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IL CAMBIO EURO-DOLLARO SCENDE PERICOLOSAMENTE VERSO IL SUPPORTO DI MEDIO-LUNGO PEERIODO IN AREA 1,18
Ancora un’ottava in cui le vendite hanno avuto la meglio sul cambio Euro-Dollaro, che ha chiuso gli scambi di Venerdì 11 Maggio a quota 1,1941, in calo dello 0,15%, rispetto al close del Venerdì precedente.
Nonostante il bilancio settimanale della coppia EUR-USD abbia evidenziato il quarto calo consecutivo, la moneta unica europea è riuscita a limitare i danni nei confronti del biglietto verde, recuperando terreno dal minimo a cinque sedute toccato a quota 1,1823, nonché valore più basso dalla fine dello scorso mese di Dicembre.
LE NEWS E I DATI MACRO PIU’SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO
Il cambio Euro-Dollaro ha continuato a pagare dazio, indebolito da una serie di dati macro sottotono in arrivo dall’ Eurozona. In primis, la discesa evidenziata dall’ indice Sentix di Maggio, in flessione a 19,2 punti, dai 19,6 punti di Aprile. Il calo è stato determinato sia dalle basse aspettative economiche che dalle deboli condizioni attuali. Deluse le aspettative degli analisti che invece indicavano un progresso a 21 punti. Il suddetto dato monitora la fiducia degli investitori nell’ area Euro, scesa sul livello più basso degli ultimi quattro mesi, a causa delle complicate vicende geopolitiche internazionali, tra cui l’introduzione di dazi USA anche per alcuni prodotti provenienti dall’ area Euro.
Nonostante gli evidenti segnali di rallentamento della crescita nei paesi UE, rispetto all’ultimo trimestre del 2017, la Banca Centrale Europea ha continuato a diffondere ottimismo, confermando che l’ espansione in atto continua a mantenersi su solidi livelli, pur attraversando una fase di stanca rispetto al recente passato. L’istituto centrale europeo continua a rimanere fiducioso anche per quanto riguarda l’inflazione, attesa in crescita verso l’ auspicato target del 2%.
Dollaro che per gran parte dell’ottava è stato sorretto dal possibile scoppio di una crisi in Medioriente, dopo che il presidente statunitense Trump, dando seguito alle minacce delle scorse settimane, ha rotto l’ accordo internazionale sul blocco delle sanzioni contro l’Iran.
Euro venduto a favore del dollaro con la conferma delle elevate aspettative di rialzo dei tassi d’ interesse USA, arrivate con il discorso del numero 1 della FED Jerome Powell, che in occasione della partecipazione ad un meeting a Zurigo ha confermato che l’ economia statunitense è più solida che mai. Powell ha dichiarato che la robustezza delle ultime letture macro consentirà alla Federal Reserve di portare a compimento la propria strategia sul costo del denaro, senza gravare sulle economie dei paesi emergenti e senza pesare sulle già complicate situazioni di paesi come Argentina, Russia e Turchia.
La settimana macro statunitense ha avuto inizio con il rallentamento subito dall’ indice dei prezzi al consumo di Aprile, che secondo la nota rilasciata dal Dipartimento per il Lavoro sono aumentati soltanto dello 0,1%, in frenata rispetto al +0,3% di Marzo ed al +0,2% pronosticato dagli analisti. L’indicatore PPI calcolato su base annua ha invece evidenziato un aumento del 2,6%, deludendo lievemente le aspettative del mercato, pari a +2,8%. Il dato “ Core “, al netto delle componenti più volatili, quali energia ed alimentari, come da attese, ha fatto registrare un progresso dello 0,2% su base mensile, mentre la lettura su base annua ha messo in luce un rialzo del 2,3%, contro il 2,4% indicato dagli analisti.
Il Dipartimento per il Commercio ha reso noto che le scorte all’ ingrosso negli USA, nella lettura finale di Marzo, sono aumentate dello 0,3%, correggendo al ribasso, rispetto al +0,5% della stima flash. Il mercato, invece, si aspettava un dato il linea con la stima preliminare. Il rallentamento della crescita è arrivato dopo il balzo dell’1% nel mese di Febbraio.
l consueto rapporto settimanale diffuso dal Dipartimento per il Lavoro ha evidenziato che il saldo settimanale delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, nell’ottava terminata il 5 Maggio, si è assestato a 211 mila unità, sui livelli più bassi dal 1969. Le attese degli analisti, invece, erano per un modesto aumento a 219 mila unità. Il numero totale dei richiedenti sussidio, invece, è stato pari a 1,790 milioni di unità, mentre le aspettative del mercato erano per progresso a 1,8 milioni di unità. La media mobile mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole letture settimanali, invece, ha messo in luce un calo di 5 mila unità, portandosi a 216 mila unità.
Segno “ meno “ per le richieste settimanali di nuovi mutui ipotecari negli USA, diffuse dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ), che pur confermandosi in terreno negativo, nella settimana terminata il 4 Maggio, evidenziando un calo dello 0,4%, hanno fatto meglio del -2,5% della precedente lettura.
Lettura in chiaroscuro per l’inflazione a stelle e strisce del mese di Aprile, che ha fatto registrare un +2,5% su base annua, come pronosticato dagli analisti, in lieve aumento dal 2,4% di Marzo. La rivelazione su base mensile ha invece messo in luce una crescita dello 0,2%, contro il +0,3% atteso dal mercato.
In frenata i prezzi delle importazioni, che nel mese di Aprile hanno mostrato un aumento dello 0,3% su base mensile, mentre gli analisti avevano indicato una crescita dello 0,5%.
Aumento maggiore delle attese per l’ indice che misura la fiducia del consumatori statunitensi, che nel mese di Maggio è salito a 98,8 punti, a dispetto dei 98,4 punti indicati dagli analisti.
VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO
La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,20, conducendo le quotazioni a ridosso dell’importante supporto di medio-lungo periodo in area 1,18 .
La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto.
In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,16 in un primo momento e successivamente in area 1,14. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16.
La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,19-1,20, sarebbe opportuno continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non cedere sotto area 1,18, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, in area 1,16.
STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO
Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante la coppia Euro-Dollaro, che ha preso profitto su 3 obiettivi pronosticati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday ed 1 nella versione Over.
La strategia rialzista consiglia di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,196; Target Price individuati in area 1,1988 ed 1,2034; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1914. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,2034, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2082 ed 1,2108; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,196 in chiusura di candela oraria.
Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2108, per tentare di prendere profitto in area 1,2137 ed 1,2182, estesa ad 1,2255; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,2034 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1621, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1694 ed 1,174, estesi ad 1,1767; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,1549 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La strategia ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,1914; Target Price attesi in prima battuta a 1,1886 e successivamente a 1,184; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,196 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,184 per sfruttare possibili cali in area 1,1812 ed 1,1767; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1914 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1767 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,174 ed 1,1694, estesi ad 1,1621; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,184 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2255 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2182 ed 1,2137, estesi a 1,2108; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,233 in chiusura di candela oraria o daily.
Siamo entrati Long Multiday a quota 1,1825, come indicato da tempo nelle precedenti rubriche di analisi tecnica sul cambio Euro-Dollaro, fissando il Target Price in area 1,20-1,205. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,165 in chiusura di candela giornaliera.
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