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CROSS EUR-USD SUPERA L’OSTACOLO MEETING FED MANTENEDOSI SOPRA AREA 1,23
Ancora un’ottava poco movimentata per la coppia EUR-USD, nonostante l’ appuntamento cruciale del mese di Marzo con il meeting della Federal Reserve, in cui come da attese, i tassi Fed Funds sono stati rialzati di un quarto di punto.
Il bilancio settimanale si è chiuso con un rialzo di poco superiore al mezzo punto percentuale, con l’ ultimo scambio di Venerdì 23 Marzo, a quota 1,2352, a fronte di un minimo e di un massimo a 5 sedute, rispettivamente pari a 1,2239 ed 1,239.
LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CROSS EUR-USD
Tassi d’ interesse rialzati all’1,50-1,75% nel primo meeting operativo della FED presieduto da Jerome Powell, che a margine della consueta conferenza stampa post-riunione ha sgombrato ogni dubbio sul numero delle manovre attese per il 2018, confermando i tre rialzi già indicati a Dicembre. Salgono da due a tre, invece, gli aumenti indicati per il prossimo anno, anche se Powell ha chiarito che le mosse in ambito di politica monetaria dipenderanno dall’ evolversi della situazione macroeconomica.
Alle prese con il nodo tassi d’interesse anche la Banca Centrale Europea, che secondo alcuni rumors circolati insistentemente starebbe spostando il baricentro della propria attenzione dal QE ai tassi, con i Falchi dell’ istituto centrale europeo che premono per l’ inizio delle manovre al rialzo, prima della fine del programma di acquisto di Bond.
Tuttavia l’attenzione degli operatori sul mercato del Forex è stata catalizzata dalle decisioni di politica interna e di politica estera prese dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Per quanto riguarda la politica estera, l’eclettico Trump ha rincarato la dose dei dazi contro la Cina, firmando delle nuove tasse che colpirebbero l’ economia di Pechino per 60 miliardi di dollari. I cinesi in risposta hanno già stilato una lista di prodotti importati dagli USA da bandire.
Di conseguenza ne ha fatto le spese il biglietto verde, debole nei confronti delle principali valute mondiali e dell’ Euro, poiché un eventuale calo delle esportazioni statunitensi potrebbe pesare ulteriormente sul già bistrattato dollaro. I mercati temono che il braccio di Ferro tra Washington e Pechino porti ad un conflitto commerciale che possa contagiare anche altre economie.
Le variabili geopolitiche che hanno pesato sul dollaro hanno neutralizzato una settimana macro non molto esaltante per l’ Eurozona e di riflesso per la moneta unica europea. L’ ottava che ci siamo appena lasciati alle spalle ha visto l’indice Zew tedesco in pesante flessione a Marzo, a 5,1 punti, dai 17,8 punti del mese precedente.
Le attese erano per un calo più moderato, dentro una forchetta compresa tra 12,5 e 13 punti. Il calo dell’indice che misura le aspettative di crescita economica non ha interessato soltanto la Germana, ma l’ intera area Euro, il cui indicatore Zew ha evidenziato una discesa dai 29,3 punti di Febbraio ai 13,4 punti del mese in corso.
Variazione negativa anche per quanto riguarda l’ indice IFO della cosiddetta locomotiva economica d’ Europa, che misura la fiducia degli imprenditori tedeschi, in calo, a Marzo, a 114,7 punti, a dispetto dei 115,4 punti della lettura di Febbraio. Una discesa tuttavia in linea con il consensus degli analisti ( 114,6 punti ).
Lettura moderatamente migliore a quanto pronosticato dagli analisti, invece, per l’indice di fiducia dei consumatori dell’ Eurozona, che sempre nel mese in corso è cresciuto dello 0,1%, mentre il mercato aveva stimato una variazione nulla rispetto a Febbraio.
Segno “ meno “ per la stima preliminare dell’indice PMI manifatturiero dell’Eurozona di Marzo, in calo a 56,1 punti, dai 59,6 punti della precedente rilevazione mensile. Una flessione che ha fatto scivolare il Purchasing Managers Index del mese in corso sui minimi degli ultimi 14 mesi.
L’ ottava macro oltreoceano si è aperta con una sfilza di dati che hanno riguardato il settore immobiliare. La lettura relativa alle richieste settimanali di mutui ipotecari, diffusa dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ), dopo due settimane consecutive in rialzo, ha evidenziato un inatteso stop, nella settimana che si è conclusa il 16 Marzo, scendendo dell’1,1.
Variazione positiva per i prezzi delle abitazioni USA, che nel mese di Gennaio, sono aumentati dello 0,8%, secondo la stima finale, battendo i pronostici degli analisti, che invece davano un rialzo più contenuto, a +0,4%. Giù oltre le attese degli analisti, invece, l’indice statunitense che misura le vendite di case nuove, in discesa a 618 mila unità, dalle 622 mila unità della lettura finale di Gennaio. Il consensus degli analisti era per una stima pari a 621 mila unità.
Delusione dalla lettura sulle partite correnti statunitensi, in discesa nel quarto trimestre 2017, di 128,2 miliardi di dollari, dai -101 miliardi di dollari del saldo dei tre mesi precedenti. ( consensus -125 miliardi di dollari ).
Il Conference Board statunitense ha reso noto che il Leading Indicator Index, termometro che indica l’ andamento della futura attività economica negli Stati Uniti, a Febbraio, ha evidenziato una crescita dello 0,6%, grazie alle rilevazioni positive di 8 dei 10 indicatori con cui viene eleaborato mensilmente.
Lettura migliore delle attese per l’ indice PMI manifatturiero, che nel mese in corso, stando alla stima preliminare è salito a 55,7 punti, dai 55,3 punti della stima flash, mentre le aspettative degli analisti non andavano oltre il 55,4 punti. Fa peggio delle attese degli analisti, invece, la lettura PMI servizi, scesa a 54,1 punti, dai 55,9 punti della stima preliminare. I pronostici degli analisti, invece, erano per una lettura in linea con la precedente.
Il Dipartimento per il Lavoro a stelle e strisce ha fatto sapere che le richieste di sussidio di disoccupazione, nell’ ottava terminata il 17 Marzo, sono scese oltre le attese, assetandosi a 229 mila unità, dalle 232 mila unità della stima settimanale precedente, consolidando sui minimi dal 1970. Il numero totale dei richiedenti indennità, invece, ha subito una contrazione di 57 mila unità, a 1,83 milioni di unità, scendendo sui valori più bassi dal 1973. Lettura in aumento, invece, per la media mobile mensile, in salita di 2.250 unità, a 223.750 unità.
Deciso balzo in avanti per la lettura relativa al dato sui beni durevoli, aumentati del 3,1% contro il calo del 3,5% fatto registrare il mese precedente. Le attese degli analisti, invece, erano per un aumento più contenuto, a +1,6%.
VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO
La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, nonostante le fisiologiche prese di beneficio, consolida sopra l’ ex resistenza divenuta supporto, in area 1,20, facendo pertanto diminuire le probabilità di assistere ad un ritorno in area 1,16-1,165, supporto di medio periodo di fondamentale importanza. La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ). In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 ha generato l’ allungo verso area 1,24-1,25.
Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,16 in un primo momento e successivamente in area 1,14. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16. La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo cercano di scaricarsi dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,22, sarebbe opportuno continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non cedere sotto area 1,20, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, in area 1,8-1,16.
STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO
Buona la performance settimanale realizzato dal nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX, che ha preso profitto sul primo obiettivo pronosticato dalla strategia Long Intraday e sul primo target price indicato dalla strategia Short Intraday.
La visione Long consiglia di aprire posizioni rialziste nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria maggiore di 1,2403; Target Price individuati in area 1,2432 ed 1,2479; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,2327. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,2479, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2527 ed 1,2557; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,2403 in chiusura di candela oraria.
Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2557, per tentare di prendere profitto in area 1,2586 ed 1,2634, estesa ad 1,2683; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,2479 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,2025, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,21 ed 1,2146, estesi ad 1,2175; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,195 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
La visione Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,2327; Target Price attesi in prima battuta a 1,2298 e successivamente a 1,225; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,2403 in chiusura di candela oraria.
Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,225 per sfruttare possibili cali in area 1,222 ed 1,2175; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,2352 in chiusura di candela oraria o giornaliera.
Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,2175 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,2146 ed 1,21, estesi ad 1,2025; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,225 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2683 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2634 ed 1,2586, estesi a 1,2557; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,2761 in chiusura di candela oraria o daily.
Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,18, fissando il Target Price in area 1,20-1,205. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,165 in chiusura di candela giornaliera.
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