dell’1,4%, in virtù di una chiusura di ottava a quota 1,1961, non molto lontana dal minimo a cinque sedute toccato a quota 1,1911.
LE NOTIZIE PIU IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL CAMBIO EURO-DOLLARO
Tra le news più deludenti arrivate dall’ Eurozona, il rallentamento fatto registrare dal PIL nel primo trimestre 2018, in crescita, come da attese dello 0,4%, ma in calo rispetto al +0,7% del trimestre precedente. Frenata anche per la lettura del Prodotto Interno Lordo calcolato su base annua, in progresso del 2,5%, ma in flessione dal +2,7% messo a segno nell’ ultimo trimestre del 2017.
Lettura in calo anche per l’ inflazione Core dell’ area euro, che secondo la stima diffusa da Eurostat, in via preliminare, ad Aprile, si è assestata allo 0,7%, in calo dal +1% della precedente rivelazione mensile. I pronostici per il dato sui prezzi al consumo filtrati delle categorie più volatili, erano per un rallentamento più contenuto a +0,9%. La stima flash di Aprile, inoltre, è stata la più bassa degli ultimi 13 mesi.
In salita l’ indice dei prezzi alla produzione, che nel mese di Marzo hanno messo in luce una crescita del 2,1% su base annua, contro il +1,6% della precedente rivelazione. Centrate le attese degli analisti.
In linea con il consensus, il tasso di disoccupazione di Marzo, assestatosi all’ 8,5%, come a Febbraio, ma in deciso calo dal 9,4% fatto registrare nello stesso periodo del 2017.Il valore diffuso dall’ Eurostat, inoltre, è stato il più basso da Dicembre 2008.
In calo sui minimi degli ultimi 13 mesi anche l’ indice PMI manifatturiero dell’ Eurozona, che secondo la stima resa nota da Markit, ad Aprile, è sceso a 56,2 punti dai 56,6 punti del mese di Marzo. Assestandosi abbondantemente oltre la soglia dei 50 punti, seppur in discesa, si è trattata di una lettura che indica espansione.
Frenata anche per l’ indice Pmi Servizi di Aprile, in discesa, nella stima finale a 54,7 punti, in calo dai 55 punti della stima preliminare.
Deludono anche le vendite al dettaglio di Marzo, in salita soltanto dello 0,1% rispetto al mese precedente, mentre i pronostici degli analisti erano per un progresso dello 0,5%. Su base annua, invece, secondi le stime Eurostat il suddetto ha evidenziato un incremento dello 0,8%.
Sul fronte macro statunitense, invece, le attenzioni del mercato sono state catalizzate dalla lettura relativa al saldo delle buste paga nei settori non agricoli negli Stati Uniti, le cosiddette Non-Farm Payrolls. Il Dipartimento per il Lavoro statunitense ha reso noto che i nuovi occupati nei settori non agricoli, ad Aprile, hanno evidenziato una crescita di 164 mila unità, in aumento rispetto alle +153 mila unità di Marzo ( rivisto da +103 mila unità ), ma in calo rispetto alle +193 mila stimati dagli analisti. La rivelazione in chiaroscuro delle NFP, arrivata sul finale di ottava, ha continuato a sostenere le quotazioni del biglietto verde. La lettura al di sotto delle attese è stata infatti bilanciata dal miglioramento del tasso di disoccupazione, che sempre ad Aprile, si è assestato al 3,9%, al di sotto la soglia del 4%, per la prima volta dal 2000. In frenata l’aumento del salario medio orario, in crescita dello 0,1% su base mensile, ma in discesa dal +0,2% ( rivisto da +0,3% ) della precedente lettura di Marzo. Su base annua, invece, il progresso fatto registrare è stato pari a +2,6%. Le attese degli analisti, invece, erano per un aumento dello 0,2% su base mensile e del 2,7% su base annua.
Il sondaggio ADP, che come di consueto anticipa la lettura della Non-Farm Payrolls, e che stima il numero dei nuovi impiegati nei settori privati, aveva evidenziato una crescita di 204 mila unità, mettendo in luce il minor aumento dalla lettura di Novembre. Le due importantissime letture hanno evidenziato che nonostante qualche piccolo segnale di stanca rispetto alle precedenti rivelazioni mensili, mercato del lavoro a stelle e strisce continua a godere di ottima salute, sostenendo la strategia di politica monetaria aggressiva della Federal Reserve.
Crescita USA che come emerge dal report del Dipartimento per il Commercio statunitense continua a mantenersi su dei ritmi elevati, è quanto emerso dalla lettura del PIL del primo trimestre 2018, assestatosi al +2,3%, mentre le attese non si spingevano oltre il +2,1%. Pur evidenziando un rallentamento rispetto al +3,1 medio dei tre trimestri precedenti, la lettura del Prodotto Interno Lordo del periodo Gennaio-Marzo 2018 è stata superiore al +1,3% dei primi trimestri degli ultimi anni. La proiezione per l’ intero anno, simulando una crescita zero nei trimestri successivi è aumentata al 2,8% dal 2,4% precedente.
Come da attese la FED, a margine della riunione tenutasi lo scorso Giovedì, ha mantenuto invariato all’ 1,5-1,75% il costo del denaro.
La sfilza di dati macro in arrivo dagli USA ha inoltre evidenziato che il reddito personale negli Stati Uniti, a Marzo, è aumentato dello 0,3% su base mensile, in lieve discesa dal +0,4% indicato dagli analisti; mentre la precedente stima mensile è stata corretta al ribasso, passando da +0,4% a +0,3%. Migliore del previsto, invece, la lettura relativa ai consumi personali, lievitati dello 0,4%, dal +0,2%, rivisto al ribasso da +0,3% del mese di Febbraio. Redditi e spese personali sono strettamente collegati tra di essi e la loro evoluzione contribuisce nella misura 70% al Prodotto Interno Lordo USA.
Lettura inferiore alle attese degli analisti, per l’ indice Dallas Fed , che nella stima preliminare del mese in corso si è assestato a 21,8 punti, in discesa dai 22,8 punti di Aprile. Le aspettative del mercato, invece, erano per un aumento a 25 punti. Lettura in chiaroscuro anche per il PMI del distretto industriale di Chicago, che ad Aprile ha evidenziato un valore pari a 57,6 punti, dai 57,4 punti della stima mensile precedente, ma al di sotto dei 58 punti del consensus.
Rilevazione settimanale in calo per le nuove richieste di mutui ipotecari, che nell’ ottava terminata il 27 Aprile, secondo il consueto rapporto diffuso dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ), hanno subito una flessione del 2,5% , amplificando la flessione dello 0,2% della precedente rivelazione .
Il Dipartimento per il Commercio ha invece reso noto che gli ordinativi alle fabbriche degli Stati Uniti, sono aumentati dell’1,6%. Battute le attese degli analisti, che non si spingevano oltre il +1,3%. La crescita è stata sostenuta dagli ordini di attrezzature, aumentati del 7,6%. Il dato Core, filtrato della componente volatile dei trasporti ha invece evidenziato un progresso dello 0,3%.
Giù l’ indice ISM non manifatturiero nel mese di Aprile è scivolato sui minimi degli ultimi quattro mesi, a 56,8 punti, contro i 58,8 punti del mese di Marzo.
Buona la lettura del Purchasing Managers Index del settore Servizi, che ad Aprile, secondo la consueta stima diffusa da Markit è salito a 54,6 punti, dai 54 punti della precedente lettura. Da una lettura più approfondita è emerso che la crescita è stata principalmente sostenuta dalla voci relative ai costi del lavoro e della produzione, soprattutto dai costi input, volati sui valori più elevati dal 2013.
Ulteriori segnali positivi sono arrivati dalla bilancia commerciale USA, che a Marzo ha fatto registrare un deficit pari a -49 miliardi di dollari, in miglioramento dai -57,7 miliardi di dollari della precedente stima mensile. I pronostici degli analisti, invece, erano per un miglioramento più modesto, a -50 miliardi di dollari.
VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO
La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,20. I prezzi potrebbero flettere verso l’importante supporto di medio-lungo periodo in area 1,18 oppure reagire riconquistando il sostegno appena perso.
La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ).
In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,16 in un primo momento e successivamente in area 1,14. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16. La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,19-1,20, sarebbe opportuno continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non cedere sotto area 1,18, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, in area 1,16.
STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO
Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante la coppia Euro-Dollaro, che ha centrato 4 target price pronosticati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over.
La visione consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,20; Target Price individuati in area 1,2028 ed 1,2074; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1954. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,2074, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2102 ed 1,2148; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,20 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2148, per tentare di prendere profitto in area 1,2177 ed 1,222, estesa ad 1,2295; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,2074 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1661, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1734 ed 1,1807, estesi ad 1,188; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,1588 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La visione ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,1954; Target Price attesi in prima battuta a 1,1926 e successivamente a 1,188; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,20 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,188 per sfruttare possibili cali in area 1,1852 ed 1,1807; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1961 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1807 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,178 ed 1,1734, estesi ad 1,1661; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1911 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2295 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,222 ed 1,217, estesi a 1,2148; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,237 in chiusura di candela oraria o daily.
Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,18, fissando il Target Price in area 1,20-1,205. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,165 in chiusura di candela giornaliera.
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