“Nomen omen”, dicevano gli antichi, quando il nome è rivelatore di qualità o caratteristiche specifiche. Nvidia sembra proprio aver ricevuto il giusto nome, almeno nella lingua italiana. Quando ci troviamo di fronte a una società che durante il secondo semestre di quest’anno riesce a volare in crescita dell’88% rispetto al primo trimestre, l’associazione di idee è d’obbligo.
Proprio questa è stata l’ultima performance del titolo della società, quotata con il ticker NVDA al NASDAQ, che spiega l’aumentato interesse per il trading online dei suoi titoli. Alle spalle c’è, in ogni caso, una storia fatta di determinazione e intraprendenza. Fondata nel 1993 a Santa Clara, in California, Nvidia è l’emblema della società che ha avuto successo grazie alla capacità di anticipare i tempi. Uno dei suoi tre fondatori nonché anima della società, Jensen Huang, è americano d’adozione, dato che si è trasferito da Taiwan negli USA quando aveva dieci anni.
Dopo un percorso non sempre semplice ma sicuramente ben strutturato, Jensens fonda nel 993 Nvidia, con l’obiettivo di rivoluzionare la grafica dei computer, innovando al contempo il settore dei videogiochi grazie al suo prodotto di punta dell’epoca, la GeForce 256, una GPU (Graphics Processing Unit) dalle caratteristiche all’avanguardia.
Passano gli anni e la tecnologia si evolve, fino ad arrivare all’intelligenza artificiale (AI). Ed è a questo punto che, ancora una volta, Nvidia si trova al posto giusto nel momento giusto grazie alle sue GPU, che costituiscono la modalità più efficiente di formare il “cervello” dell’IA.
Eh sì, perché il futuro ormai è questo, come dimostra anche il recente ordine del valore di oltre 120 milioni di dollari da parte dei Paesi del Golfo per i chip di Nvidia, e che segue a ruota gli USA e la Cina. Dopotutto, il petrolio potrebbe non durare per sempre ed è già iniziata la corsa per raggiungere l’economia del futuro.
Di seguito riportiamo il prospetto di Nvidia pubblicato dalla stessa società sul suo sito web.
E pensare che all’inizio i suoi chip non furono un successo. Al contrario, complici il momento economico sfavorevole, la scarsa attenzione per il digitale e la stagnazione del settore gaming, furono proprio i chip di memoria a trascinare in basso la società, facendole perdere quasi la metà del suo valore. Tutto questo avvenne 10 anni fa, un tempo che – se guardato con la lente della tecnologia – sembra lontano anni luce.
Le prospettive di Nvidia come gigante IA
Secondo Maxim Manturov, Head of Investment Research at Freedom Finance Europe: “La società sta crescendo rapidamente ed è ben posizionata per trarre vantaggio dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale (AI), del metaverso e di altre nuove tecnologie. Tuttavia, il mercato azionario è volatile e ci sono diversi fattori che possono influenzarne il prezzo, come le variazioni dei tassi di interesse, la crescita economica e il sentiment degli investitori.
L’obiettivo del prezzo delle azioni di 1,000$ si basa su un tasso di crescita del 20% annuo nei prossimi 5 anni. Si tratta di un valore di crescita molto aggressivo, ma è possibile che NVIDIA possa raggiungerlo se l’azienda continua a funzionare bene e i mercati rimangono favorevoli.
L’intelligenza artificiale guiderà una significativa crescita dei ricavi nel secondo trimestre del 2023, con uno slancio in aumento che dovrebbe continuare nella seconda metà dell’anno e fino al 2024 e oltre. L’azienda ha anche il monopolio di mercato sulle GPU; i ricavi sono raddoppiati e le vendite dei data center sono quasi triplicate di anno in anno.
Inoltre, la società ha assistito a un ritorno alla crescita nel business dei giochi e, mentre i ricavi dell’imaging professionale continuano a diminuire, la crescita dei data center compensa ampiamente questo dato, soprattutto perché Nvidia collabora con i propri fornitori per aumentare la capacità per il resto dell’anno fiscale. NVDA ritiene che i data center si stiano spostando verso l’elaborazione accelerata dei dati, dato che è considerata la modalità di elaborazione più efficiente in termini di costi ed energia.
Questa piattaforma ha consentito l’uso della tecnologia di intelligenza artificiale generativa, che fornisce miglioramenti importanti nelle prestazioni per molti carichi di lavoro. Ciò a sua volta crea una domanda aggiuntiva per una piattaforma informatica così accelerata. La società vede questa come una transizione del settore a lungo termine, che innescherà una forte crescita sostenuta della domanda per le sue attività di data center”.
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I punti di forza di Nvidia e che le danno un vantaggio competitivo sono, in sintesi, 4:
- Il fatto di non avere competitor pericolosi, almeno al momento. La posizione dominante di Nvidia è tale che l’unico rischio attuale potrebbe essere quello di non essere in grado di far fronte alle richieste di chip provenienti da tutto il mondo;
- Gli investitori hanno un concreto e massiccio interesse verso le azioni di questa società, i cui bilanci fanno gola sia ai trader retail che agli istituzionali, con conseguenze aumento del valore delle azioni;
- Il settore in cui opera Nvidia è non solo ben innestato nel presente, ma anche ben lanciato verso il futuro. Ormai le società vogliono passare, secondo le parole di Jensen Huang, “dal calcolo generico al calcolo accelerato e all’intelligenza artificiale generativa”. Ed è molto difficile contraddire questa affermazione;
- Infine, c’è la velocità con cui il suo titolo è riuscito a crescere dimostrando di avere tutte le carte in regola per mantenere una crescita costante, anche se non necessariamente ai ritmi registrati finora, che piace agli investitori.
La spinta innovatrice della società è il traino più potente della sua crescita, come dimostrano l’annuncio di un nuovo PC IA, l’introduzione di un microchip dalle caratteristiche potenziate e tante altre innovazioni, oltre a partnership strategiche. Se al termine di una conferenza di due ore tenuta qualche mese fa a Taiwan, Jensens ha concluso il suo intervento con espressione stanca, “This is too much” (tutto questo è troppo), un po’ lo possiamo capire. E anche invidiare.
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