Unicredit ha riacceso il risiko del settore bancario italiano annunciando il lancio di un’offerta pubblica di scambio volontaria sulle azioni Banco BPM. La mossa di Piazza Gae Aulenti ha subito scaldato il settore bancario italiano con forti oscillazioni di prezzo sia sulle due dirette interessate che sulle altre quotate del comparto bancario.

chart di trading con logo Unicredit e Banco BPM
Azioni Banco BPM volano dopo la notizia dell’OPS di Unicredit – MeteoFinanza

Come si può vedere dai grafici in basso, infatti, le azioni Banco BPM segnano un balzo monstre del 5,3 per cento arrivando a 7 euro mentre quelle di Unicredit registrano un calo del 2,5 per cento a 37,12 euro. Un aspetto molto interessante del trend in atto in questi minuti sul Ftse Mib è che mentre Banco BPM guida il Ftse Mib, Unicredit è la quotata peggiore. Questa è per certi versi una situazione normale a seguito del lancio di operazioni così importanti come lo sono le offerte pubbliche di scambi con il titolo offerente che va in rosso e quello al centro dell’OPS che invece sale in vetta.

Ad ogni modo grazie a strumenti derivati come i CFD è possibile speculare su entrambe le quotate, sia quella in forte rialzo che quella in ribasso. I Contratti per Differenza, infatti, permettono di fare trading sia long che short senza il possesso del sottostante.

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OPA Unicredit sulle azioni Banco BPM: i dettagli

L’attenzione degli investitori che questa mattina stanno sfruttando la notizia del lancio dell’OPS sulle azioni Banco BPM da parte di Unicredit è rivolta soprattutto al rapporto di concambio che è il dato saliente dell’operazione. Piazza Gae Aulenti lo ha fissato a 0,175 azioni di nuova emissione Unicredit per ogni singola azione già esistente del Banco BPM. Da tale rapporto si deduce che il prezzo implicito dell’offerta è pari a 6,657 euro per azione per un controvalore totale pari a 10,1 miliardi di euro.

Il rapporto di concambio e quindi il prezzo dell’offerta sono soddisfacenti? Per rispondere a questa domanda è necessario guardare alle valutazioni del Banco BPM nell’ultima seduta di scambi prima dell’annuncio dell’OPS ossia quella di venerdì scorso. Ebbene rispetto a quei valori, il prezzo offerto implica un premio pari a circa lo 0,5 per cento. Questo livello può sembrare di scarsa consistenza ma va tenuto in considerazione che negli ultimi 10 giorni le quotazioni di Banco BPM si sono apprezzate tantissimo per effetto dell’annunciato acquisto di Anima Holding. La prospettiva sulla congruità, quindi, cambia, se si assume come punto di riferimento il prezzo undisturbed di Banco BPM del 6 novembre 2024. In tal caso il premio salirebbe infatti al 15 per cento.

Cosa succederà adesso?

Tanto per iniziare la mossa di Unicredit sul Banco BPM sarà valutata dal mercato che già oggi darà il suo verdetto. Le quotazioni della banca guidata da Castagna sono infatti in rialzo ben oltre il prezzo implicito di offerta. Questo è il segnale che al mercato l’operazione sembra interessare e che, come spesso avviene in questi casi, potrebbe essere già partita la corsa al rilancio.

Premesso questo, l’iter per l’esecuzione dell’operazione è sempre lo stesso. Come da normativa vigente, i dettagli dell’offerta pubblica di scambio dovranno essere ora approvati dalle autorità competenti a cui spetterà il compito di dare il via all’operazione.

Dopo il via libera della autorità, Unicredit lancerà un aumento di capitale a supporto dell’OPS. L’operazione riguarderà il 13,9 per cento del proprio capitale e dovrà essere autorizzata all’assemblea straordinaria di aprile. Le nuove azioni emesse nell’ambito della ricapitalizzazione saranno usate nell’offerta di scambio.

Successivamente al termine dell’OPS ci saranno due scenari entrambi validi ai fini della riuscita della stessa: o Unicredit riuscirà a raggiungere una partecipazione nel capitale di Banco BPM pari al 66,67 per cento oppure, in subordine, riuscirà comunque a detenere ad esito dell’offerta almeno il 50 per cento del capitale più un’azione di Banco BPM. In entrambi i casi l’operazione sarà considerata riuscita. Viceversa se l’offerente non dovesse essere in grado di arrivare ad almeno al 50 per cento più una azione, l’OPS sarebbe fallita.

Sulle tempistiche la banca guidata da Orcel ha fissato come periodo indicativo di completamente dell’operazione giugno 2025. Entro il primo semestre 2025, quindi, l’offerta pubblica di scambio dovrebbe essere completata. Servirà poi un anno per la piena integrazione tra le due banche.

Gli effetti dell’OPS di Unicredit su Banco BPM

Il valore totale dell’OPA lanciata da Unicredit su Banco BPM è di oltre 10 miliardi di euro. Obiettivo di Piazza Gae Aulenti è rafforzare la sua posizione in Italia. In particolare la clientela al Nord Italia dovrebbe passare dall’attuale 11 per cento in mano alla sola Unicredit al 20 per cento al termine dell’offerta. La banca guidata da Orcel, inoltre, prevede sinergie totali per 1,2 miliardi di euro e oneri di integrazione per 2 miliardi.

Il dato più significativo, però, è quello relativo all’utile per azione EPS. A due anni di distanza dalla conclusione dell’operazione è previsto un aumento dell’utile per azione per una percentuale compresa tra il 5 e il 10 per cento. Parallelamente l’operazione potrebbe determinare un ritorno sull’investimento aggiustato per il rischio pari ad oltre il 15 per cento.

L’OPS sarà tutta tutta carta contro carta e ciò significa che non ci saranno impatti sulla politica di distribuzione dei dividendi di Piazza Gae Aulenti. Il management di Unicredit ha infatti già confermato il dividendo per azione relativo all’esercizio 2024 e le stesse prospettive sul dividendo per azione 2025 e 2026. Tutta la politica sui dividendi resterebbe quindi immutata a dimostrazione della forza di Unicredit nel riuscire a condurre una simile operazione su Banco BPM senza che ci sia alcuna conseguenza sulla remunerazione dei proprio azionisti.

Non solo ma anche il rapporto tra crediti deteriorati netti e totale crediti netti di Unicredit resterà attorno all’1,5 per cento anche al termine dell’OPS.

Insomma l’OPS non sarà una “sofferenza” per Unicredit ma un’operazione perfettamente sostenibile e il cui unico obiettivo sarà il miglioramento del posizionamento di Unicredit sul mercato domestico e anche su quello europeo. A proposito di Europa, da Piazza Gae Aulenti è arrivata la precisazione che l’operazione sul Banco BPM è del tutto autonoma e indipendente dall’investimento effettuato dalla stessa Unicredit nel capitale sociale di Commerzbank il cui dossier resta sempre aperto (sia pure in stand by a causa delle prossime elezioni previste in Germania). Come efficacemente affermato da Orcel, quello su Commerzbank è solo un investimento, mentre quella su Banco BPM è un’operazione vera.

Come investire sulle azioni Banco BPM e Unicredit per sfruttare l’OPS

Come si sta già vedendo dall’andamento in borsa dei due rispettivi titoli, l’appeal è già molto alto. E’ probabile che resterà elevato anche nelle prossime settimane ed è pure ipotizzabile che anche altre quotate del settore bancario possano registrare variazioni in prezzo rilevanti in scia al classico effetto domino. Insomma di delinea una situazione che può essere sfruttata operativamente usando strumenti derivati come i CFD. Essi permettono di operare a leva e danno la possibilità di speculare sia al rialzo che al ribasso.

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