CROSS EUR-USD VOLATILE DOPO RIUNIONR BCE E RAFFICA DATI MACRO DIFFUSI DAGLI USA

Settimana piuttosto volatile per la coppia Euro-Dollaro, le cui quotazioni nelle ultime cinque sedute hanno oscillato da un minimo intraday a quota 1,1526 ad un massimo intraday a quota 1,1724. Nonostante la brusca battuta d’ arresto subita nell’ ultima seduta di scambi ( -0,57% ), il cross EUR-USD ha tuttavia evidenziato un rialzo di poco superiore allo 0,60%, rispetto al close del precedente Venerdì.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

L’attenzione di investitori e trader che operano sul cambio Euro-Dollaro è stata sicuramente catalizzata sulle parole del presidente della BCE, Mario Draghi. Il numero uno dell’ istituto centrale di Francoforte ha dato man forte alla moneta unica europea, affermando che le incertezze sulle prospettive dell’inflazione sono diminuite rispetto al passato e che per fine anno i prezzi del sottostante nell’ area Euro dovrebbero accelerare.

Draghi ha inoltre sottolineato che la maggior spinta sta arrivando dalla domanda interna. Come da attese l’istituto di Francoforte ha lasciato invariati, i tassi di riferimento, che quindi sono rimasti azero, confermando che non sono previsti ritocchi verso l’alto prima dell’estate 2019. Confermata anche la fine del QE, che verrà concluso entro quest’anno.
La settimana europea, per quanto riguarda l’ aspetto macro era iniziata con il miglioramento evidenziato dall’ indice Zew di Settembre. L’ indicatore, elaborato grazie alle indicazioni fornite da 350 esperti del mercato finanziario, nel mese in corso si è infatti assestato a-7,2 punti contro i -11,1 punti della precedente stima mensile.

Euro nuovamente debole sul dollaro dopo la frenata dell’indice che misura la fiducia degli investitori nell’ area Euro. Il cosiddetto indice Sentix, in questo mese, ha infatti registrato un calo a 12 punti, dai 14,7 punti di Agosto. Le attese degli analisti, invece, erano per un lieve calo, a 14,6 punti. Sul rallentamento hanno pesato le tensioni politiche in seno all’ Europa e la questione dazi tra USA e Cina, nonché la nuova ondata di crisi che sta colpendo le economie emergenti.

Euro in recupero grazie al nuovo miglioramento degli occupati nell’ Eurozona, che secondo le stime rilasciate da EUROSTAT, nel secondo trimestre sono aumentati dello 0,4%, confermando il trend di crescita pari a +0,5% del periodo Gennaio-Marzo. Su base tendenziale, la crescita dell’occupazione ha invece mostrato un progresso dell’ 1,5%, quanto nel precedente trimestre.

Gli occupati nell’ intera Unione Europea, a 28 membri, sono aumentati dello 0,4% sul trimestre, mentre su base annua la crescita è stata pari a +1,4%, in lieve rallentamento rispetto al +1,5% evidenziato nella precedente lettura su base tendenziale. Da una lettura più approfondita del report elaborato dall’ istituto di statistica europeo è inoltre emerso che sia nell’ area Euro che nell’ ambito dell’ Unione Europea a 28, l’occupazione ha toccato i livelli più elevati di sempre, assestandosi rispettivamente a 158 milioni di unità e 238,9 milioni di unità.

Euro giù, dopo che la lettura dell’ indice della produzione industriale del mese di Luglio, diffusa da EUROSTAT ha evidenziato una contrazione dello 0,8%, peggiorando rispetto al -0,4% indicato dagli analisti. Rivista al ribasso la rivelazione mensile precedente, portata a-0,8% da -0,7% precedentemente comunicato. Ancor più evidente il rallentamento su base annua, che dal +2,3% di Giugno è passato a +0,1%. Deluse le attese degli analisti, che invece avevano indicato una frenata più contenuta, a +1%.

Peggiora l’ avanzo della bilancia commerciale dell’ Eurozona nel mese di Luglio, in discesa a +12,8 miliardi di euro, dai 16,5 miliardi di euro di Giugno, mentre le attese degli analisti erano per un surplus più marcato, pari a +16,2 miliardi di euro.

La settimana macro statunitense ha invece in primis, visto l’ inflazione del mese di Agosto, rallentare allo 0,2%, a dispetto di un rialzo dello 0,3% indicato dagli analisti. Su base annua, invece, l’ indice dei prezzi al consumo ha mostrato un +2,7%, in flessione dal +2,9% della precedente lettura mensile. L’indice CPI al netto dei prezzi dei prodotti energetici ed alimentari ha invece fatto registrare un aumento dello 0,1%, in calo rispetto allo 0,2% di Luglio, che corrispondeva con quanto atteso dal mercato. Il dato Core a 12 mesi ha invece rivelato un rialzo del 2,2%, rallentando dal +2,4% della precedente stima.

Le scorte all’ ingrosso statunitensi, secondo la stima finale di Luglio, rilasciata dal Dipartimento per il Commercio relativa al mese di Luglio, hanno evidenziato un aumento dello 0,6%, ma tuttavia in calo rispetto +0,7% della lettura flash.

L’ indicatore che rileva lo stato di salute delle piccole imprese statunitensi, elaborato dalla National Federation of Independent Business ( NFIB ), nel mese di Agosto, si è portato a 108,8 punti, in progresso dai 107,9 punti fatti registrare a Luglio. Lettura migliore dei pronostici degli analisti, che invece avevano indicato un miglioramento più modesto, a 108,1 punti.

In aumento le offerte di lavoro negli USA, che secondo quanto stimato dall’ indice JOLTS ( JOLTS, Job Openings And Labor Turnover Summary ),, nel mese di Luglio, si sono assestate a 6,84 milioni di unità da 6,82 milioni di unità della precedente stima mensile. Gli analisti, invece, avevano pronosticato una contrazione a 6,68 milioni di unità.

Ancora un calo settimanale per le nuove richieste di mutui ipotecari, che nell’ ottava che si è conclusa il 7 Settembre, secondo quanto reso noto dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ) sono diminuite dell’1,8%, accentuando la discesa rispetto al -0,1% della precedente stima.

Il Dipartimento per il Lavoro ha reso noto che nella settimana terminata l’ 8 Settembre, le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono scese di 1.000 unità, rispetto al precedente saldo settimanale, portandosi a 204 mila unità. Gli analisti, invece, avevano stimato una crescita a 210 mila unità. La media a 4 settimane, indicatore più affidabile rispetto alle singole rivelazioni settimanali, si è invece assestata a 208 mila unità, evidenziando un calo di 2.000 unità rispetto alla precedente stima. Il totale dei richiedenti sussidio, all’1 Settembre, invece, è sceso a 1,696 milioni di unità, in flessione da 1,711 milioni di unità della precedente lettura, a sua volta corretta al rialzo da 1,707 milioni della stima flash. Le aspettative, invece, era per un dato pari a 1,710 milioni di unità.

Il Dipartimento per Il Commercio ha reso noto che l’ indice grezzo dei prezzi alla produzione nel mese di Agosto è sceso dello 0,1%, mentre gli analisti avevano stimato un progresso dello 0,2%. Il PPI su base annua ha invece espresso un aumento del 2,8%, ma tuttavia in calo rispetto al +3,2% pronosticato dagli analisti. Al netto delle categorie più volatili, la lettura “ Core “ del dei prezzi alla produzione, ovvero al netto di alimentari ed energetici ha evidenziato un +2,3% ( consensus +2,7% ).

Segnali incoraggianti sono arrivati dalla lettura della produzione industriale del mese di Agosto, in crescita dello 0,4% su base mensile, contro un rialzo dello 0,3% indicato dagli analisti. Rivisto al rialzo il dato di Luglio, che da +0,1% è stato corretto a +0,4%. La percentuale di utilizzo della capacità degli impianti, invece, è salita al 78,1%, dal 77,9% di Luglio, ma tuttavia ancora sotto l’ 80% medio del periodo prima della recessione.

Decisa frenata per le vendite al dettaglio nel mese di Agosto, in rialzo dello 0,1% su base mensile, frallentando dal +0,7% di Luglio, corretto da +0,5% della prima comunicazione. Il consensus invece era per una crescita più sostenuta, pari a +0,4%. La suddetta lettura consiste in un indicatore anticipatore utile per misurare il futuro andamento dei consumi privati.
In salita il saldo delle scorte aziendali che secondo le stime del Dipartimento per il Commercio sono aumentate dello 0,6%, portandosi su un totale pari a 1950 miliardi di dollari. Gli analisti avevano pronosticato una crescita dello 0,5%.

Cambio Euro-Dollaro giù sui titoli di coda settimanali dopo il rialzo fatto registrato dalla fiducia dei consumatori statunitensi elaborato dall’ Università del Michigan nel mese di Settembre, in crescita a 100,8 punti, dai 96,2 punti di Agosto. Nettamente battute le attese degli analisti, che non si spingevano oltre i 96,7 punti.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Ancora massima allerta per il cross Euro-Dollaro, che come anticipato nelle precedenti rubriche di Analisi Tecnica si è portato sui valori più bassi degli ultimi 13 mesi, mettendo a rischio il quadro tecnico di medio periodo. La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018.

Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Luglio 2017 in area 1,13. La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25.

Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato e tendono all’ ipervenduto. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. La perdita del sostegno individuato in area 1,14 , in chiusura weekly avrebbe potuto compromettere in negativo il quadro grafico di medio-lungo periodo, favorendo ulteriori ribassi, con target in area 1,12. Scenario ribassista negato sul breve, soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buono il bilancio settimanale per il nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto su 4 Target Price pronosticati dalla strategia Long: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over.

La visione Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1624; Target Price individuati in area 1,1652 e 1,168; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1596. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,168, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1724 e successivamente a 1,1752; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1624 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1752, per tentare di prendere profitto in area 1,1796 e 1,1842, estesa ad 1,1887; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,168 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,135, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1385 e 1,1429, estesi ad 1,15; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,128 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1596; Target Price attesi in prima battuta a 1,1553 e successivamente a 1,1528; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1624 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1528 per sfruttare possibili cali in area 1,15 e 1,1456; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1596 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1456 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1429 e 1,1385, estesi ad 1,135; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1528 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1887 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1842 e 1,1796, estesi a 1,1752; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,1935 in chiusura di candela oraria o daily.

 

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