IL CAMBIO EURO-DOLLARO PREME SULLA RESISTENZA IN AREA 1,14 DOPO FRENATA CRESCITA NUOVI OCCUPATI NEL SETTORE NON AGRICOLO USA

Ottava di crescita per il coppia EUR-USD, che si è apprezzato dello 0,55% rispetto alla chiusura settimanale precedente. Il rapporto di cambio tra la moneta unica ed il biglietto verde tuttavia, è stato ancora una volta respinto dalla resistenza individuata in area 1,14-1,145. Dopo essersi spinte fino ad un top a quota 1,1423, le quotazioni hanno fatto segnare una chiusura a quota 1,1379.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

Chiusura settimanale sotto i massimi a cinque sedute per la coppia Euro-Dollaro ( +0,01% ), che si è sgonfiata dopo aver beneficiato dal calo delle aspettative di rialzo dei tassi USA per il 2019, causato dal rallentamento del mercato del lavoro statunitense evidenziato dalla lettura delle Non-Farm Payrolls di Novembre.

Il saldo dei nuovi occupati nel settore non agricolo statunitense, secondo la stima rilasciata dal Dipartimento per il Lavoro ha infatti mostrato un incremento di 155 mila unità, in decisa frenata rispetto alle +237 mila unità della precedente lettura di Ottobre, a sua volta rivista al ribasso dalle +237 mila unità della prima indicazione. Nettamente deluse anche le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un risultato pari a +198 mila unità. Il tasso di disoccupazione si è invece mantenuto sui livelli del mese precedente, al 3,7%, nonché livello più basso degli ultimi 49 anni. Sottotono anche la stima sulla variazione dei salari orari, in crescita dello 0,2% su base mensile, ma al di sotto del +0,3% pronosticato dagli analisti. La rivelazione di Ottobre è stata rivista al ribasso, passando dal +0,2% della prima comunicazione al +0,1% della lettura finale. La rivelazione sui salari orari su base annua, invece, si è confermata sui valori della stima flash, a+3,1%.

La debole lettura delle NFP era stata tuttavia anticipata dalla stima ADP, che aveva precedentemente messo in luce un saldo delle nuove buste paga nel settore privato USA in crescita di 179 mila unità, in flessione dalle +223 mila unità del mese di Ottobre. Anche in questo caso erano state deluse le aspettative del mercato, pari a +196 mila unità. Automatic Data Processing ( ADP ) è una società statunitense che fornisce servizi di amministrazione e gestione risorse umane in tutto il mondo, ed il suo report copre circa il 20% dell’ occupazione privata non agricola negli USA.

Cross EUR-USD che ad inizio settimana era stato favorito dal rallentamento del biglietto verde, giù dopo l’ annuncio di una tregua commerciale di 90 giorni tra USA e Cina, decisa dai rispettivi presidenti delle due superpotenze economiche a margine del G20 di Buenos Aires tenutosi lo scorso Weekend. Trump ha promesso lo slittamento dei dazi del 25% che sarebbero scattati dall’ 1 Gennaio 2019 su un controvalore di 200 miliardi di dollari importati da Pechino; mentre Xi Jinping ha si è impegnato a neutralizzare la tassa al 40% sulle importazioni di autoveicoli Made in USA.

Euro parzialmente indebolito in apertura di ottava dalla frenata dell’ indice PMI manifatturiero dell’Eurozona, che secondo la stima finale del mese di Novembre, rilasciata da Markit, si è portato a 51,8 punti, in calo dai 52 punti della precedente lettura di Ottobre, ma tuttavia in lieve aumento rispetto ai 51,5 punti indicati dalla rivelazione preliminare e dal consensus degli analisti. Valore di PMI che si colloca sulla soglia più bassa dall’ Agosto del 2016, avvicinandosi sempre più ai 50 punti, che rappresentano lo spartiacque tra espansione o contrazione del settore. Dal report rilasciato dalla società che si occupa di analisi economico-finanziarie è inoltre emerso che anche nel mese di Novembre si è assistito ad un calo degli ordinativi; mentre la voce relativa alla produzione si è assestata a 50,7 punti ( minimo da metà 2013 ), in lieve aumento rispetto alla lettura preliminare, ma in discesa rispetto ai 51,3 punti del precedente risultato mensile.

Eurostat ha rivelato che nel mese di Ottobre i prezzi alla produzione nell’ Eurozona hanno evidenziato un aumento dello 0,8%, in salita rispetto al +0,6% di Settembre ( corretto dal +0,5% della stima flash ) ed al +0,5% indicato dagli analisti. Il suddetto indice, su base annua, ha invece mostrato un progresso del 4,9%, superando anche in questo caso le aspettative del mercato, ferme a +4,5%, nonché il +4,6% del mese precedente ( rivisto al rialzo dal +4,5% della lettura flash ).

Inversione di rotta per le vendite al dettaglio nell’ area Euro, che secondo la stima rilasciata dall’ ufficio di statistica europea sono aumentate dello 0,3% su base mensile, dal -0,5% di Settembre. Lievemente battute le attese degli analisti, che invece si aspettavano un incremento pari a +0,2%. La suddetta stima su base annua ha invece messo in luce un aumento dell’1,7%, rallentando rispetto al +2% pronosticato dagli analisti. Una lettura tuttavia in progresso rispetto al +0,8% a/a di Settembre, migliorata da +0,3% della rivelazione flash.

Ancora segnali di rallentamento per la crescita economica nell’Eurozona si sono registrati con il calo evidenziato dall’ indice PMI Composito ( PMI manifatturiero + PMI servizi ) nel mese di Novembre, in calo a 52,7 punti dai 53,1 punti di Ottobre. Una lettura finale quella appena indicata che ha messo in luce il peggior risultato da Settembre 2016, nonostante la stima flash aveva indicato un calo più accentuato, a 52,4 punti. In flessione anche la rivelazione finale dell’indice PMI servizi, che assestandosi a 53,4 punti si è portata sui valori più bassi degli ultimi 25 mesi. Male anche le prospettive sulla produzione future relative all’ indice Composito, scesa a59,5 punti dai 60,5 punti precedenti, assestandosi sui minimi da Dicembre 2014. Dai dettagli rilasciati da Markit sulla componente di PMI servizi è inoltre emerso che l indicatore sul nuovo business, lo scorso mese, è diminuito a 53,4 punti dai 53,9 punti di Ottobre, scendendo sul livello più basso da Ottobre 2016.

Il saldo finale del PIL dell’ area Euro, relativo al terzo trimestre di quest’ anno ha confermato la crescita evidenziata dalla seconda lettura, evidenziando +0,2% rispetto al trimestre precedente e +1,6% rispetto allo stesso periodo del 2017, mentre il consensus degli analisti indicava un progresso dell’1,7% a/a.

Quotazioni del cross EUR-USD ben supportate dalla conferma del calo dell’ indice PMI manifatturiero del mese di Novembre, in flessione a 55,3 punti dai 55,4 punti della stima finale di Ottobre. Il suddetto indicatore frutto delle indicazioni rilasciate dai direttori agli acquisti nel comparto manifatturiero, si è pertanto portato sui valori più bassi da Settembre 2016.
Le spese per le costruzioni negli USA, ad Ottobre, sono diminuite a 1.308,8 miliardi di dollari, deludendo le attese degli analisti, che invece si aspettavano un progresso dello 0,4%. Su base annua, il suddetto indice, ha invece mostrato una crescita del 4,9%.

Biglietto verde in risalita contro la moneta unica europea, dopo il forte incremento evidenziato dal Purchasing Managers Index manifatturiero del mese di Novembre, diffuso dall’ ISM ( Institute for Supply Management ). Lo scorso mese, infatti, è emerso che l’ attività manifatturiera è balzata a 59,3 punti dai 57,7 punti di Ottobre, mentre gli analisti avevano indicato una discesa a 57,6 punti. L’ indicatore relativo ai nuovi ordinativi si è invece assestato a 62,1 punti dai 57,4 punti della precedente stima mensile. A sorpresa è invece diminuito l’ indice dei prezzi pagati, sceso a 60,7 punti dai 71,6 punti di Ottobre, portandosi sul livello più basso da Giugno 2017 ( attese70 punti ). La lettura relativa all’ occupazione, ha invece rivelato un aumento a 58,4 punti dai 56,8 punti precedenti, mentre il consensus stimava un calo a 56,5 punti.

Ancora una settimana in crescita per il saldo delle nuove richieste di mutui ipotecari negli USA, che secondo il consueto report diffuso dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ), nell’ ottava conclusasi il 30 Novembre è aumentato del 2%, confermando la crescita settimanale precedente, pari a +5,5%.

Il Dipartimento per il Lavoro USA ha inoltre reso noto che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione al 6 Dicembre, hanno mostrato un calo di 4 mila unità, portandosi a +231 mila unità. Lettura, tuttavia, maggiore delle attese degli analisti, che invece avevano pronosticato una contrazione più marcata, pari a 226 mila unità. La media mobile a quattro settimane, indicatore meno volatile rispetto alle singole letture settimanali si è invece assestata a 228 mila unità, in aumento di 4.250 mila unità rispetto alla stima precedente. Il totale dei richiedenti indennizzo di disoccupazione, nella settimana terminata il 30 Novembre, invece, si è portato a 1,631 milioni di unità, in salita di 74 mila unità rispetto al precedente saldo settimanale.

Segno “ meno “ per gli ordini di fabbrica nel mese di Ottobre, scesi del 2,1% su base mensile ( Settembre +0,2% rivisto al ribasso da +0,7% ), mentre il consensus medio eraper una flessione del 2%.
La bilancia commerciale statunitense nel mese di Ottobre ha fatto registrare un deficit di 55,5 miliardi di dollari, aumentando il rosso rispetto ai -54,6 miliardi di dollari del disavanzo di Settembre. I pronostici degli analisti, invece, erano per un peggioramento più modesto, pari a -55,2 miliardi di dollari.

In forte calo gli ordinativi di beni durevoli, che nella stima finale di Ottobre hanno rivelato una netta battuta d’ arresto, pari a – 4,2%, ma tuttavia in lieve miglioramento rispetto al -4,4% della lettura flash. Gli analisti si aspettavano ina contrazione limitata a-2,2%. Il Bureau of the Census ha inoltre fatto sapere che la suddetta lettura, al netto del settore trasporti, ha invece mostrato un progresso dello 0,2%, fissandosi oltre le attese degli analisti, nonché sopra la stima preliminare, entrambe pari +0,1%.

Lettura finale migliore delle aspettative per l’indice PMI servizi del mese di Novembre, assestatosi a 54,7 punti, contro i 54,4 punti della stima flash, corrispondente anche alle indicazioni degli analisti. Batte la stima preliminare ( 54,4 punti ) anche il dato sul PMI Composito, che nella stima finale si è portato a 54,7 punti.

Il Dipartimento per il Commercio ha rivelato che ad Ottobre le scorte all’ ingrosso negli USA sono cresciute dello 0,8%, in progresso dal +0,7% atteso dal mercato, nonché valore della precedente lettura mensile.

Il rapporto evidenziato dall’ Università del Michigan ha rivelato che la stima preliminare dell’ indice di fiducia dei consumatori negli Stati Uniti del mese di Dicembre si assestata a 97,5 punti, sugli stessi valori di Novembre. Le aspettative degli analisti, invece, erano per una flessione a 97 punti.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Come indicato nel corso delle precedenti sessioni di analisi tecnica sul cross EUR-USD, la perdita dell’ importante supporto che passa in area 1,16, ha nuovamente compromesso il quadro tecnico della coppia di valute più scambiata sul mercato del Forex. La chiusura settimanale sotto tale livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili in prossimità di area 1,12.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25.

Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato e tendono all’ ipervenduto. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. Sul brevissimo, soltanto il recupero di area 1,14 , in chiusura weekly, scongiurare il ritorno in area 1,12, la cui eventuale perdita potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10. Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha centrato 3 obiettivi della strategia rialzista: 2 nella versione intraday ed 1 nella versione Over.

La visione rialzista consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1414 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1444 e 1,1484; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1371. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1484, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1511 e successivamente a 1,1555; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1414 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1555, per tentare di prendere profitto in area 1,1582 e 1,1627, estesa ad 1,1671; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1484 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,112, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1161ed 1,1204, estesi ad 1,1274; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,105 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1371; Target Price attesi in prima battuta a 1,1344 e successivamente a 1,13; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1414 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,13 per sfruttare possibili cali in area 1,1274 e 1,1231; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1379 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1231 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1204 e 1,1161, estesi ad 1,112; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1311 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1671 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1627 e 1,1582, estesi a 1,1555; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,172 in chiusura di candela oraria o daily.

 

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