UBS boccia ITV: “Vendere subito”. Ecco perché le previsioni non sono buone

UBS ha declassato ITV (LON:ITV) da “neutrale” a “vendere”, avvertendo che l’emittente britannica sta affrontando una crescente pressione dovuta al calo dei ricavi pubblicitari e alla crescente concorrenza nel settore dello streaming digitale, secondo una nota pubblicata mercoledì.

La banca d’investimento ha anche ridotto il prezzo obiettivo da 0,73£ a 0,63£, riflettendo una revisione al ribasso delle previsioni sugli utili e aspettative di margini più bassi. UBS prevede ora che i ricavi pubblicitari totali (TAR) di ITV scenderanno del 4,8% nel 2025, una flessione più marcata rispetto alla stima consensuale attuale del 1,6%.

Gli analisti prevedono un calo del 2% nel primo trimestre, seguito da una discesa più significativa dell’11% nel secondo trimestre. La debolezza prevista per il secondo trimestre è attribuita a confronti sfavorevoli con il torneo UEFA Euro 2024 dello scorso anno, che aveva fatto salire l’audience e la spesa pubblicitaria grazie al raggiungimento della finale da parte dell’Inghilterra.

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Streaming in affanno: ITVX soffre la concorrenza di Amazon Prime

Secondo UBS, per raggiungere il consenso sull’intero anno, ITV dovrebbe aumentare il proprio TAR del 9,3% nel quarto trimestre — uno scenario che gli analisti giudicano irrealistico, soprattutto in vista delle nuove normative britanniche che vietano le pubblicità di cibo spazzatura rivolte ai bambini, in vigore da ottobre.

Oltre ai venti contrari del mercato pubblicitario, UBS ha espresso preoccupazioni sull’attività digitale di ITV. La piattaforma di streaming dell’emittente, ITVX, deve fronteggiare una concorrenza sempre più forte da parte di servizi supportati dalla pubblicità come Amazon Prime Video.

• ITVX compete con colossi come Amazon Prime Video
• Amazon adotta un modello supportato dalla pubblicità
• La pressione competitiva aumenta sul digitale

Citandosi su dati della società di rilevamento audience Barb, UBS stima che nel 2024 le ore di streaming di Amazon Prime nel Regno Unito siano state superiori del 21% rispetto a quelle di ITVX. Solo a marzo 2025, Amazon Prime vantava sei programmi nella top 50 britannica, contro nessuno dell’anno precedente.

ITV ha costruito la propria strategia di crescita puntando sul digitale, ma UBS ritiene che l’attuale traiettoria non sia sufficiente a compensare il continuo declino della trasmissione televisiva tradizionale. Nel 2024, la pubblicità digitale rappresentava solo il 26% dei ricavi pubblicitari di ITV, e UBS non si aspetta che superi il 50% prima della fine del decennio.

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Dubbi su una vendita di ITV Studios e tagli alle previsioni per il 2025

UBS ha anche espresso dubbi sul potenziale di ITV di generare valore tramite la vendita della divisione Studios. Nonostante recenti voci di stampa suggeriscano un possibile interesse per una fusione, gli analisti sostengono che l’integrazione verticale resta fondamentale per gli emittenti europei, e una vendita sarebbe poco probabile che generi rendimenti significativi per gli azionisti.

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Dopo i risultati 2024 di ITV, UBS ha ridotto le proprie previsioni sui ricavi netti di gruppo del 4% e l’EBITA rettificato dell’11% per l’esercizio 2025. Ha inoltre abbassato la propria stima dell’utile per azione 2025 da 9% a 7,5p, citando costi finanziari più elevati, ricavi pubblicitari più deboli e una conversione più lenta dell’utile in liquidità.

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