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CAMBIO EURO-DOLLARO IN SALITA SFRUTTANDO NUOVE TENSIONI GEOPOLITCHE NEGLI USA
Le incertezze legate all’ approvazione finale della legge elettorale statunitense ed un nuovo capitolo sul Russiagate hanno pesato sul biglietto verde, favorendo il cross EUR-USD che ha chiuso l’ ottava a quota 1,1791, in rialzo di quasi l’ 1,1% rispetto alla chiusura dell’ ottava precedente.
La coppia, inoltre, aveva allungato su un massimo a 5 sedute a quota 1,1861, riportandosi, quindi, momentaneamente sopra l’ ex supporto divenuto ormai resistenza in area 1,18, dopo essere scesa su un minimo settimanale a quota 1,1638.
LE NOTIZIE PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO
Divisa USA in calo contro la moneta unica europea soprattutto nel corso della seconda parte dell’ ottava che ci siamo appena lasciati alle spalle, con la pressione in aumento sul biglietto verde dopo i primi rumors in circolazione secondo cui il procuratore speciale Robert Muller che sta indagando sul cosiddetto Russiagate avrebbe emesso dei mandati di comparizione destinati ad una decina di persone che facevano parte dello staff del Presidente Trump ai tempi della campagna elettorale.
Il procuratore federale Muller è ormai da qualche mese a capo di una commissione governativa, costituita indagare su eventuali appoggi esterni della Russia per favorire l’ ascesa di Trump alla Casa Bianca. Dollaro debole, dopo il rinvio al 2019 dei più importanti stimoli fiscali promessi dall’ amministrazione USA, che per favorire l’ approvazione del piano di riforme fiscali alla Camera ha dovuto snellire i contenuti di quello che per mesi era stato sbandierato da Trump come una “ riforma fenomenale “. Dopo la festività statunitense del giorno del ringraziamento, il pacchetto rivisto dei nuovi stimoli economici verrà sottoposto all’ approvazione del Senato, dove i Repubblicani contano di una maggioranza più risicata rispetto a quella di cui godono alla Camera, un altro fattore che potrebbe generare ulteriori incertezze.
La settimana macro USA ha mostrato l’indice dei prezzi alla produzione USA in crescita dello 0,4%, confermando la precedente lettura di Settembre, mentre i pronostici degli analisti erano per un aumento più contenuto, pari a +0,1%. Su base annua ( Ottobre 2016 ) i prezzi alla produzione hanno invece evidenziato un progresso del 2,8%, superiore al +2,4% del consensus, ed in miglioramento rispetto al +2,6% della precedente stima.
L’ indice, depurato dei settori più volatili, quali alimentare ed energetico, è aumentato del +0,4% su base mensile, in linea con la lettura di Settembre, ma superiore al +0,2% delle attese degli analisti. Su base annua,invece, il dato “ Core “ ha evidenziato una crescita del 2,4%, in rialzo dal +2,2% della rilevazione precedente ed oltre le attese degli analisti.
Biglietto verde nuovamente appesantito dalla conferma del passo indietro compiuto dall’ inflazione made in USA nel mese di Ottobre che, secondo quanto reso noto dal Dipartimento per il Commercio statunitense è scesa a +2% su base annua, dal +2,2% della precedente rilevazione mensile. Il dato mese su mese invece, ha evidenziato un aumento dello 0,1%, ma decisamente in calo dal +0,5% del mese di Settembre. Il dato relativo all’inflazione “ Core “, quindi al netto dalle componenti più volatili, quali alimentari ed energia, ha evidenziato un +0,2%, in salita dallo 0,1% del mese precedente. La lettura Core, su base annua, ha invece messo a segno una crescita all’ 1,8% dal +1,7% della precedente rilevazione mensile, con i maggiori aumenti dei prezzi che si sono verificati nei settori merci e servizi, tabacchi, affitti e sanità.
Lettura in calo per l’ indice Empire Manufacturing, termometro dell’attività manifatturiera nel distretto di New York, in discesa nel mese di Ottobre a 19,4 punti, dopo che lo scorso mese, toccando 30,2 punti, era balzato sui massimi degli ultimi 3 anni. Le attese degli analisti, invece, erano per calo più contenuto, a quota 26 punti.
Dollaro in ripresa nei confronti dell’ Euro dopo l’ inatteso aumento delle vendite al dettaglio statunitensi che, secondo quanto reso noto dal Dipartimento per il Commercio USA, sono salite dello 0,2%, mentre i pronostici degli analisti erano per una lettura stabile al valore di Settembre, rivisto a sua volta al rialzo a +1,9% da +1,6% della lettura preliminare.
Cambio Euro-Dollaro giù dopo che il dato sulla produzione industriale USA del mese di Ottobre ha evidenziato un rialzo dello 0,9% su base mensile, mentre le attese degli analisti erano per un aumento dello 0,5%. Lettura del dato di Settembre, rivisto al rialzo a +0,4% da +0,3% della stima preliminare.
Inaspettata crescita per le richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti che, secondo il consueto report del Dipartimento per il Lavoro USA, nella settimana terminata l’ 11 Novembre, sono aumentate di 10 mila unità, portandosi a 249 mila unità, contro le 235 mila unità pronosticate dagli analisti. Vista in aumento anche la media mobile mensile, in crescita di 6.500 unità, a 237.750 unità. La media mobile a 4 settimane consiste in un indicatore più preciso sfruttato per misurare l’ andamento del mercato del lavoro, poiché meno volatile rispetto alle singole rilevazioni settimanali. In calo, invece, le richieste di sussidio continue, che nella settimana che si è conclusa il 4 Novembre si sono attestate a 1,860 milioni di unità, da 1,904 milioni di unità della precedente ottava. Dato in calo anche rispetto ad 1,895 milioni di unità pronosticate dagli analisti.
Settimana ricca di dati incoraggianti arrivati dal settore immobiliare statunitense, che ha visto in primis, l’aumento del 3,1% delle nuove richieste di mutui ipotecari negli USA, nella settimana che si è conclusa l’11 Novembre, secondo quanto diffuso dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ). In netta crescita anche per l’ apertura di nuovi cantieri edili, che nel mese di Ottobre, sono aumentati del 13,7% rispetto alla rilevazione mensile precedente, quando si era registrato un calo del 3,2%. Lettura decisamente migliore delle attese degli analisti, che invece avevano indicato un aumento , pari a +5,6%. Visti in salita anche i permessi edilizi, che sempre ad Ottobre, hanno fatto registrare un aumento del 5,9%, in netta ripresa, dal calo del 4,5%, registrato a Settembre. Le stime degli analisti, invece, non si spingevano oltre il +2%.
L’ episodio più saliente della settimana europea è stato l’ intervento del presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, all’ European Banking Congress di Francoforte.
Il numero uno della BCE ha ancora una volta ribadito che la politica monetaria dell’istituto centrale di Francoforte rimarrà accomodante, e che non si palerà di alzare i tassi d’ interesse finché l’ inflazione non si attesterà in maniera duratura sul livello del 2% auspicato. Draghi ha infatti espressamente dichiarato che: ” Non siamo ancora al punto in cui la ripresa dell’inflazione possa sostenersi da sola, senza la nostra politica accomodante “.
A tal proposito l’ istituto di statistica europeo EUROSTAT ha reso noto che l’inflazione tendenziale dell’ Eurozona nel mese di Ottobre si è attestata all’1,4%, in lieve calo dall’ +1,5% della precedente rilevazione mensile. La componente “ core ” al netto delle categorie più volatili, invece, ha evidenziato un rallentamento a +0,9% dal +1,1% precedente.
Secondo la stima preliminare curata da EUROSTAT il Prodotto Interno Lordo dell’ area Euro, nel terzo trimestre dell’anno ha evidenziato una crescita dello 0,6%, in modesto calo rispetto allo 0,7% del trimestre precedente, ma tuttavia in linea con le attese degli analisti. Lettura in deciso aumento( +2,5% ) invece, rispetto al tezso trimestre del 2016.
Vista in discesa la produzione industriale dell’ Eurozona, nel mese di settembre, in calo dello 0,6% su base mensile, dopo aver fatto segnare +1,4% nel mese di Agosto. Si è comunque trattata di una lettura in linea con le stime.
STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO
Buona la performance settimanale ottenuta dal nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX, che ha centrato 4 dei 7 obiettivi della strategia rialzista: 2 nella versione Intraday e 2 nella versione Over.
Lo scenario rialzista suggerisce l’apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1816; Target Price individuati in area 1,1835 ed 1,1881, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1763.
Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1881, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,1908 ed 1,1954; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1791 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1954, per tentare di prendere profitto in area 1,1999 ed 1,2028, estesa ad 1,2072; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1881 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1501, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1573 ed 1,1617, estesa a 1,1645; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,143 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Lo scenario ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1763; Target Price attesi in prima battuta a 1,1743 e successivamente a 1,1698; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1816 in chiusura di candela oraria.
Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1698 per sfruttare possibili cali in area 1,1645 ed 1,1617; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1763 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1617 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1573 ed 1,1529, estesi a 1,1501; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1698 in close orario.
Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2072 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2028 ed 1,1954, estesa ad 1,1908; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,215 in chiusura di candela oraria o daily.
Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,14 – 1,145, fissando il Target Price in area 1,16 -1,165. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,125 in chiusura di candela giornaliera.
VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO
Il quadro tecnico del cross EUR-USD nel breve-medio periodo con la riconquista di area 1,18 potrebbe rimettersi in sesto e puntare nuovamente verso area 1,20. Dal punto di vista tecnico, infatti, le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,08 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,12 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sui massimi ad oltre 30 mesi, abbondantemente sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ).
In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,12 ha generato l’ allungo verso area 1,16-1,18. Al ribasso, quindi, area 1,14 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,12 in un primo momento e successivamente in area 1,10. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15. La fuoriuscita dal range sembrava aver gettato le basi per ulteriori rialzi con obiettivi in area 1,22.
Fino a pochissimo tempo fa, comprare sui minimi ( 1,05 ) e vendere sui massimi ( 1,15 ) aveva un senso, ed in più occasioni aveva dato ottimi frutti. Adesso, essendo stata rotta al rialzo la parte alta della congestione, per le operazioni contro-trend si consiglia di operare con estrema cautela, in quanto la corsa della moneta unica europea sul medio-lungo periodo dopo aver raggiunto e superato area 1,20, resistenza di lungo periodo, potrebbe essere proiettata verso l’ostacolo successivo posto a quota 1,22 estesa ad area 1,24. Tesi che potrebbe essere stata avvalorata dal pull-back, con tenuta, in area 1,165-1,16, effettuato per scaricare gli oscillatori di breve dall’ ipercomprato. Una chiusura settimanale sotto il forte supporto appena evidenziato potrebbe aprire le porte ad ulteriori discese con target finale in area 1,14-1,13.
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