ANALISI TECNICA CAMBIO EURO-DOLLARO
CROSS EUR-USD ALTALENANTE DOPO LA CAUTA LETTURA DEI VERBALI DELLE MINUTE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA E DELLA FEDERAL RESERVE
Mercato del Forex che per la seconda settimana consecutiva si confermato molto volatile, in una cinque giorni ricca di argomenti su cui i trader che operano sui cambi hanno impostato le loro strategie. Scambi che per quanto riguarda il cross EUR-USD hanno premiato il biglietto apprezzatosi di mezzo punto percentuale nei confronti della moneta unica europea.
Le contrattazioni di questa coppia di divise si sono concluse a quota 1,1761, a fronte di un minimo ed un massimo settimanale rispettivamente pari a 1,1661 ed 1,184. Le repentine oscillazioni del cambio Euro-Dollaro sono state spinte dalla diffusione dei contenuti delle cosiddette “ minute” sia della BCE che della FED, che per entrambe le banche centrali hanno contribuito ad abbassare le aspettative di rialzo sui rispettivi tassi d’ interesse entro la fine dell’ anno.
Lo scenario sul Forex, inoltre è stato condito dalle contorte vicissitudini politiche statunitensi, che hanno visto il presidente Trump accerchiato dalle critiche provenienti da ogni latitudine, quindi sia dall’ opposizione che dagli stessi compagni di partito.
LE NEWS ED I DATI MACRO PIU IMPORTANTI PER IL CROSS EUR-USD
Come anticipato tra le righe del paragrafo precedente la lettura in sordina dei verbali dell’ ultimo meeting della Banca Centrale Europea ha allontanato la possibilità che l’istituto centrale con sede a Francoforte dia inizio al cosiddetto “ Tapering “ o che muova il primo aumento dei tassi d’ interesse dopo un periodo caratterizzato da tassi a zero.
Il board operativo con a capo Mario Draghi teme che la cessazione degli stimoli monetari possa creare danni di natura valutaria che possano ripercuotersi sulla crescita dell’ Eurozona, attestatasi sui livelli pre-crisi, nonostante un’ inflazione che stenta a raggiungere la soglia auspicata del 2%. Le indicazione dell’ EUROSTAT confermano le paure della BCE, in quanto hanno messo in luce un dato relativo all’ inflazione del mese di Luglio che, a conferma della stima preliminare di è attestato all’ 1,3%, quindi ancora molto lontana dall’ obiettivo dei 2 punti percentuali.
Il braccio operativo dell’ istituto centrale europeo, inoltre, sospetta che una moneta unica molto forte possa indebolire le importazioni dall’ Eurozona, compromettendo la ripresa economica in corso ed indirettamente indebolire i consumi interni, penalizzando quindi anche l’ inflazione. A tal proposito è doveroso segnalare che la bilancia commerciale dell’ Eurozona nel mese di Giugno ha fatto registrare un avanzo di 26,6 miliardi di euro, in miglioramento dai 21,4 miliardi della rilevazione precedente, ma in calo rispetto ai 28,9 miliardi dello stesso periodo del 2016; mentre i pronostici degli analisti erano per un surplus commerciale di 22,9 miliardi.
L’ indagine condotta Eurostat ha inoltre evidenziato che le esportazioni dalla zona euro al resto del mondo sono cresciute del 3,9% su base annua, mentre le importazioni sono salite del 6,2% rispetto a Giugno 2016.
Dalla lettura dei verbali della FED, invece, si è appreso che esistono ancora molte divisioni tra i membri del comitato operativo della banca centrale americana. Differenze di vedute che sollevano nuovi interrogativi sulla capacità, da qui a fine anno, di rispettare il terzo aumento dei tassi per il 2017, come calendarizzato molti mesi orsono. Anche la Federal Reserve, come la BCE, dovrà fare i conti con l’ inflazione, per nulla esaltante dopo la deludente stima di Agosto, resa nota una settimana fa.
Le contestazioni subite dal presidente Trump hanno avuto conseguenze negative sul dollaro, dopo le critiche piovute dal mondo finanziario che ha criticato il modo in cui il numero uno della Casa Bianca ha gestito i recenti disordini in Virginia, nonché le frecciate lanciate dai suoi stessi compagni di partito, come il senatore Bob Corker, che ha bocciato l’ operato del presidente, accusato di non essere ancora riuscito a dimostrare né la stabilità né la competenza necessarie per avere successo.
Sotto l’ aspetto prettamente macro, le prime indicazioni arrivate dagli USA hanno evidenziato vendite al dettaglio in salita sui livelli più alti degli ultimi sette mesi, indebolendo il cross EUR-USD Deboli anche i numeri del settore immobiliare statunitense, che hanno messo in evidenza una lettura più debole rispetto alla brillantezza espressa nelle ultime ottave.
L’ avvio dei nuovi cantieri negli Stati Uniti, nel mese di Luglio, è diminuito a 1,213 milioni di unità da 1,155 milioni di unità della settimana precedente ( consensus 1,25 milioni di unità ); mentre i permessi di costruzione, nello stesso mese sono calati del 4,1%, scendendo a 1,223 milioni da 1,1254 milioni di Giugno ( attese 1,25 milioni di unità ).
Il numero delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti la scorsa settimana è sceso più del previsto restando vicino al minimo di oltre quattro decenni, secondo i dati ufficiali di questo giovedì.
Segno meno per le richieste settimanali di sussidio di disoccupazione che nella settimana terminata il 12 Agosto sono scese di 12.000 unità a 232.000 unità, battendo le attese degli analisti che invece avevano pronosticato un calo meno evidente, pari a -4.000 unità, a 240.000 unità. La media mobile a quattro settimane, invece, èscesa di 500 unità a 240.500 unità. La media mensile consente di avere un riferimento più preciso sull’ andamento del mercato del lavoro USA, in quanto meno volatile rispetto alle singole rilevazioni settimanali. In discesa anche le richieste continue di sussidio, diminuite nella settimana terminata il 5 Agosto, a 1,953 milioni di unità da 1,956 milioni di unità rilevate l’ ottava precedente.
Poco entusiasmante il dato sulla produzione industriale made in USA, aumentata soltanto dello 0,20% nel mese di Luglio, contro il +0,3% previsto dagli analisti ed in calo dal +0,4% della rilevazione del mese precedente. In frenata l’ indice che misura l’ andamento manifatturiero del distretto Philadelphia, diminuito a 18,9 punti nel mese di Agosto dai 19,5 punti di Luglio ( attese 18,9 punti ). Euro in risalita e chiusura sui top giornalieri, dopo l’ ultimo dato diffuso nel corso dell’ ultima seduta della settimana, che ha visto la fiducia dei consumatori degli Stati Uniti elaborata dall’Università del Michigan, salire in via preliminare nel mese di Agosto a 97,6 punti dai 93,4 punti del mese di Luglio, battendo nettamente i pronostici degli analisti che non si spingevano oltre i 94 punti. E’ stata la migliore lettura da Gennaio.
STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO
Discreta la performance settimanale ottenuta dal nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX che preso profitto su 3 obiettivi della strategia Long: 2 nella versione Intraday e 1 nella versione Over.
La visione Long pronosticata per la prossima ottava suggerisce di attivare posizioni rialziste nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria maggiore di 1,1802; Target Price individuati in area 1,1844 ed 1,1872, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1724. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1872, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,1899 ed 1,1928; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1802 in chiusura di candela oraria.
Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1928, per tentare di prendere profitto in area 1,1973 ed 1,20 estesa a 1,2047; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1844 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1476, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,152 ed 1,1592, estesa a 1,1653; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,1432 in chiusura di candela oraria.
La visione short, invece, consiglia l’ apertura di posizioni ribassiste, nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria minore di 1,1724; Target Price attesi in prima battuta a 1,1681 e successivamente a 1,1653; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1802 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1653 per sfruttare possibili cali in area 1,1636 ed 1,1592; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1724 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Previsti ulteriori Short in caso di discesa sotto area 1,1592 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1564 ed 1,152, estesi a 1,1476; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1653 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di ulteriori rialzi in area 1,2047 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1973 ed 1,1928; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,212 in chiusura di candela oraria o daily.
Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,12 – 1,125, fissando il Target Price in area 1,14 -1,145. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,10 in chiusura di candela giornaliera.
VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO
Dal punto di vista tecnico, le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di breve-medio periodo, in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,08 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,12 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sugli attuali massimi a 30 mesi, abbondantemente sopra quota 1,18.
In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante anche nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,12 ha generato l’ allungo verso area 1,16-1,18. Al ribasso, quindi, area 1,12 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,10 in un primo momento e successivamente in area 1,085 -1,08. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15.
La fuoriuscita dal range verificata da due settimane potrebbe gettare le basi per ulteriori rialzi con obiettivi in area 1,20. Fino a pochissimo tempo fa, comprare sui minimi ( 1,05 ) e vendere sui massimi ( 1,15 ) aveva un senso, ed in più occasioni aveva dato ottimi frutti. Adesso, essendo stata rotta al rialzo la parte alta della congestione, per le operazioni contro-trend si consiglia di operare con estrema cautela, in quanto la corsa della moneta unica europea sul medio-lungo periodo sembra proiettata in area 1,20, resistenza di lungo periodo, senza però escludere possibili pull-back in area 1,14-1,15, per scaricare gli oscillatori di breve dall’ ipercomprato.
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