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CROSS EUR-USD STABILE: BIGLIETTO VERDE FRENATO DA POLITICA TRUMP
Settimana con pochi sussulti per la coppia di valute regina del mercato del Forex. Il cross EUR-USD ha infatti chiuso l’ ottava a quota 1,229, in calo dello 0,13% rispetto della seduta del Venerdì precedente.
Ultimo scambi di coda non molto lontani dal minimo a 5 sedute a quota 1,2261, a fronte di un massimo che non è andato oltre quota 1,2414.
Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 23.640 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 23.400 punti e successivamente a 23.330 punti, estesi a 23.240 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.875 punti.
LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DEL CROSS EUR-USD
Il dato macro più rilevante della settimana macro dell’ Eurozona ha riguardato la lettura dell’ indice dei prezzi al consumo. Secondo il consueto report mensile rilasciato da EUROSTAT, a Febbraio l’ IPC dell’ area EURO, nella lettura finale, ha mostrato un aumento dell’1,1% su base annua, in calo rispetto alla stima preliminare, pari a +1,3%. I pronostici degli analisti, invece, erano per un rallentamento minore, all’ 1,2%. Mese su mese, il dato ha invece evidenziato una crescita dello 0,2%. Il dato ” Core “, filtrato delle componenti più volatili, quali alimentari, energia, alcool e tabacchi, su base annu, ha messo in luce un aumento dell’1%, mentre la lettura su base mensile è stata pari a +0,4%, come da attese.
Euro in calo sul dollaro dopo che il dato relativo alla produzione industriale dell’ area euro ha fatto registrare un calo dell’1% su base mensile, facendo peggio del -0,4% pronosticato dagli analisti. Su base tendenziale, invece, la lettura ha evidenziato un rallentamento a +2,7% dal +5,3% della stima precedente.
L’ ascesa del dollaro nei confronti della moneta unica europea è stata tuttavia frenata dalle vicende politiche negli USA, dove il presidente Trump continua a rimpiazzare un pezzo dietro l’ altro del proprio enturage. La scorsa ottava a farne le spese è stato il segretario di Stato Rex Tillerson, sostituito con il direttore della CIA, Mike Pompeo. Trump protagonista anche di nuove minacce di dazi doganali all’ indirizzo della Cina, se al più presto non dovesse ridursi il gap della bilancia commerciale tra le due superpotenze economiche, al momento nettamente sfavorevole agli Stati Uniti.
Ottava macro statunitense che ha aperto i battenti con la lettura finale dell’ inflazione USA, che nel mese di Febbraio è salita al 2,2% dal 2,1% della stima preliminare, in linea con le attese degli analisti. Una lettura che ha contribuito a raffreddare le probabilità che la Federal Reserve si spinga oltre i tre aumenti di tassi di interesse, precedentemente indicati. Tra le singole voci di inflazione rese note dal Dipartimento per il Commercio USA si è appreso che l’inflazione al netto delle componenti volatili ( Core ) è cresciuta dello 0,2%, rallentando dal +0,3% della lettura di Gennaio, mentre il dato si base annua ha messo in evidenza un rialzo dell’ 1,8%, in linea con la precedente stima mensile.
Calo oltre le attese degli analisti per le vendite al dettaglio, che nel mese di Febbraio hanno subito una contrazione dello 0,1%, mentre il consensus era per un rialzo dello 0,3%. Al netto delle componenti auto e benzina, la lettura ha evidenziato un aumento dello 0,3%. Rivista al rialzo la stima delle vendite al dettaglio precedente, passata da -0,3% a -0,1%.
Lettura in crescita per l’ indice dei prezzi alla produzione di Febbraio, in aumento dello 0,2%, contro il +0,1% delle attese degli analisti. Su base annua il dato è stato pari a+2,8%, in salita dal +2,7% della precedente rilevazione. Al netto delle categorie più volatili, quali alimentari ed energetici, la lettura su base mensile si è assestata allo 0,2%, in discesa dal +0,4% del mese di precedente, ma il linea con i pronostici degli analisti; mentre su base annua spicca un +2,5%, oltre il +2,2% della precedente lettura, ma tuttavia, lievemente sotto il +2,6% pronosticato.
Come da attese degli analisti, salgono le scorte delle imprese, in crescita dello 0,6% su base mensile. Corretto al rialzo il dato di Dicembre, salito da +0,4% a +0,6%. Aumento mensile oltre le attese per i prezzi delle importazioni, balzate dello 0,4% ( consensus +0,3% ).
Segno “ più “ per l’ Empire Manifacturing Index. L’ indicatore che stima l’ andamento del settore manifatturiero nell’ area di New York, nel mese corrente ha evidenziato un balzo a 22,5 punti, dai 13,1 punti del mese di Febbraio. I pronostici degli analisti, invece, davano un aumento più contenuto a 14,99 punti. Delusione, invece, dalla lettura del Philadelphia Fed Index, che sempre a Marzo, ha evidenziato un rallentamento a 22,3 punti, dai 25,8 punti della precedente stima mensile. Le aspettative degli analisti, erano per un calo minore, a 23,1 punti. La voce relativa si prezzi pagati ha subito una contrazione a 42,6 punti, dai 45 punti di Febbraio, mentre il sotto-indice sui nuovi ordini è aumentato a 35,7 punti, da 24,5 punti. L’ indicatore sulle condizioni di business si è invece attestato a 47,9 punti, dai 41,2 punti della stima mensile precedente, mentre il capitolo relativo alle previsioni di spesa ha evidenziato una discesa a 35,9 punti da 40,4 punti. Infine, lettura positiva per la voce occupazione, cresciuta a 25,6 punti, dai 25,2 punti di Febbraio.
Continua a mostrare i muscoli il mercato del lavoro. Evidenti segnali di tenuta sono arrivati con il consueto rapporto settimanale diffuso dal Dipartimento per il Lavoro USA da cui è emerso che nell’ ottava terminata il 9 Marzo, il saldo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione è sceso di 4 mila unità, portandosi a 223 mila unità, mentre le attese degli analisti erano per una crescita di 1.000 unità. In aumento di 4 mila unità, invece, il numero totale dei richiedenti sussidio, salito a 1,879 milioni di unità, da 1,875 mila unità della settimana precedente.
La lettura di Gennaio dell’ indice JOLTS ( Job Openings And Labor Turnover Summary ), che censisce l’ ammontare delle offerte di lavoro negli USA, ha mostrato un aumento a 6,31 milioni di unità, da 5,81 milioni di unità della precedente stima mensile ( consensus 5,91 milioni di unità ).
Segnali in chiaroscuro sono arrivati dal settore immobiliare, dove l’ indice la lettura delle nuove richieste di mutui ipotecari, diffusa dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ) nella settimana che si è conclusa il 9 Marzo, ha messo in luce un aumento dello 0,9%, in scia al +0,3% della precedente ottava. Battuta d’ arresto, invece, per l’ indice Nahb ( National Association of Home Builders ), indicatore del comparto immobiliare USA, frutto del report elaborato dall’ associazione dei costruttori di case, che nel mese in corso è diminuito a 70 punti, dai 71 punti di Febbraio. Gli analisti, invece, avevano pronosticato una salita a 72 punti. Variazione negativa anche per il dato relativo all’ avvio dei nuovi cantieri, che a Febbraio ha fatto registrare un crollo del 7%, a 1,24 milioni di unità. In decisa flessione anche i permessi per le costruzioni, in calo del 5,7% a 1,3 milioni di unità.
Cross EUR-USD in frenata a fine ottava dopo che il dato relativo alla produzione industriale USA di Febbraio ha evidenziato una crescita dell’ 1,1% , in deciso aumento dal -0,3% fatto registrare il mese precedente. Le attese degli analisti non andavano oltre il +0,4%.
VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO
La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, nonostante le fisiologiche prese di beneficio, consolida sopra l’ ex resistenza divenuta supporto, in area 1,20, facendo pertanto diminuire le probabilità di assistere ad un ritorno in area 1,16-1,165, supporto di medio periodo di fondamentale importanza. La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ).
n virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 ha generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,16 in un primo momento e successivamente in area 1,14.
Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16. La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25.
Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo cercano di scaricarsi dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,22, sarebbe salutare continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non cedere sotto area 1,20, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, in area 1,8-1,16.
STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO
Settimana poco movimentata anche per il nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX, che ha preso profitto sui 2 obiettivi pronosticati dalla strategia Long Intraday.
La visione rialzista consiglia di aprire posizioni Long nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria maggiore di 1,2321; Target Price individuati in area 1,235 ed 1,2397; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,2274. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,2397, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2426 ed 1,2473; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,2321 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2473, per tentare di prendere profitto in area 1,2503 ed 1,2551, estesa ad 1,2589; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,2397 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,198, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,211 ed 1,214, estesa ad 1,217; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,1955 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La visione ribassista, invece, suggerisce di attivare posizioni Short, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,2274; Target Price attesi in prima battuta a 1,222 e successivamente a 1,22; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,2321 in chiusura di candela oraria.
Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,22 per sfruttare possibili cali in area 1,217 ed 1,214; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,2274 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,214 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,211 ed 1,205, estesi ad 1,198; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,22 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2589 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2551 ed 1,2503, estesi a 1,2473; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,2666 in chiusura di candela oraria o daily.
Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,18, fissando il Target Price in area 1,20-1,205. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,165 in chiusura di candela giornaliera.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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